FRANCESCO MAJ, UN GRANDE POETA
Francesco Maj, Salesiano di Torino, ha molto da dire e lo esprime con poesia di altissima qualità e verità, proponendoci un grande poema drammatico sui Dieci Comandamenti, dal titolo In cammino, che ha l’andamento solenne di una sacra rappresentazione medievale, ma con una maturità poetica e una profondità teologica che le rappresentazioni medievali spesso non possedevano. Voci dall’alto parlano a Mosè, e parla Mosè, e parlano voci maligne e insinuanti, che tentano di sviare l’uomo dal retto cammino. E parla pure gente comune, disorientata, che si domanda come distinguere il bene dal male. I Comandamenti si susseguono, presentati come in una sinfonia di voci celesti, umane e diaboliche. La contraddizione demoniaca non può naturalmente confrontarsi con la Verità, ma cerca di sviare l’uomo tendendogli trappole che fanno appello agli istinti, all’avidità, alla brama di potere. Sublime l’esaltazione del Sacramento matrimoniale e della famiglia, insostituibile cellula della società umana se cementata dall’amore divino e dall’obbedienza al quarto comandamento. Severo è l’ammonimento agli scienziati, arroganti mosche cocchiere che credono di tenere in pugno i segreti della vita, come il ricercatore che — immagine poetica davvero geniale — “afferra l’ombra e crede spento il sole”. Vibrante la condanna dell’aborto, con la bruciante immagine della terra assediata dalle anime dei bambini non nati ai quali è stato negato il diritto di vivere.