I Trigotti

Necessaria precisazione: e sia ben chiaro noi non siamo bigotti.

Anno: 2025 (Pagina 1 di 2)

ROBERTO BENIGNI E HANS WURST

Emilio Biagini

ROBERTO BENIGNI E HANS WURST: QUANDO VENGONO MOBILITATI I GUITTI A SOSTEGNO DEL REGIME IL CROLLO È ALLE PORTE

Nel teatro comico viennese, il prototipo del buffone è Hans Wurst (come dire “Giovannino Salsicciotto”). Appare nelle commedie del primo Settecento ad opera di Joseph Anton Stranitzky, ancora inserito nella tradizione della Commedia dell’arte. In successive commedie di vari autori (Joseph Felix Kurz, Philip Hafner, Joachim Perinet), il buffone si presenta con nomi diversi ma è sempre riconoscibilmente derivato dal medesimo prototipo “wurstiano” (o “salsiciottesco” che dir si voglia). Sulla scena, egli può tranquillamente deridere i nobili che sono la spina dorsale dell’antico regime. Il regime sorveglia, mugugna un po’, ma praticamente lascia fare, perché pensa di non aver niente da temere.

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EMILIO BIAGINI, SACCENTI ED ALTRI SERPENTI

Saccenti sono quelli che, credendo di sapere, coltivano la pianta rachitica della loro presunzione e dei propri comodi, senza rendersi conto del male che fanno a se stessi e agli altri. Questa è una piccola galleria di tipi del genere, con qualche esempio contrario tale da far comprendere, per contrasto, cosa sia l’autentica saggezza e dove risieda la vera letizia.

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ARRIVA LA LIBERTÀ

Come faremmo senza di loro? Senza questi portatori di libertà amerikanzi, colti, intelligenti, raffinati? Senza questi protettori del sacrosanto stato di israele sempre  ingiustamente perseguitato?

Una terra di infinite opportunità, prosperità e libertà per tutti:

Poveri perseguitati:

Ammiriamo questa profonda moralità giudaica: distruggere i luoghi sacri degli altri, uccidere uomini, donne, bambini (e bestiame).

Benvenuti a Gaza:

Sono arrivati i liberatori anglogiudaicosionistplutocratmassoni.

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L’ACCOGLIENZA FRATERNA

L’ACCOGLIENZA FRATERNA,

OVVERO IL “PASTORE” DI TUTTI

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Il pastore confidava nell’uomo, cioè in se stesso, e aveva deciso: basta con le discriminazioni, basta con gli steccati, siamo tutti fratelli, perbacco. Prese quindi la parola al concilio del gregge e parlò di pace e di fratellanza:

— Fratelli, un’ora nuova si annuncia per il nostro gregge. Qui fuori ci sono tanti poveri lupi macilenti che vagano affamati. Non dobbiamo forse noi, in spirito di fratellanza, pensare anche a loro? Non dobbiamo noi amarli ed assisterli come nostro prossimo? Non dobbiamo calarci in uno spirito diverso da quello che ci ha finora animato: uno spirito più buono ed aperto? Dobbiamo aprirci alla cultura dell’accoglienza, al rispetto del diverso, alla pace con tutti, pace, paace, paaace, paaaaace …….

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CERTO CHE CHE C’È UN AGGREDITO E UN AGGRESSORE, E L’AGGRESSORE È LA BANDA UKRONAZI AIZZATA DAGLI AMERIKANZI

La verità anzitutto, che è ben diversa dal liquame di fogna che cola dalla Tv e dai giornaloni.

E dietro chi c’è? Soros. E dietro Soros? Tutto l’apparato nazi-sionist-massonico-bancario, che grazie all’insensato appoggio al regime criminale di Zelensky si è ingrassato a dismisura con la vendita di armi (distrutte quasi subito, o catturate dai russi, o vendute al mercato nero).

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IN CAMMINO: NUOVA EDIZIONE DEL CAPOLAVORO POETICO DI FRANCESCO MAJ

RECENSIONE:

FRANCESCO MAJ, In cammino. Un dialogo sui Comandamenti, pubblicato in proprio, 2025.

In questa terza edizione, il capolavoro di Francesco Maj si ripresenta arricchito di parti nuove efficacemente satiriche. Questo poema drammatico sui Dieci Comandamenti, ci presenta il cuore umano in cammino fra Cielo e inferno, con visioni multiformi, che a tratti sono quasi dantesche, con grande maturità poetica e profondità teologica.

I personaggi, sommariamente indicati sono: Dio (come voce dall’alto, o nuvola bianca, o luce); Mosè; vari demoni (nubi oscure, figure vestite di nero); vari personaggi umani (poeti, narratori, profeti, oranti…). Secondo il poeta occorrerebbe intervallare la dizione con musiche adeguate, come brani di sinfonie all’inizio, onde sottolineare soprattutto il passaggio da un comandamento all’altro. A questo proposito mi sono permesso di avanzare, nei vari casi, qualche suggerimento.

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GENOCIDIO PIANIFICATO

Ma i pecoroni credono ancora che sia tutto normale. Per forza, non hanno ancora gettato via la tv e continuano a comprare i giornaloni.

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TIEPIDUME

I preti e i prelati postconciliari vogliono andare incontro al mondo col sorriso propiziatorio sulle labbra, non col cipiglio ammonitore, dispensando la medicina della misericordia, e non imbracciando l’arma della severità. L’uomo di mondo, che ha poca voglia di sentirsi ricordare che un giorno dovrà morire, va assecondato, e infatti preti e prelati si guardano bene dal nominare la morte. Meglio discorrere di argomenti più terra terra come “servizio ai fratelli”, “condivisione”, “sviluppo green e sostenibile”, “cambiamento climatico”. Meglio ancora lisciare il pelo al nemico della Chiesa, inserendo nelle “preghiere dei fedeli” una perla che auspichi “un mondo più giusto e fraterno, secondo il disegno dell’architetto divino” (16/2/2025), con una bella lisciata al “grande architetto” dei massoni, nemici irriducibili della Chiesa e della Verità.

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ATTENTI PRIMA DI TRINCIARE GIUDIZI SU MARIA VALTORTA

Ecco, dai Quaderni dettati a Maria Valtorta, alcuni giudizi di Cristo sui preti:

Il livore dei sacerdoti contro Maria Valtorta non è che un motivo umano che si cela sotto una bugiarda veste di zelo (27 maggio 1944).

Nel prescrivere alla Valtorta le intenzioni per le quali deve soffrire, Cristo le dice che soffrirà da domenica a martedì per i sacerdoti. Sono solo tre giorni, ma per il bisogno che ne hanno non basterebbero tutti e sette i giorni della settimana, infatti il sacerdozio è necessario alla vita dello spirito come luce, acqua, aria e fuoco alla terra. Ma è spento, arido, asfittico, gelo. Le anime diventano sempre più deboli perché vengono a mancare loro aria, luce, calore e acqua. Gesù esprime sdegno e ribrezzo verso i sacerdoti che non vogliono adempiere alla loro missione, perché preferiscono il loro utile e il disperdere ciò che Cristo ha radunato. Cristo chiederà loro conto con viso tremendo per le greggi disperse e sbranate dai quattro nemici dell’uomo: la carne, la scienza, il potere, il demonio. Accecati, feriti, disperati, affamati, assetati, ignudi, analfabeti nello spirito, perseguitati, abbandonati, gridano: “Dio non c’è, non lo vediamo, non lo sentiamo, non lo conosciamo attraverso l’opera dei sacerdoti.” E i migliori di loro hanno perseguitato, affiliandosi a Satana, servi presuntuosi e infingardi, che non vogliono accettare la salutare umiliazione di vedersi sorpassati in eroismo dai servi fedeli che Cristo stringe al cuore (29 maggio 1944).

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A PROPOSITO DI SCOMUNICHE

Il domenicano Girolamo Savonarola iniziò la predicazione dei Quaresimali – era il 17 Febbraio 1496 – con queste parole:

Fatti in qua, ribalda Chiesa, fatti in qua ed ascolta quello che il Signore ti dice: Io ti avevo dato le belle vestimenta, e tu ne hai fatto idolo. I vasi desti alla superbia; i sacramenti alla simonia; nella lussuria sei fatta meretrice sfacciata; tu sei peggio che bestia; tu sei un mostro abominevole. Una volta ti vergognavi dei tuoi peccati, ma ora non più. 

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