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ORO O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA

Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.

I TRIGOTTI

And the winner is …….

Ecco il vincitore dell’eccezionale Tripla Aquila d’Oro:

il film capolavoro “Ostrov” (L’Isola) di Pavel Longuine, con Piotr Mamonov, prodotto da Telekanal Rossìa nel 2006.

Segue un commento di Emilio Biagini:

Questo assoluto capolavoro è come una continua struggente preghiera. Segnato da un drammatico episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale, quando non era che un ragazzo, il monaco Anatoly, a più di trent’anni dalla tragedia, vive in un monastero sul Mar Bianco, dedito ad amare penitenze per essere stato costretto a sparare al suo comandante dai nazisti dei quali si trovava prigioniero. Ma è rimasto in fondo un monello, che, fra una penitenza e l’altra, ogni tanto gioca e fa dispettucci, ma come tutti i “piccoli” è vicino a Dio, al punto da essere in misteriosa comunicazione con Lui, fino a diventare un guaritore, un profeta, un esorcista. Dopo ogni guarigione fisica o spirituale, la prescrizione del santo monaco è: “Confessione e Comunione, altrimenti il risanamento non si compirà”. Solenne e malinconica la conclusione, che lascia intravvedere, al di là delle contingenze terrene, la Fede certa nel premio eterno.

Bisogna cercarne il DVD per poterlo gustare, perché la televisione italiana non lo proietterà mai. Fin dall’inizio c’è una condanna senza appello dell’aborto e viene minacciosamente nominato l’inferno destinato a chi lo commette. Figuriamoci se i preti arcobaleno e i prelati buonisti e misericordiziosanti incapaci di parlare d’altro che di “ponti non muri” lo tollererebbero.


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