Dalla tragica infanzia, quando a sette anni perde i genitori durante la seconda guerra mondiale – il padre era stato chiamato alle armi e la madre era rimasta vittima dei bombardamenti inglesi -, al difficile rapporto con lo zio, un pittore che realizza quadri nello stile “Resistenza”, fino al suo percorso carrieristico ad Amburgo e alla tormentata relazione con Franca, una donna con una gran fede in Dio.
Emilio Biagini scava nell’animo umano, riuscendo anche con ironia a scorgerne le contraddizioni, i dubbi, gli errori e le paure. E soprattutto il timore di donersi e di donare, dovuto molto probabilmente al fatto che il protagonista è stato orbato dell’affetto familiare in tenera età. Ma dove non c’è amore e capacità di amare non resta che la solitudine a farci compagnia.
Mese: Aprile 2008
Emilio Biagini
IL DISCEPOLO NON È DA PIÙ DEL MAESTRO
UBIQUITÀ DELLA PERSECUZIONE
“Il discepolo non è da più del maestro, né il servo da più del suo padrone”. Queste parole di Cristo, riportate dal Vangelo di San Matteo (10, 24) ammoniscono il cristiano a non aspettarsi di essere ben accetto al mondo: come il mondo ha crocifisso il Maestro così farà di tutto per offendere, calunniare, ferire e uccidere i discepoli. La persecuzione è connaturata al Cristianesimo e indica che siamo nel giusto, perché la verità suscita fastidio e opposizione.
La schiatta dei Garibaldi, di probabili quanto oscure origini longobarde, pare fosse insediata nella mitica città di Nizza che, a detta di taluni archeologi, si troverebbe da qualche parte sulla costa mediterranea, mentre secondo altri sarebbe nell’interno, forse nel Monferrato. Pare che, verso gli inizi del secolo diciannovesimo, diversi Garibaldi fossero battezzati col nome Giuseppe, che forse era il nome del nonno paterno, o di quello materno, o di tutti e due, o di nessuno dei due.
Quando Noè uscì dall’arca e divenne il primo produttore di vino, essendo ancora poco abituato all’emozionante liquore, si addormentò scarsamente coperto. Pare che due suoi figli abbiano preso la cosa abbastanza sportivamente, mentre il terzo manifestò in modo sarcastico la sua disapprovazione. Erano così nati i due principali rami dell’umanità: quelli che sanno vivere e i puritani integralisti.
MARIA ANTONIETTA NOVARA BIAGINI
I pinguini questa volta erano veramente incazzati. Avevano sopportato navi da crociera sempre più grandi, branchi di bipedi sempre più numerosi e vocianti che passeggiavano intorno ai loro nidi e, petulanti e invadenti, se li additavano maleducatamente l’un l’altro sghignazzando: “Uh, quello lì com’è buffo”, “Guarda quello lì che fa la cacca”, “Ma quello la fa rosa e quello la fa bianca”, “Ma che puzza che c’è”. Oltre ai turisti cominciarono anche a sbarcare sempre più numerosi studiosi dello scioglimento dei ghiacci. E tutte quelle navi e tutti quegli Zodiac, con il calore generato e con il movimento delle eliche causavano il distacco di sempre maggiori blocchi di ghiaccio.
Ascoltando i discorsi dei bipedi, vennero anche a sapere di essere diventati i protagonisti della pubblicità di una pastiglia miracolosa che procurava scorregge immense, in grado di far ghiacciare estese porzioni di territorio, ma nessuno aveva chiesto il loro permesso né pagato loro diritti d’immagine. I pinguini, perciò, escogitarono un piano. La voce si sparse da una colonia all’altra. Organizzarono gruppi di osservazione dei bipedi invasori nelle varie zone di sbarco. Individuati gli zainetti, vennero in possesso della miracolosa pastiglia. Tutti insieme escogitarono la riscossa.
Come un sol pinguino, ad un segnale convenuto, inghiottirono la magica pozione, alzarono una zampa palmata e scaricarono tutto il loro furore. Risultato: la banchisa avanzò di quaranta miglia. Andarono disperse dieci navi da crociera, di cui cinque di oltre trentamila tonnellate di stazza l’una. Sparirono ottomila croceristi, una trentina di spedizioni di “Greenpeace,” WWF, “Aiutiamo il panda”, “Protocollo di Kyoto”, ambientalisti verdi e arcobaleni. Vennero ricoperte una quindicina di basi scientifiche e i pinguini, finalmente in pace, si sdraiarono sulla banchisa fumando le pipe e i sigari sottratti ai bipedi sconfitti e, soffiando volute di fumo, esclamarono: “Questo sì che è un ecosistema sostenibile. Viva l’ambiente”.
ORO O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA
Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.
I TRIGOTTI
Assolutamente meritevole del riconoscimento, è questo puntuale sudio della realtà anticristica del mondo contemporaneo:
VASSALLO P. & FRANZO G. (2008) Crociata per il Graal (Introduzione di A. Pertosa), Pinerolo, NovAntico Editrice