I Trigotti

Necessaria precisazione: e sia ben chiaro noi non siamo bigotti.

Anno: 2021 (Pagina 1 di 8)

BUON NATALE A TUTTI GLI AMICI

Vrolijk Kerstfeest en een gelukkig Nieuwjaar

Merry Christmas and a Happy New Year

С Рождеством и счастливого Нового года!

Beseënde Kersfees en ‘n voorspoedige Nuwe Jaar

Joyeux Noel et bonne Année

Frohe Weihnachten und ein glückliches Neues Jahr

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MENO MALE CHE IL GOVERNO PENSA A TUTTO

Mascherina Cu-cu-sette

Gennaio 2025.

I contagi continuano a salire nonostante che il 99,99999% della popolazione sia vaccinato.

Il governo impone l’uso obbligatorio della mascherina posteriore Cu-cu-sette da applicarsi al culo per impedire la diffusione del contagio tramite emissioni gassose.

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Angiolette dell’assistenza ai malati

La pandemenza non ha cambiato le persone. Ha solo fatto uscire la malvagità dai cervelli malati di nullità che non contavano niente e si sono sentite improvvisamente importanti.

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STRANI SUICIDI

VIETATO CURARE

VIETATO GUARIRE

VIETATO VIVERE

Suicida a New York la dottoressa Lorna Breen che curava i malati di coronavirus.

Perché l’idrossiclorochina è tabù? Perché il brevetto è scaduto, quindi chiunque può produrla ed è finita la pacchia monopolistica a favore di Big Pharma.

Un altro che dava fastidio perché la sua cura interferiva con le luride speculazioni di Big Pharma.

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AUSTRIA CATTOLICA

IL TERZO LIBRO SULL’AUSTRIA CATTOLICA Dalle gloriose vittorie cattoliche sugli ottomani di Eugenio di Savoia fino agli orrori della Rivoluzione Francese e delle guerre napoleoniche di Rino Cammilleri

Ed eccoci all’atteso (almeno da me) terzo e ultimo volume de Il prato alto. III. Speranza (Solfanelli, pp. 290, €. 18) di Emilio & Maria Antonietta Biagini, che conclude la storia dell’Austria cattolica narrata nientemeno che a partire dalla preistoria. Con ricchezza di chicche e dettagli anche tecnici (uno degli autori è un geografo accademico) si dipana la vicenda degli Adler (aquila in tedesco), il tutto condito dalla benedetta virtù dell’umorismo che dovrebbe essere dote di ogni cattolico (san Tommaso d’Aquino biasimava chi ne era privo), come Chesterton, Tolkien e Waugh insegnano.
Si tratta di uno dei più bei romanzi che io abbia mai letto. In quest’ultimo ho appreso, per esempio, che il principe Eugenio di Savoia (che si firmava Eugenio von Savoie, usando le tre lingue del Sacro Romano Impero) alla decisiva battaglia di Zenta contro i turchi indossò una corazza in cui sul cuore stava la Magna Mater Austriae venerata nel santuario nazionale di Mariazell. Quel condottiero, ammiratissimo da Napoleone, con un pugno di uomini riuscì a liberare tutta l’Ungheria e pure Sarajevo, tanto che le truppe gli dedicarono il famoso canto Prinz Eugen, il cui testo trovate integrale a p. 29. Grazie a lui l’Impero raggiunse la massima estensione, mai più eguagliata. E a spese degli ottomani.
Ma venne Giuseppe II e abolì ogni forma di culto «puramente esteriore» o «a sfondo superstizioso». A decidere che cosa fosse esteriore e superstizioso, però, «erano i massoni che stavano intorno alla corona». Così, «ne fecero le spese i Passionspiele, quelle innocenti e commoventi rappresentazioni della Passione di Nostro Signore così amate specialmente nel Tirolo». Anticipando i decreti napoleonici quel sovrano «illuminato» ordinò il Begräbninsordnung, cioè la sepoltura in bare riciclabili che avrebbero fatto «la gioia dei moderni ambientalisti, beoti adoratori della natura invece che di Dio»: il fondo della bara si apriva, il morto cadeva nella fossa e la bara poteva essere riusata. Eh, difficilmente i novatori scansano il ridicolo.
E venne Napoleone, e fucilò un libraio di Norimberga reo di aver diffuso un libro contro l’occupazione francese: «Un altro trionfo della “liberté”». Come commenta uno degli Adler costretto a trasformare la sua locanda in un bordello per il ristoro degli occupanti, «non c’è nessun tradimento degli ideali rivoluzionari, perché gli ideali sono proprio quelli: sangue, morte, saccheggio, violenza, stupri. Non vogliono altro. Il resto è solo specchietti per le allodole».
E finalmente arrivò Waterloo. Ma, attenzione. Il fulcro della battaglia fu la fattoria «La Belle Allliance», nel Belgio francofono. Là si incontrarono i due comandanti della coalizione antinapoleonica Wellington, inglese, e Blücher, prussiano. Invece il fatale scontro prese il nome di Waterloo, un villaggio dei paraggi in cui non era successo assolutamente nulla. Solo che «quel nome fiammingo, pronunciato dagli inglesi “uoterluu”, suonava così inglese e oscurava il contributo decisivo dei prussiani. Evidentemente, nell’euforia della vittoria, gli snob britannici non si avvidero che «loo» nella loro lingua sta per «cesso» e «water» acqua. Insomma, lo sciacquone. Contenti loro… Be’ lo spazio ci impedisce di proseguire. Ma leggetelo, il libro dei Biagini, vi assicuro che ne vale la pena.

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FIDARSI DI FACEBOOK?

  • DA: LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA
  • SOCIAL

Non ci si può fidare di Facebook

  • 05-10-2021

Una ex dipendente di Facebook è uscita allo scoperto rivelando come il social più diffuso, contrariamente a quanto affermato, favorisca fake news e contenuti d’odio a puro scopo di profitto. Mentre da tempo sono a conoscenza che Instagram ha un effetto deleterio per le adolescenti.

Frances Haugen, 37 anni, è un’ex dipendente di Facebook e una fonte chiave nello scacchiere che vede l’azienda di Zuckerberg contrastare una crisi reputazionale che sembra di essere ancora più travolgente di quella di Cambridge Analytica. Haugen ha dichiarato che l’algoritmo di Facebook – che, secondo le parole espresse a Roma nel 2018 dallo stesso Zuckerberg, doveva privilegiare i contenuti tra profili e limitare relazioni tossiche – non è stato costruito al fine di migliorare le conversazioni sicure, quanto per far aumentare il tempo di permanenza degli utenti sulle piattaforme. Per far ciò, è stato necessario aumentare la visibilità di alcuni profili con molti follower – quindi i Vip più capaci di magnetizzare l’attenzione – benché i loro stessi contenuti valicassero le norme anti-odio previste dalla piattaforma.

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DIRE LA VERITÀ È INCITAMENTO ALL’ODIO?

Dire la verità è incitamento all’odio o i censori senza volto sono proprio loro ad incitare all’odio? Oppure sono solo grigi esecutori di ordini?

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MA QUANTO CI AMA IL REGIME!

Ricordiamo i penosi fallimenti del terrorismo ambientalista, teso a distruggere l’economia e la civiltà. Vedi, ad esempio:

– la favola del mitico “riscaldamento globale provocato dall’uomo” e pompato dalla Gretina;

– il Climagate, ossia lo scandalo degli “scienziati” inglesi e americani del clima beccati a scambiarsi email sul modo di truccare i dati per “dimostrare” il “terribile” riscaldamento che i dati stessi rifiutano di sostenere;

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L’AMORE DI PROSSIMO IN TEMPO DI COVID

L’AMORE DI PROSSIMO IN TEMPO DI COVID

Mentre l’ISS continua a sibilare i suoi spot a sostegno del terrore mediatico-sanitario di regime, è bene ricordare che, secondo dati ufficiali OMS, la curva dei contagi è ai minimi nei paesi europei con meno vaccinati (Romania, Slovacchia e Bulgaria).

Secondo l’ultimo bollettino di vigilanza inglese, il tasso di letalità dei vaccinati con 2 dosi è 0,86%, mentre quello dei NON vaccinati è 0,17%.

Ma che razza di “vaccini” vogliono propinarci ?

In controtendenza rispetto ai televirologi foraggiati dal regime, autentici luminari come Montagnier, Tarro e Montanari attestano che si tratta proprio di sieri sperimentali che non proteggono e provocano soltanto gravi danni.

Ed ecco un edificante dialogo tra angiolette ospedaliere contro quelli che rifiutano i “vaccini”. Le virgolette sono d’obbligo perché si tratta solo di sieri sperimentali che Big Pharma prova sulla nostra pelle per arricchirsi a dismisura e con l’obiettivo dichiarato (da Bill Gates, George Soros, Rockefeller e Rothschild) di far diminuire la popolazione, ossia ammazzarci e sterilizzarci.

Ma queste angiolette ospedaliere (nella loro beata ignoranza, e nella tipica tendenza dei mentecatti a credere alla propria propaganda) danno per scontato che:

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LIBRI E LETTURE DI MARIA VALTORTA

VALTORTA M. (2021) I miei libri, le mie letture, Isola del Liri, Centro Editoriale Valtortiano

La benemerita Fondazione Erede di Maria Valtorta, oltre a conservare e pubblicare gli Scritti della veggente, di cui è l’unica legittima proprietaria, ne custodisce pure la biblioteca. I libri, le sottolineature e le annotazioni permettono di conoscere la Valtorta lettrice. Frequenti riferimenti alle letture fatte si trovano nelle scritture autobiografiche e nelle lettere.

In giovane età la veggente fu molto colpita dalla lettura di Storia di un’anima di s. Teresa del Bambin Gesù, mentre il Cantico dei Cantici le suscitò un’eco minore rispetto alle pagine ardenti di s. Giovanni della Croce e di s. Teresa di Avila. Nell’inverno 1920-21, quando sentiva spezzarsi tutti i legami più cari, trovò quanto si può osare sulla via dell’amore e della confidenza in un libro all’Indice: Il Santo di Fogazzaro, che la gettò nell’oceano della misericordia divina e la confortò a sperare nei valori soprannaturali e nell’espiazione del pentimento.

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