L’Irminsul, l’albero cosmico, o “asse del mondo”, era adorato nella Germania settentrionale pagana. Quando, nel 772, Carlo Magno conquistò la fortezza sassone di Eresburg, distrusse ogni simbolo pagano e fece abbattere l’albero sacro. Non per questo cessarono le credenze e i riti stregoneschi e satanici collegati all’adorazione delle forze naturali, ostili alla Verità cristiana. L’ideologia ambientalista, profondamente pagana e antiumana, mira a colpevolizzare l’uomo come elemento “disturbatore” della realtà “naturale”, si riveste di gergo pseudoscientifico (vedi le farneticazioni sull’“impronta ecologica”), e tende a far rivivere il mito dell’albero indispensabile e benefico.
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IL VERO MOTIVO DELLA RIVELAZIONE PRIVATA A MARIA VALTORTA
Nel 1947, in una pagina (riportata nella corrispondenza tra Maria Valtorta e Mons. Carinci), e destinata al Santo Padre, il quale probabilmente non l’ebbe mai, Cristo esortava il Papa ad usare l'”Evangelo come mi è stato rivelato” per controbattere le ideologie atee dilaganti: l’Opera, “resa completa e gradevole, era pensata in modo da raggiungere quelle anime che non avrebbero in alcun altro modo letto i Vangeli”. In altre parole, si trattava di un prezioso strumento per avvicinare alla Verità evangelica coloro che ne sarebbero altrimenti rimasti per sempre lontani.
“Ordunque, quali vantaggi offre la teoria dell’evoluzionismo?”
“Permette ai biologi di affermare di possedere una teoria unificatrice che abbracci tutta la biologia e quindi ne aumenti il prestigio scientifico, permette di giustificare l’ambientalismo, la teoria dei generi, l’aborto, l’eutanasia, permette di togliere credibilità alla Bibbia, giustifica la competizione per l’esistenza e la guerra, puntella l’idea di superiorità delle nazioni anglosassoni su tutte le altre… Infatti solo gli anglosassoni hanno diritto di esistere e comandare tutti gli altri, bombardarli, massacrarli e civilizzare i superstiti (se ce ne sono) …”
L’ACCOGLIENZA FRATERNA,
OVVERO IL “PASTORE” DI TUTTI
Il pastore confidava nell’uomo, cioè in se stesso, e aveva deciso: basta con le discriminazioni, basta con gli steccati, siamo tutti fratelli, perbacco. Prese quindi la parola al concilio del gregge e parlò di pace e di fratellanza:
— Fratelli, un’ora nuova si annuncia per il nostro gregge. Qui fuori ci sono tanti poveri lupi macilenti che vagano affamati. Non dobbiamo forse noi, in spirito di fratellanza, pensare anche a loro? Non dobbiamo noi amarli ed assisterli come nostro prossimo? Non dobbiamo calarci in uno spirito diverso da quello che ci ha finora animato: uno spirito più buono ed aperto? Dobbiamo aprirci alla cultura dell’accoglienza, al rispetto del diverso, alla pace con tutti, pace, paace, paaace, paaaaace …….
RECENSIONE:
FRANCESCO MAJ, In cammino. Un dialogo sui Comandamenti, pubblicato in proprio, 2025.
In questa terza edizione, il capolavoro di Francesco Maj si ripresenta arricchito di parti nuove efficacemente satiriche. Questo poema drammatico sui Dieci Comandamenti, ci presenta il cuore umano in cammino fra Cielo e inferno, con visioni multiformi, che a tratti sono quasi dantesche, con grande maturità poetica e profondità teologica.
I personaggi, sommariamente indicati sono: Dio (come voce dall’alto, o nuvola bianca, o luce); Mosè; vari demoni (nubi oscure, figure vestite di nero); vari personaggi umani (poeti, narratori, profeti, oranti…). Secondo il poeta occorrerebbe intervallare la dizione con musiche adeguate, come brani di sinfonie all’inizio, onde sottolineare soprattutto il passaggio da un comandamento all’altro. A questo proposito mi sono permesso di avanzare, nei vari casi, qualche suggerimento.
I preti e i prelati postconciliari vogliono andare incontro al mondo col sorriso propiziatorio sulle labbra, non col cipiglio ammonitore, dispensando la medicina della misericordia, e non imbracciando l’arma della severità. L’uomo di mondo, che ha poca voglia di sentirsi ricordare che un giorno dovrà morire, va assecondato, e infatti preti e prelati si guardano bene dal nominare la morte. Meglio discorrere di argomenti più terra terra come “servizio ai fratelli”, “condivisione”, “sviluppo green e sostenibile”, “cambiamento climatico”. Meglio ancora lisciare il pelo al nemico della Chiesa, inserendo nelle “preghiere dei fedeli” una perla che auspichi “un mondo più giusto e fraterno, secondo il disegno dell’architetto divino” (16/2/2025), con una bella lisciata al “grande architetto” dei massoni, nemici irriducibili della Chiesa e della Verità.
Il domenicano Girolamo Savonarola iniziò la predicazione dei Quaresimali – era il 17 Febbraio 1496 – con queste parole:
Fatti in qua, ribalda Chiesa, fatti in qua ed ascolta quello che il Signore ti dice: Io ti avevo dato le belle vestimenta, e tu ne hai fatto idolo. I vasi desti alla superbia; i sacramenti alla simonia; nella lussuria sei fatta meretrice sfacciata; tu sei peggio che bestia; tu sei un mostro abominevole. Una volta ti vergognavi dei tuoi peccati, ma ora non più.
Il Verbo divino ha creato il mondo e tutte le cose visibili ed invisibili. Il Verbo è la Parola divina. Anche a noi ha dato la parola, per renderci simili a Lui, e anche la nostra parola ha un certo potere creativo. Non è un caso, quindi, se determinati suoni e relative lettere richiamano coerentemente significati ben precisi, di non poca importanza spirituale. Consideriamo, ad esempio, la lettera P. Quattro sono le P indispensabili al ben vivere e (cosa assai più importante) al ben morire, ossia a propiziare l’ingresso dell’anima nell’eternità: Preghiera, Perdono, Pazienza, Perseveranza.
Attesa di che cosa? Attesa della luce che dissiperà le tenebre di questa epoca malvagia. Troppi sacerdoti sono complici del mondo. Gli eletti “filantropi”, servi del principe di questo mondo, non hanno alcun interesse alla pace, né alla scomparsa delle malattie e della droga. Già ricchissimi, traggono infatti ancor più oscene ricchezze dalla guerra, dalla droga, dalle malattie covate in laboratorio.
Impossibile scuotere il loro dominio? È fondato sulla sabbia. Saranno essi stessi a scatenare guerre che porteranno alla loro rovina. Pretendono di dominare il mondo e di trasferire la loro preziosa personalità su elaboratori elettronici, così da rendersi “immortali”. Sperano forse di persuadere almeno se stessi? Ma le macchine mai potranno avere coscienza di sé, mai diventeranno umane.
Nei tempi oscuri in cui ci tocca vivere, cosa c’ è di meglio per dissipare un poco le tenebre che un sorriso ironico sulle innumerevoli storture che affliggono la società odierna? Se siete stanchi del mare di idiozie e afflitti dalle persecuzioni delle autorità di qualunque tipo, invece di farvi venire il mal di fegato e dover ricorrere alle “amorevoli” cure della malasanità pubblica, bevete un bicchiere di vino di quello buono, accendetevi una bella pipa o un bel sigaro, sedetevi in un prato e leggete questo libro: sarà un toccasana per il vostro umore.