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Emilio Biagini

SITUAZIONE DISPERATA

MA NON SERIA:

DOVE VANNO I PAESI BASSI?

Da tempo ci guardano dall’alto in basso i superuomini delle razze elette, delle nazioni più “civili”, più “liberali”, di più “antica democrazia”, quelle che, secondo gli esterofili nostrani, imbevuti di prevenzioni laiciste contro le nostre radici cristiane, dovremmo sforzarci di imitare.

I Paesi Bassi, ad esempio, ci hanno dato lezioni, dalla loro televisione pubblica, che manda in onda trasmissioni nelle quali, con l’aiuto della sinistra nostrana, sempre pronta a fornire spunti di propaganda e di calunnia, si offende a ruota libera: nel 2002, ad esempio, la “tv pubblica olandese ha dedicato l’intera serata domenicale ad uno speciale sull’Italia. Un Paese guidato da un populista, imputato in numerosissimi processi (…). Un Paese in cui, non solo, è in pericolo la libertà di informazione, ma dove anche i lavoratori (…) potrebbero vedere limitati i loro diritti (…), un’Italia sull’orlo del precipizio.” (lettera al Giornale di italianiesterovirgilio.it, 19/3/2002). Da allora, come si può vedere, grazie agli attacchi concentrici della solita sinistra nostrana e dei soloni dei paesi di antica e ammirabile democrazia come i Paesi Bassi ed altri paesi più alti (o alticci), il populista non è più al governo, i lavoratori sono felici e l’Italia è salva dal precipizio.

Vediamo dunque da quali pinnacoli di alta cultura i Paesi Bassi, questa nazione modello di “antica democrazia”, “civile” e “liberale”, dà lezioni all’Italia. Prendiamo ad esempio l’importante stazione radiotelevisiva VARA (Vereeniging van Arbeiders Radio Amateurs) fondata nel 1925, di orientamento sinistrorso, anche editrice di libri, fortemente legata al partito socialista, che ha pubblicato una popolare e diffusissima enciclopedia per le famiglie (Graaf, Jonkers & Wierda 1977).

Povere, disinformate, plagiate famiglie olandesi. C’è veramente da mettersi le mani nei capelli. Errori: righe in libertà seminate a casaccio in voci di enciclopedia che non vi hanno niente a che fare; ortografia esilarante, non solo nelle lingue straniere ma perfino nello stesso nederlandese; l’Ecuador è bagnato dall’oceano Atlantico; voci geografiche, anche di interi paesi (come El Salvador), saltate; l’azienda Estel, di Nimega, “ha 98.000 operai grazie alla reazione di acidi e alcol” (sic); una carta geografica della Cina reca la didascalia “Asia sud-orientale”; la voce “porcellana” è corredata da 3 illustrazioni, ma con 4 didascalie, una delle quali descrive una figura che evidentemente si sono dimenticati di inserire; la foto di un dipinto di Michelangelo, il Tondo Doni (intero) accompagnata da una didascalia che dice che si tratta di un dettaglio (di cosa?); la peruviana cittadina di Nazca si è misteriosamente spostata in Brasile; il Perù ha perduto pure il vulcano Popocatépeptl che si è trasferito in Giappone; Filadelfia è perfidamente migrata sui Grandi Laghi, abbandonando l’Atlantico; gli Stati Uniti sono inspiegabilmente diventati cinquantuno; Siena è improvvisamente divenuta città marittima; Trieste sarebbe stata “iugoslava prima di diventare italiana”; la Ventiquattr’ore di Le Mans cominciò ad essere disputata nel 1936, eccetto che nel medesimo anno 1936 (sic); la parallasse è un fenomeno ottico che causa minuti problemi alle macchine fotografiche non reflex (non una parola sulla sua enorme importanza per la misurazione delle distanze astronomiche); Petrarca sarebbe “inventore del sonetto” (già usato nella scuola siciliana, con Iacopo da Lentini, un secolo prima del Petrarca).

E questo è il meno. Ignoranza e trascuratezza possono al massimo suscitare un sorriso di compatimento, mentre distorsioni coscienti e menzogne non possono che generare indignazione. Ecco, ad esempio, alcune voci dalla sullodata enciclopedia che erudisce le famiglie olandesi.

– Albigesi. “Setta cristiana da Albi. Condannati come eretici. Insegnavano estrema ascesi, povertà e distacco dal mondo. Massacrati nelle guerre albigesi.” Poverini. Non una parola su cosa erano veramente gli albigesi e quale minaccia rappresentavano per la sopravvivenza dell’umanità, dato che predicavano l’estinzione dell’umanità stessa, e non con mezzi proprio pacifici.

– Anabattisti (Wederdopers). “Setta religiosa in Germania, Svizzera e Paesi Bassi al tempo della riforma. Il suo principale predicatore, Thomas Münzer, e molti dei suoi seguaci, sono stati uccisi.” Poverini; ma quale inferno in terra avessero saputo scatenare dove arrivavano a prendere il sopravvento, come a Munster, l’enciclopedia “della famiglia” castamente non dice.

– Bilderberg. “Riunioni di persone altolocate dei paesi NATO, annuali dal 1954.” Sono quelli del mondialismo usuraio che, con le loro speculazioni finanziarie, i ricatti ai governi nazionali e le tasse, ci succhiano il sangue, ma dall’enciclopedia non si direbbe.

– Colombo, Cristoforo. “Nel 1492 casualmente si imbatté nell’isoletta di San Salvador. Nel 1498 mise piede in Venezuela.” Non una sillaba sulla scoperta dell’America, compiuta invece dai politicamente corretti Vichinghi pagani. Allo scopritore cattolico, calci nei denti.

– Creazione (Schepping). “La credenza che il cosmo abbia avuto origine per un atto divino. Rigetta la realtà dell’evoluzione”. Inutile spiegare che: (1) l’evoluzione non è mai stata condannata dalla Chiesa; (2) ha sempre ricevuto obiezioni esclusivamente di natura scientifica, e soprattutto (3) creazione (origine prima del cosmo) ed evoluzione (degli esseri viventi, fenomeno ipotizzato e mai dimostrato, altro che “realtà”) sono due concetti assolutamente diversi, riferiti a problemi del tutto differenti (uno astrofisico, l’altro biologico), e che non possono quindi entrare in contrasto. L’artificiosa contrapposizione, cavallo di battaglia dei settari, è una ripugnante prova di malafede.

– Crescita (Groei). “Il Club di Roma (scienziati) lanciò l’allarme per le possibili conseguenze su inquinamento ed esaurimento delle risorse.” Non una parola sulle innumerevoli bufale, sempre puntualmente smentite dai fatti, di quei sedicenti scienziati al servizio della speculazione mondialista usuraia. Anche qui oscena malafede.

– Dante Alighieri. Gli sono state dedicate 3 righe senza neppure un’illustrazione. Alla molto più importante musica pop sono state invece dedicate 43 righe e 4 illustrazioni. Urrà, la civiltà europea è salva.

– Democratizzazione nella Chiesa. “Negli anni ‘60 fece molti progressi in tutte le chiese dei Paesi Bassi, specie quella cattolica. Abolite molte usanze irrigidite, introdotta la lingua volgare, l’altare voltato verso i credenti, il celibato dei preti messo in discussione, molti preti si spretarono. Tuttavia il tentativo di sganciarsi del tutto da Roma è riuscito solo in parte.” Ma che peccato, la demolizione non è ancora totale.

– Democrazia. “Stato con ampia influenza popolare”. Molto spiritoso. Chi crede ancora all’influenza popolare e non capisce che a comandare sono i poteri forti dell’alta finanza è pronto a credere a Babbo Natale e alla Befana, oppure è in assoluta malafede. Con la geniale invenzione del “governo tecnico”, burattino della finanza usuraia, possono espropriare in qualunque momento il popolo del diritto di controllare i propri eletti.

– Film. Voce trattata con arrogante snobismo, che pretende di separare i film giudicati “significativi” perché “impegnati” e di sinistra, da quelli “popolari” (come “Via col vento” e “I dieci comandamenti”) destinati ai poveri deficienti come noi che non apparteniamo alla casta degli “illuminati”.

– Foucault, Michel. “Scrittore e filosofo francese. Pubblicò opere sulla pazzia nella società, e sull’origine dei manicomi e degli ospedali.” Nessuna menzione sul fatto che escogitò le sue brillanti teorie nichiliste e anarcoidi soggiornando nelle comunità di invertiti sadomaso della California. Fra un incontro ravvicinato e l’altro… fra una nerbata e l’altra… Morì di AIDS, cercando fino all’ultimo di infettare gli altri, per vendetta: anche di questo non un cenno nella prestigiosa, importante e altamente formativa enciclopedia.

– Garibaldi, Guiseppe (sic, errore sistematico, tutti i Giuseppe sono, chissà perché, trasformati in Guiseppe). Il cosiddetto “eroe dei due mondi”, massone, commerciante di schiavi cinesi per le miniere di guano, agente dell’imperialismo britannico in Sudamerica, distruttore del Sud d’Italia per conto del regime sabaudo-massonico, essere ignorante e brutale che definiva il Papa Pio IX “un metro cupo di letame”, viene soavemente definito “combattente per la libertà” (sic). Qualunque commento è superfluo.

– Giotto. Sarebbe un “importante artista rinascimentale” (sic).

– Guerra civile spagnola. “Scatenata dal colpo di stato di Franco contro il governo repubblicano.” Che la mattanza di preti, frati, monache e laici sgraditi al regime marxista repubblicano fosse cominciata già da cinque anni, nel 1931, finché qualcuno perse inevitabilmente la pazienza, è una nozione che le dure cervici olandesi non hanno assimilato.

– Kinsey, Alfred Charles. Lodato come uno dei fondatori della sessuologia. L’intera enciclopedia contribuisce alla sessuologia con dettagliate descrizioni di ogni possibile perversione sessuale, incluse le più ripugnanti (ottima in una famiglia, specie per i figli minorenni), di ogni tecnica di aborto e di ogni tipo di contraccettivo (con molte centinaia di voci, che si diffondono in minute istruzione per l’uso, come se si trattasse di prescrizioni mediche). Meno male che si presenta come “Enciclopedia per le famiglie”.

– Lenin. “Grande marxista.” Non un cenno sulla brillante invenzione del gulag, che l’altro grande benefattore dell’umanità, Stalin, si limitò a perfezionare.

– Multa (Boete). Veniamo informati della sconvolgente verità che è più facile pagarla a chi è ricco rispetto a chi è povero.

– Mussolini. “Destituito dalle truppe alleate nel 1943”. Ma guarda, pensavamo che fosse stato destituito per voto del Gran Consiglio. Meno male che i progressisti della nazione così progredita e di antica democrazia ci illuminano.

– Notazione musicale. “Nata nei secoli XVI e XVII.” Neppure una riga su un certo Guittone d’Arezzo (inizio sec. XI).

– Omosessualità. “Circa il 4% della popolazione è omosessuale (sic). Solo da pochi anni comincia ad essere accettata.” Evviva, il progresso avanza. Molte altre voci dell’enciclopedia informano sulle associazioni che offrono “assistenza” agli invertiti decisi a tutto pur di non guarire.

– Opus Dei. “Controrivoluzionaria, sostenitrice di regimi dittatoriali.” I soliti cattivi cattolici.

– Paolo di Tarso. “Grazie al suo zelo, la setta ebraica divenne una religione mondiale.” Il Cristianesimo degradato a setta ebraica e casualmente trasformato in religione mondiale da un certo Paolo che passava di lì.

– Paraclito (Parakleet). “Nome affibbiato a Cristo”. Pensa un po’: nella nostra pochezza di cattolici ignoranti, credevamo che il titolo fosse quello dello Spirito Santo.

– Pietro, San. “L’apostolo più importante di Gesù. Fondò la comunità di Roma.” Tutto qui, mica per caso fosse il primo Papa? E se la “comunità” di Roma fosse per caso la Chiesa?

– Sanniti. “Popolo amante della libertà sterminato dai Romani”. Gliel’hanno detto loro che erano amanti della libertà? E poi questi Romani, che cattivi.

– Svezia. “Modernissima società con amplissime libertà (pornografia)… alta percentuale di suicidi e persistente alcolismo”. E non dice niente questa convergenza di “libertà”, pornografia, suicidi, alcolismo, ai poveri olandesi, il paese dei quali è disgraziatamente così simile alla Svezia?

– Toynbee, Arnold. “Descrisse l’origine e la caduta delle civiltà mondiali”. Ci vuol altro che un Toynbee qualunque per capire fenomeni del genere, ma l’appartenenza ai massimi vertici della massoneria e del servizio segreto britannico è un’ottima raccomandazione per essere esaltato come genio. Sul fatto che Toynbee fosse un ideologo dell’anti-Occidente al servizio delle lobby mondialiste l’enciclopedia elegantemente sorvola.

– Valium. “Dopo il librium il più usato medicamento nei Paesi Bassi.” Fatto che si commenta da solo: ecco i risultati di ateismo, laicismo, materialismo, relativismo, sfrenata licenza; la gente non sopporta più la vita senza imbecillirsi coi tranquillanti.

La valutazione d’insieme di questo volumone di cultura in pillole “per le famiglie” è desolante: un’enciclopedia comunistoide, piena di errori e fatta coi piedi, particolarmente ostile e ignorante nei riguardi dell’Italia e del Cattolicesimo. Moltissime le idiozie politicamente corrette. Non stupisce che, istruiti da fonti culturali come questa diffusissima enciclopedia e dalla consimile televisione, i Paesi Bassi stiano andando a rotoli, devastati dal calvinismo, dalla secolarizzazione, dal Concilio Vaticano II che ha fatto praticamente scomparire il residuo cattolicesimo che vi restava, permettendo agli eretici e traditori annidati nella Chiesa, nei Paesi Bassi e altrove, di vomitare il liquame che fermentava nei loro cervelli. Divorzio, aborto, sfascio della famiglia, eutanasia, omosessualismo dilagano. L’identità nazionale è calpestata dagli stessi olandesi (non parliamo neppure di radici cristiane, ormai da tempo sradicate e date alle fiamme). E infine l’immigrazione selvaggia. Gli islamici stanno rimpiazzando la popolazione precedente in vertiginoso declino numerico per denatalità. Dall’epoca di questa enciclopedia sono passati già 35 anni e la situazione non è certo migliorata.

Consideriamo adesso un altro monumento della cultura olandese, che ha, com’è noto, una lunga e gloriosa tradizione in fatto di geografia e di atlanti. Il Winkler Prins Atlas (Dumont & Miermans 1957) è un importate e prestigioso atlante enciclopedico, in coproduzione belga-olandese, che, oltre alle carte geografiche, contiene molti articoli, fra cui dei “ritratti storici” di ciascun continente. Scopriamo così che in Europa abbiamo avuto mille anni di buio assoluto, il Medioevo cristiano, fra la caduta della civiltà classica e la rinascita della civiltà col felice “rinascimento” che, attraverso la “riforma” protestante, il “libero” pensiero, l’illuminismo, gli “immortali” principi, ci ha condotto al brillante progresso odierno (sic).

Si tratta di libri vecchi, certo, ma significativi, perché da allora il progresso è andato (si fa per dire) “avanti”, ma forse bisognerebbe dire “in giù”, nel senso che le distorsioni storiche in chiave laicista, cristofobica, anti-italiana, si sono se mai accentuate, e si è aggravata la perdita di contatto con la realtà, la nazione è sprofondata ancor più in basso.

Passiamo ad un’altra spia della cultura dominante: i corsi di lingue, che presentano testi talvolta assai ideologizzati. Per opportuni confronti, non sono stati esaminati solamente corsi di lingue nederlandese, ma anche di sei altre lingue (inglese, tedesco, afrikaans, francese, spagnolo, latino). In tutto sono stati esaminati sedici corsi interattivi. I testi di simili corsi di solito evitano controversie (che altre discipline, come le scienze sociali, non possono invece evitare), ma non tutti rispettano questa norma di buon senso.

Il corso di afrikaans, prodotto in piena epoca di apartheid, faceva aperta propaganda a favore della politica governativa. Interessante il corso di latino della “Transparent Language”: prodotto a Cambridge, il quale insulta i Romani, e quindi l’Italia, tradendo quel complesso di superiorità anglosassone tanto insopprimibile quanto ingiustificato. Nel corso di tedesco di “Deutsch ohne mühe” si trova invece una scoperta propaganda accanitamente ambientalista e pacifista a senso unico. Non sono quindi solamente gli olandesi a produrre corsi linguistici viziati da temi propagandistici, comunque sono certo quelli che lo fanno peggio degli altri.

Infatti, due corsi di nederlandese pubblicati in Inghilterra, da un’autrice docente di nederlandese all’università di Londra (Fenoulhet 1983, Fenoulhet & Ross 1993), sono i più ideologicamente connotati, in modo sistematico, violento e offensivo. Il primo volume (Dutch in three months, del 1983), è un corso di grande successo della Fenoulhet, un’autrice olandese alla quale evidentemente non piacciono gli uomini (per motivi ignoti e che preferisco non conoscere), un corso più volte ristampato, in pratica ogni anno. Si tratta del più importante e significativo corso di nederlandese in assoluto.

Il fatto che l’autrice insegni nederlandese all’università di Londra, e che nessuno trovi alcun motivo per protestare per i vergognosi brani contenuti nel libro, getta una luce squallida anche sulla Gran Bretagna, peraltro paese nordico affine per “cultura” (diciamo così) ai Paesi Bassi. Esaminiamo dunque alcune di queste conversazioni e letture proposte a chi cerca di imparare la lingua nederlandese.

– Een tevrede klant (Un cliente soddisfatto): una conversazione tra un cliente maschio e la commessa di una libreria, nella quale all’uomo viene sistematicamente fatta fare la figura del deficiente.

– De klaploper (Il mangione): un uomo e una donna al ristorante, l’uomo sganascia come un maiale, finché la donna, seccata, lo pianta e se ne va.

– Te laat (Troppo tardi): una coppia è alla stazione ferroviaria, lui si comporta da cretino, neanche capace di portare la propria valigia, finché, per colpa di lui, i due perdono il treno e lei lo apostrofa: “Idiota”; in tutti i corsi di lingua esaminati, unico caso di un personaggio che ne insulta in modo così volgare un altro.

– De spelbreker (Il rompiscatole): un uomo e una donna conversano, ma l’uomo si rivela un pietoso rompiscatole ignorante, finché l’interlocutrice lo pianta in asso.

– Wie is het knapste? (Chi è il più furbo?): dialogo fra due uomini che si rivelano due specie di bruti, che però temono che i loro piccoli intrighi vengano scoperti dalla moglie di uno di loro, che in quel momento sta guardando la televisione, ma viene temuta perché molto più furba di loro.

– Rij jij of rij ik? (Guido io o guidi tu?): un uomo e una donna sono in auto, l’uomo è al volante, ma stupidamente ha lasciato esaurire la benzina e manca anche le ultime occasioni per rifornirsi, finché la macchina si ferma in mezzo alla strada e la donna, seccata, lo pianta in asso.

Il corso avanzato (Taking Dutch further, del 1993) è prodotto dalla medesima autrice olandese alla quale continuano a non piacere gli uomini, in collaborazione con un’altra, inglese, di nome Ross, che sembra coltivare inclinazioni analoghe. All’odio contro i maschi si unisce in questo caso anche la frenesia ambientalista. Passiamo in rassegna le più significative conversazioni e letture del volume.

– Het sollicitatiegesprek (Il colloquio per l’assunzione): il candidato è un uomo, mentre l’intervistatrice dotata di potere è una donna; il candidato si rivela uno sciocco ed impacciato maschilista, che ha gravi difficoltà ad accettare una donna come capo.

– Op de versiertour (Come andare in giro a “rimorchiare”): considerazioni altamente morali su come cercare avventure, attività da incoraggiare purché non la si prenda troppo sul serio; le autrici lamentano che i rapporti tra i sessi siano ancora troppo tradizionali, mentre sarebbe auspicabile che i maschi si femminilizzassero e le femmine si maschilizzassero; insomma una breve guida alla sovversione femminista della natura umana, con sottintesi estremamente ambigui, e un invito alla superficialità nei sentimenti.

– Kennismaking (Fare conoscenza): serie di inserzioni giornalistiche di maschi e femmine a caccia di avventure.

– Je houdt toch van me, nietwaar? (Ci tieni a me, vero?): dialogo tra un lui e una lei; lui avrebbe intenzioni serie, pensa al matrimonio e ai figli, ma lei manifesta poca voglia di comportarsi da persona seria e di avere bambini (che femminista sarebbe, se no?), ed è evidente che le autrici parteggiano per la femmina.

– De milieuproblemen van de Lage Landen (I problemi ambientali delle Basse Terre): brano che dà per scontate e necessarie le più esagitate frenesie ambientaliste.

– Dames en Heren… (Signore e signori): immaginario discorso di un direttore di una grande azienda ambientalmente “virtuosa”, che ribadisce le frenesie ambientaliste di cui sopra.

E ora i risultati di questa cultura politicamente corretta, laicista, femminista, ambientalista-malthusiana, cristofobica.

I cattolici nei Paesi Bassi erano il 33% prima del Vaticano II, ora sono crollati al 15% (De Mattei 2010): effetto della mirabile “modernizzazione” della Chiesa, vivamente lodata dall’ enciclopedia “della famiglia” citata sopra. Un contributo enorme allo sfascio cattolico è venuto, naturalmente, dal catechismo olandese. Un altro catechismo, quello dell’archidiocesi di Bruxelles-Malines (Fig. 1), ha pure contribuito, in ambiente fiammingo, alla mitica “modernizzazione”, ed è divenuto celebre per la sua zelante promozione della pedofilia.

In Olanda, poi, è nato, nel 2006, il partito pedofilo, che si batte per la libera pornografia infantile e il sesso libero, e si presenta con l’accattivante nome di “Amore del prossimo, libertà e diversità”, e propugna pure la prostituzione infantile e la bestialità, ossia i rapporti sessuali con gli animali (www.ilgiornale.it). Il progresso è in marcia, non c’è che dire.

In tanto fulgore di civiltà all’avanguardia non potevano mancare gli angeli della morte (Fig. 2): il servizio “medico” itinerante per assicurare la rapida e indolore eutanasia del vecchietto affinché gli eredi possano lietamente entrare in possesso di quanto loro spetta, senza fastidiosi pesi di assistenza.

Lungi da me voler discutere, e tanto meno criticare cotanto progresso. Preferisco lasciar parlare i fatti, limitandomi ad osservare le conseguenze di tutto ciò, e le conseguenze si fa presto a riassumerle. Basta una sola parola: morte.

Cultura della morte e crisi demografica vanno di pari passo nei Paesi Bassi. Veramente in tutta Europa, ma i Paesi Bassi sono all’avanguardia e ci indicano la via verso l’abisso. Da una parte una popolazione che ha scelto la morte, ha voluto il divorzio, l’aborto, l’eutanasia.

Dall’altra l’immigrazione incontrollata di popolazioni islamiche le quali a suicidarsi non ci pensano proprio, e di occidentalizzarsi (lasciandosi corrompere da quelli che considerano “i vizi occidentali”) non ne vogliono sapere, anzi dicono apertamente di voler assumere il controllo dei paesi nei quali immigrano.

All’aggressività islamica fa riscontro un convivenza multietnica fondata sul cedimento sistematico e la paura, malamente dissimulata dalle zuccherose esternazioni ufficiali (www.olanda.cc), che tendono a presentare il paese come pacifico, liberale e rilassato.

 

Fig. 1. – L’ombra della pedofilia.

 Fig.2-Eutanasia copia

Fig. 2. – L’attrezzatura degli angeli della morte olandesi.

Nel 2002 avvenne l’assassinio di Pim Fortuyn, leader della destra olandese, reo di opporsi all’ubriacatura del multiculturalismo: la preferenza per gli immigrati che è un insensato pregiudizio, puro razzismo alla rovescia. Non chiedeva di cacciare gli immigrati, voleva solo limitarne l’eccesso e difendere l’integrità etnica dell’Olanda. Ma ogni richiesta di limitazione dell’immigrazione urta contro l’ideologia mondialista propugnata dai poteri forti della grande finanza usuraia, che nega il valore dell’identità culturale e storica. Ogni accenno alla differenza etnica è automaticamente bollato come razzismo.

Due anni dopo, nel 2004, gli estremisti islamici assassinarono anche il regista Theo van Gogh, reo di aver preso posizione contro i maltrattamenti delle donne islamiche. Non contenti di avergli ammazzato il padre, gli islamici si diedero a perseguitarne il figlio adolescente, Lieuwe Van Gogh, ripetutamente insultato, minacciato e aggredito da coetanei marocchini ad Amsterdam.

Anche se non si giunge all’omicidio, i nordafricani nei Paesi Bassi non mancano di farsi valere. Quando cominciano a frequentare una piscina pubblica, ci vanno in gran numero e cacciano in malo modo tutti gli altri. Naturalmente non fa fino reagire e neppure parlarne. Questo dà un’idea di quello che succederà quando gli islamici avranno la maggioranza. E stanno per conseguirla. L’hanno già nelle coorti giovanili della popolazione, e quindi nelle scuole. Rotterdam ha già un sindaco islamico. Non passerà più di una generazione prima che i Paesi Bassi divengano dar-al-Islam, terra islamica. E allora tanti saluti alla “cultura” (si fa per dire) laicista, alla cosiddetta “liberazione” della donna, alle mirabili “conquiste” del femminismo, agli inoppugnabili “diritti” (sic) degli omosessuali. La supertolleranza partorirà inevitabilmente il dominio dell’intolleranza. Il ripudio delle radici storiche cristiane partorirà l’imposizione di radici aliene.

I Paesi Bassi così sprofondano nell’abisso dove tutto l’Occidente, preda del laicismo, e dell’ideologia mondialista propugnata dalla grande finanza usuraia, sta allegramente precipitando. Sono solo un poco più avanti, cioè più giù.

 

BIBLIOGRAFIA

DE MATTEI R. (2010) Il Concilio Vaticano II. Una storia ma scritta, Torino, Lindau

DUMONT M.E. & MIERMANS C.G.M. (1957) Winkler Prins Atlas, Amsterdam-Brussel, Elsevier

FENOULHET J. (1983) Dutch in three months, Marlesford, Suffolk, Hugo’s Language Books

FENOULHET J. & ROSS J. (1993) Taking Dutch further, Marlesford, Suffolk, Hugo’s Language Books

GRAAF A., JONKERS R. & WIERDA F. (cur.) (1977) VARA gezinsencyclopedie, Hilversum, VARA-Boek

SITOGRAFIA

www.asciascudotradizionecultura.forumfree.it

www.corrispondenzaromana.it

www.ilgiornale.it

www.mediatrice.net

www.olanda.cc


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