IL GRANDE SCIENZIATO SOVIETICO
ESIBITO ALL’ESTATICA AMMIRAZIONE
DEGLI ITALIANI “LIBERATI”
Consideriamo, cercando di non farci male dal troppo ridere, questo articolo pubblicato su una rivista del tempo di guerra, stampata dagli “alleati” a Londra al fine di erudire i pupi italiani dopo averli debitamente bombardati e “liberati”.
La scienza della genetica nasce con la geniale opera di Gregor Mendel, uno dei più grandi biologi mai esistiti, che li presentò nel 1865 alla Società scientifica di Brünn, in Boemia, e li pubblicò l’anno successivo negli atti della medesima società. I prestigiosi “laici” e “liberi pensatori” della scienza ufficiale impregnata di positivismo e di ateismo non prestarono attenzione a questo semplice frate cattolico agostiniano che pretendeva di occuparsi di “scienza” (cosa notoriamente riservata alle elette menti laiciste), e che era stato due volte bocciato, nel 1850 e nel 1856, all’esame di abilitazione all’insegnamento delle scienze naturali nelle scuole (nemmeno all’università, nelle scuole medie).