LA GRAMAGLIADE
ovvero
EPOPEA DI UNO SPIRITISTA NEMICO DI MARIA VALTORTA
CAPITOLO QUARTO
BESTEMMIE SUL GESÙ STORICO
Quindicesima puntata
La Valtorta usata come pretesto per insultare la Chiesa
Spostata la mira dei suoi inesausti getti di bile, il PAG se la prende con il “romanticismo” della Valtorta (pp. 169-171): “Infiniti sono gli episodi romanzati, frutto di una fantasia fabulatrice senza limiti.” Segue una lunga noiosissima lista di episodi dell’Evangelo che, per il fatto di non comparire nei Vangeli canonici devono per forza essere falsi. Ecco solo alcuni degli aggettivi con cui il PAG gratifica episodi particolarmente ostici per la sua erudizione biblica: “infantile”, “Gesù piagnucoloso e noioso, intento a difendere il suo prestigio (sic!), “racconti da fotoromanzo”, “farsesco colloquio” di Gesù con un sicario del Sinedrio. La frenesia valtortofoba gioca al PAG dei brutti scherzi: il piccolo Beniamino sarebbe poi diventato Stefano Protomartire (p. 169) [niente affatto: Stefano era già adulto ed ex allievo di Gamaliele, dopo il suo martirio Beniamino ne assunse il nome]; un mascalzone avrebbe lanciato contro Gesù un pugnale (p. 171) [sbagliato: si trattava di una scure, vedi Evangelo, Cap. 574.9]. Impagabile poi è il commento del PAG sulla morte estatica di Annalia: la Valtorta ne avrebbe tratto, non si sa perché, “grande gioia” (ibid.).
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