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ROBERTO VANNACCI (2023) Il mondo al contrario, Amazon Italia Logistica, Torrazza Piemonte.

Recensione di Emilio Biagini.

“Non potendo attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.” Paul Valery

Da tutto l’insieme della polemica scatenata dal libro si può concludere che Vannacci è un uomo, i suoi detrattori sono dei quaquaraqua che sanno soltanto insultare e sono incapaci di ragionare. Vediamo le blaterazioni vomitate da questi quaquaraqua.

  • Insulti a ruota libera? Espressioni come “razzista”, “omofobo” e simili fanno parte dell’arsenale dei cervelli vuoti, assolutamente incapaci di discutere come persone civili. Non una sola delle tesi del Generale Vannacci è stata dimostrata falsa; i quaquaraqua non ci hanno neppure provato; hanno invece preferito la tattica nazista di Goebbels: l’insulto.
  • Ha fatto copia e incolla? Embe’? Si è documentato senza la pignoleria accademica che, per sua e nostra fortuna, gli è estranea. La sostanza del contenuto resta.
  • Il libro è mal scritto? E se anche fosse, chi se ne frega? L’importante è la giustezza, la razionalità, l’onestà del suo argomentare, tutte virtù che i quaquaraqua ignorano. I mali che il Generale denuncia sono sotto gli occhi di tutti.

Non dimentichiamo neppure che il Generale Vannacci ha avuto il coraggio di difendere i suoi soldati denunciando le centinaia di casi di gravi malattie causate dall’uranio impoverito che i liberatori americani spargono a piene mani nei paesi che hanno il piacere e l’onore ricevere una loro visita. Il Generale, su più che probabile ordine dell’Herrenvolk anglosassone colonizzatore, è stato quindi punito dai capitribù della colonia Italia relegandolo alla direzione dell’Istituto Geografico Militare. Dopo la pubblicazione del Suo coraggioso libro, il Generale è stato privato dai capitribù anche di quell’ultima carica.

Ho scarsa stima per simili capitribù, ma il colmo del ridicolo è stato raggiunto da un linguacciuto linguista che si crogiolava nei privilegi accademici mentre il Generale rischiava la vita. Il linguacciuto individuo, preside di Facoltà universitaria fortunatamente per soli due anni prima che i colleghi gli consigliassero amichevolmente di lasciare il posto a qualcuno meno incapace, era talmente conscio della sua importanza e del suo potere da vietare agli studenti di fumare fuori della Facoltà stessa, ossia sulla pubblica via.

Per un’analisi delle storture di questo mondo che il Generale giustamente chiama “al contrario”, vedi il mio saggio MALASCIENZA: L’IMPOSTURA DI LUCIFERO, Ed. Solfanelli, 2021.

Il linguacciuto linguista di cui sopra ha maniacalmente cercato il pelo nell’uovo nel testo del Generale, poi ha inghiottito il pelo e gettato via l’uovo.

Era un uovo che conteneva troppa verità e buon senso per essere assimilabile da stomaci avvelenati dalla miscela tossica del relativismo e del politicamente corretto.

Le foto sottostanti illustrano egregiamente la reazione dei due scrittori Biagini quando sono venuti a conoscenza dell’ennesima esilarante sparata del linguacciuto.


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