I Trigotti

Necessaria precisazione: e sia ben chiaro noi non siamo bigotti.

Mese: Settembre 2017 (Pagina 1 di 3)

PUNTURE DI SPILLO No. 8

    “Magnifico (si fa per dire) c… ret… tore, or son sei mesi dalla visita del rettore dell’università di Dakar che ci ha appioppato quattro studenti africani.” “Ebbene? io ho accettato per mostrare che noi siamo intelligenti, non come i cretinetti della destra. Noi non abbiamo pregiudizi.” “Magnifico (si fa per dire) c… ret… tore, guardi che quello era un impostore, che ci ha portato qui quattro fannulloni a mangiare per sei mesi alle nostre spalle.” “Oh… Ma guarda… Chi l’avrebbe mai detto?”

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PUNTURE DI SPILLO No. 7

“Magnifico (si fa per dire) c… ret… tore, ecco il rettore dell’università di Dakar che si degna di venirla a visitare.” “Quale onore, Magnifico Rettore dello splendido ateneo africano, venghi, venghi. Noi, umili custodi dell’italica lingua e dell’italica cultura, ci inchiniamo alla sua autorevole autorevolezza. Ci mandi pure quanti studenti vuole. Saremo felici di accoglierli, tanto non sono mica io che pago.”

ORAZIA

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PUNTURE DI SPILLO No. 6

Ultimissime dall’università di Mezastrassa. Mirabolante esempio di cooperazione internazionale: il rettore dell’università di Dakar accompagna quattro baldi giovani molto abbronzati chiedendo che vengano accettati dal prestigioso ateneo mezastrassico per un semestre. Il magnifico c…ret… tore di Mezastrassa accetta con magno gaudio senza neppure chiedere reciprocità per i suoi studenti e senza ordinare indagini. Sei mesi dopo si scopre che l’università di Dakar non ne sapeva niente, che il rettore non era rettore ma un semplice impostore (c’è anche la rima), e i quattro “studenti” erano immigrati illegali (da un paese dove non c’è nessuna guerra) e prontamente dileguatisi. E io pago.

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PECCATI DELLA CHIESA-I VANGELI APOCRIFI

 

“Come la maggior parte degli altri vangeli perduti, anche quello di Tommaso non invita i seguaci di Gesù a diffondere la loro fede nel mondo. Al contrario, il cristianesimo viene presentato come un insieme di ‘insegnamenti segreti’ riservati a una piccola élite di iniziati, ed è questo il motivo per cui la maggior parte dei vangeli perduti sono indicati collettivamente come gnostici. Il termine ‘si riferisce alla ‘conoscenza rivelata’ disponibile soltanto per coloro che hanno ricevuto un insegnamento segreto da un rivelatore celeste’. Per usare le parole del vangelo di Tommaso: ‘49) ‘Beati i solitari e gli eletti’ e ‘Io rivelo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri’.” (pp. 60-1).

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PECCATI DELLA CHIESA-I SECOLI BUI

Queste frasi furono pubblicate in un capitolo, dal titolo “La prigione del dogma cristiano”, di un best-seller intitolato The Discoverers (Gli scopritori) (1983). L’autore non era uno scrittore qualunque, ma Daniel J. Boorstin (1914-2004), già professore presso l’università di Chicago, poi bibliotecario del Congresso e storico presso la Smithsonian Institution. Nel corso della sua prestigiosa carriera, Boorstin fu pure insignito del Premio Bancroft e del Premio Pulitzer, onorificenze legate alla sua posizione sui dannosi effetti della Chiesa cattolica sulla cultura classica. Per molto tempo, è stata opinione comune che, dopo la caduta di Roma, l’Europa si sia trascinata attraverso un millennio di ignoranza, millennio che (p. 107) finì con l’essere noto come “Secoli Bui” (e talvolta “Età della Fede”). Il celebre storico di Cambridge J.B. Bury (1861-1927) osservò che quando l’imperatore Costantino abbracciò il cristianesimo “ebbe inizio un millennio in cui la ragione fu incatenata, il pensiero schiavizzato e il sapere non progredì. E l’illustre William Manchester (1922-2004) descriveva questo periodo come “un’era di incessanti guerre, corruzione, illegalità, ossessione per strani miti e una quasi impenetrabile irrazionalità (…). I Secoli Bui furono una desolazione sotto ogni aspetto.” (p. 108).

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PECCATI DELLA CHIESA-LA SCHIAVITU’

 

Tutto falso.

“Il punto migliore da cui cominciare è san Tommaso d’Aquino (1225-74) dal momento che la sua conclusione teologica, secondo cui la schiavitù è peccato, divenne il punto di riferimento cui da quel momento in poi si attenne la politica papale.” (p. 234).

“(…) Roma respingeva in toto la pretesa che gli africani non fossero pienamente umani (…) più volte i papi avevano condannato la schiavitù nel Nuovo Mondo, additandola come causa di scomunica.” (p. 236).

Fin dall’inizio e nel corso dei secoli XVI e XVII Roma affrontò il problema con pronunciamenti papali e del Sant’Uffizio che non lasciavano spazio al minimo dubbio. Purtroppo i papi a quel tempo “godevano di un influenza scarsa, o nulla, su spagnoli o portoghesi, perché all’epoca gli spagnoli comandavano su gran parte dell’Italia; e nel 1527, durante il regno di Carlo V, avevano persino saccheggiato Roma. Se il papa aveva un’influenza minima in Spagna e Portogallo, non ne aveva quasi nessuna nelle loro colonie del Nuovo Mondo, se non indirettamente tramite l’opera degli ordini religiosi. In effetti, fu dichiarato illegale persino pubblicare i decreti papali ‘nei possedimenti coloniali spagnoli senza l’approvazione del re’ e il re nominava anche tutti i vescovi spagnoli.” (p. 239).

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PECCATI DELLA CHIESA-LA PERSECUZIONE DEI “TOLLERANTI'” PAGANI

 

Tutto falso.

Il linciaggio di Ipazia, su cui tanto hanno ricamato i nemici della Chiesa, fu un caso isolato, non certo promosso dalla Chiesa, ma compiuto da una turba inferocita dalle spaventose persecuzioni subite, e desiderosa di vendetta (sentimento certo poco cristiano ma sicuramente non incoraggiato dalla Chiesa), e delle quali durava il recente ricordo.

 Il paganesimo sopravvisse per secoli. L’Accademia di Atene non chiuse fino al 529 e nella cristianissima Edessa organizzate comunità di pagani sacrificavano ancora Zeus-Hadad nell’ultimo quarto del VI secolo. “Molte feste pagane continuarono a essere celebrate e molti dei continuarono a esistere sotto tenuissime coperture cristiane.” (p. 83).

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PECCATI DELLA CHIESA-LA “MODERNITA'” PROTESTANTE

 

È la tesi di Max Weber che continua ad essere ritenuta valida dai sociologi, mentre gli storici dell’economia sanno bene che è totalmente errata: la demolì efficacemente anche Amintore Fanfani. Analogamente è “opinione comune che, ponendo l’accento sulla responsabilità individuale per raggiungere la salvezza, la Riforma produsse un grande risveglio di religiosità popolare che, libera dalla costrizione cattolica e potendo usufruire dei servizi religiosi nella sua lingua, la gente riempiva le chiese.” (p. 283).

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PECCATI DELLA CHIESA-I MOSTRI DELL’INQUISIZIONE

 

Tutto falso.

“La descrizione tipica dell’Inquisizione spagnola è essenzialmente un cumulo di menzogne, inventate e diffuse dai propagandisti inglesi e olandesi nel XVI secolo, durante le guerre con la Spagna, e da allora ripetute a non finire da storici tendenziosi, o male informati, per avvalorare ‘un’immagine della Spagna come una nazione di bigotti fanatici’. (…) (p. 168-9).

“Per quanto possa sembrare stupefacente, i nuovi storici hanno rivelato che, a differenza delle corti secolari dell’intera Europa, l’Inquisizione spagnola fu un notevole strumento di giustizia, moderazione, giusto processo e saggezza.” (p. 169).

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PECCATI DELLA CHIESA-LA BUFALA DI GALILEO

 

SGONFIAMO LA BUFALA DI GALILEO

Ricordate le farneticazioni di una sessantina di esagitati baroni, baronetti e portaborse dell’università di Roma “La (si fa per dire) Sapienza”, i quali baroni, baronetti e portaborse pretesero e ottennero di tappare la bocca all’ottimo e coltissimo Papa Benedetto XVI, con la scusa che la Chiesa avrebbe “perseguitato” Galileo?

Ricordate la non meno farneticante commedia di Berthold Brecht, i cui si delirava che Galileo avrebbe dimostrato che “nella Bibbia non c’è niente di vero”?

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