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Caro amico ti scrivo per dirti che sei scemo.
Non è un’offesa la mia, solo una constatazione fatta per il tuo bene, nella speranza di riuscire a scuoterti. Io non mi considero per niente superiore a te. Sono solo un poco più realista, forse un poco più umile, quanto basta per riconoscere che Dio viene prima di me ed è al di sopra di me.
Tu invece ti dichiari ateo. Due demoni deformi sostengono questa tua presunzione: si chiamano superbia e invidia. Superbia di volerti credere indipendente, di non voler riconoscere alcuno al di sopra di te, nessun Creatore, nessun Redentore, nessun Giudice. Invidia che ti spinge a volerti collocare al vertice dell’universo, al vertice della Creazione, al posto di Dio. Conosco bene le tentazioni alle quali hai ceduto.
Non c’è credente che non abbia mai avvertito spinte alla ribellione e non abbia mai desiderato, ad un certo punto, di poter “dimostrare” che Dio non esiste. Ora rifletti: che cosa credi abbia spinto il più grande, il più bello, il più intelligente delle gerarchie angeliche a ribellarsi? Non lo sai? Te lo dico. Non ti interessa? Te lo dico lo stesso.
Lo hanno spinto la superbia e l’invidia. Si chiamava Lucifero, il portatore di luce, ed è divenuto il diavolo, colui che divide. Creatura impastata di odio come prima era tutto amore, così come l’aveva creato Dio, che fa solo cose buone. Fra le cose buone, anzi ottime, vi è la libertà. Ma se male usata la libertà porta alla rovina.
Essendo spirito perfetto, l’angelo ribelle non può più cambiare. Non può più riconciliarsi col Dio che ha offeso. Né Dio toglie la libertà a chi la usa male. Non è un tiranno. Egli rispetta la libertà delle sue creature fino in fondo, fino alle estreme conseguenze. I Suoi doni sono irrevocabili, perché la sua generosità è infinita.
Lucifero aveva ricevuto il dominio su questo mondo, era il principe di questo mondo. Per l’umanità avrebbe potuto essere il più grande dei santi, venerato subito dopo il culto di adorazione dovuto a Dio. Invece ha scelto di ribellarsi, per superbia ed invidia verso il Dio fatto uomo e verso quella che era destinata a diventare Sua Madre, la più alta di tutte le creature, già presente come idea nella mente divina.
La sua colpa lo ha reso malvagio e orrendo. Tuttavia è ancora principe. La sua dignità non gli è stata tolta. È ancora dotato di grandi poteri, che usa per fare il male. E questo, insieme all’uso disastroso che noi stessi spesso facciamo del libero arbitrio, spiega benissimo perché in questo mondo regna il male. E tu, nel tuo piccolo, sei come l’angelo ribelle: superbo, invidioso e sconsigliato nell’usare la libertà di scelta, il dono del libero arbitrio che Dio ti ha dato.
Tu sei come Lucifero, solo più debole. Quando morirai e sarai quindi anche tu spirito perfetto e immutabile, sarai suo schiavo all’inferno, dato che hai liberamente scelto di servirlo sulla terra. A meno che tu non cambi e ti converta finché sei in tempo, questo sarà il tuo destino. Tu ridi, e dici che i preti si guardano bene dal parlare così.
Non è del tutto vero, perché la dottrina della Chiesa non è cambiata e non può cambiare perché insegnata da Cristo stesso, che è Dio incarnato. Il cielo e la terra passeranno ma le Sue parole non passeranno, e tra le Sue parole vi sono anche quelle, terribili, sul “fuoco della Geenna”, sul luogo “dove il fuoco non si estingue” e il “verme” dell’anima peccatrice “non muore”.
Vorrebbe morire, per sottrarsi ai tormenti, il più terribile dei quali è l’essere privati per sempre della contemplazione di Dio, ma non può morire.
Tu continui a ridere, e dici che questi sono discorsi da medioevo. E che viuol dire? Una delle più stupide manifestazioni di idiozia urlante è proprio questo relativizzare e storicizzare tutto. Se “tutto è relativo”, perché proprio il relativizzatore sarebbe l’unico degno di fede? E un’affermazione cessa di essere valida solo perché è stata fatta in passato? Un insegnamento non conta più perché risale a tanto tempo fa?
Certo che i computer di un anno fa sono già superati, quelli di tre anni fa addirittura antidiluviani. La locomotiva a vapore è superata dalla ferrovia a levitazione magnetica. E con ciò?
Sei tanto sprofondato nella materialità da credere che le medesime regole valgano per il “progresso” tecnico e per l’Eterno? Forse che l’omicidio è diventato lecito? Forse che il sangue di Cristo versato per la salvezza dell’umanità ha un valore diverso nel primo e nel ventunesimo secolo? L’ha versato anche per te. Speriamo che non l’abbia versato invano. Ridi, ridi, aspetta e vedrai.
Molti preti preferiscono non parlare delle verità ultime, è vero. Morte, giudizio, inferno, paradiso: sembra che sia più facile parlare d’altro, di cose più facili a capirsi, di problemi “concreti”, di assistenza sociale. Cose senz’altro rispettabili, ma che hanno il piccolo difetto di essere transitorie. Ci sono sempre stati cattivi preti, preti infedeli, che preferivano andare d’accordo col mondo piuttosto che con Dio, e tacevano le verità scomode.
Quasi tutte le verità sono scomode. La realtà è difficile da guardare in faccia. Ma l’illusione non aiuta per nulla. L’inferno è pieno di anime che erano convinte che non esistesse, e di anime di preti che avevano preso sottogamba il loro dovere di ammonire i peccatori. E ammonire i peccatori, fino a prova contraria, è una delle opere di misericordia spirituale. Non ho bisogno di dimostrare che ho ragione: la prova migliore di quanto affermo sei tu stesso, e il mondo che quelli come te hanno saputo costruire, il mondo edificato sulla mancanza di fede.
È un mondo in cui, fallite tutte le arroganti ideologie che pretendevano di fare a meno di Dio e del Suo Vicario, sa solo additare l’ultima utopia: il nulla. Dirai che le religioni hanno fallito perché hanno saputo solo portare violenza. Tanti altri l’hanno detto prima di te. Complimenti: invece le ideologie ispirate all’ateismo hanno portato la pace, vero? La pace dei cimiteri. Poi, che significa “le religioni”? C’è una sola religione che interessi: quella rivelata da Dio attraverso Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Appena nato, il Cristianesimo è stato immediatamente perseguitato in modo atroce. Il suo stesso popolo ha respinto il Redentore, e adesso aspetta ancora un Messia che è già passato su questa terra. Non per nulla sappiamo bene chi è il principe di questo mondo, e di quali inganni e malvagità sia capace. Le persecuzioni non sono mai cessate e mai cesseranno. Ci sono stati settanta milioni di martiri cristiani, di cui quarantacinque milioni nel diabolico secolo ventesimo, il secolo dell’ateismo, il più violento, malvagio e bestiale di tutti i tempi. E il ventunesimo secolo non promette certo di essere migliore.
Qualche volta i cristiani hanno cercato di difendersi, magari di opporsi ad una spaventosa eresia come quella catara, che predicava l’estinzione dell’umanità, oppure di riconquistare un luogo particolarmente amato, come il Santo Sepolcro, strappato loro dagli infedeli. Apriti o cielo: cattivi cristiani, come si permettono? I persecutori, invece, tanto buoni e civili. Le persecuzioni, pure esagerazioni. Le menzogne anticristiane, le calunnie contro la Chiesa, sono la materia prima della prestigiosa storiografia laicista, che imperversa nelle scuole e nelle università.
Che dici? L’ambiente? Il Cristianesimo è cattivo perché ha assegnato all’uomo il dominio sulla natura? Ma l’uomo ha il dominio sulla natura, che lo voglia o no. È l’intelligenza a dargli questo dominio, l’intelligenza che è dono di Dio e che va insieme all’anima immortale. Che poi l’intelligenza possa essere sperperata e l’immortalità dell’anima possa tramutarsi in una malediazione infernale dipende solo dall’uso che l’uomo ne fa, non dal Datore dei doni. Con l’ambientalismo estremo, ogni altra cosa resta subordinata ad un’autentica idolatria della natura. E che farai, quando sarà la tua ora? A chi ti rivolgerai? Il mare salverà la tua anima? le montagne? il panda? Chiederai agli ecosistemi di assolverti dai tuoi peccati?
Ti proclami “democratico” e “antirazzista”. Facciamo un esempio del tutto teorico. Che ne diresti di un gruppo umano, diciamo di una cultura, che vieta alle proprie donne di sposare uomini di altre culture o di avere rapporti con loro (le sfregia con l’acido, spezza loro le gambe e le ammazza se trasgrediscono). Al tempo stesso gli uomini di quella cultura fanno liberamente preda delle donne di altre culture e dei relativi figli, che possono essere allevati solo in quella cultura, altrimenti guai. Una cultura che considera le donne esseri irrimediabilmente inferiori e prescrive che il marito possa picchiare impunemente la moglie, perché lo dice “il libro”. Una cultura che ammazza apostati e adultere, e anche donne rimaste vittime di violenze carnali, o che nel difendersi da una violenza carnale hanno causato la morte di un prezioso maschione. Una cultura che insulta tutte le altre e non tollera la minima critica o il minimo scherzo. Una cultura che si proclama destinata a dominare tutte le altre. E non si tratta di atteggiamenti “estremisti”, ma della “normalità” di quella cultura, perché è tutto “nel libro”.
Pensa se fossero i cristiani a predicare e cose del genere e a comportarsi in conseguenza. Orrore, cristianesimo delinquente, bisogna annientarlo. Ma non si tratta certo dei cristiani, ma di altri. Altri che, per tutta la loro storia, hanno aggredito, massacrato e perseguitato i cristiani, trattandoli da esseri inferiori (dimmhi), e spesso obbligandoli all’apostasia. E tu? Tu, democratico cuore tenero antirazzista e ultrapacifista? Tu zitto. “Va bene così: quello non è razzismo; è la loro cultura”. E dai a mettere paletti e a nascondere la testa sotto la sabbia: “Non bisogna dire queste cose, si scatenano conflitti”. Scatenare conflitti? Dire la verità è scatenare conflitti? Ma se il conflitto c’è, che lo vogliamo o no. Sai una cosa? Non sei solo scemo. Sei un vigliacco.
Ma no, tu dici, è tutta questione di arretratezza: un po’ di “cooperazione economica” e di “international understanding” e il gioco è fatto; “costruiamo ponti, non barriere”, “parliamo e dialoghiamo”; “lo sviluppo economico risolverà tutto”. Non c’è dubbio: diventeremo tutti ricchi, tutti pacifici, tutti tolleranti; le religioni sono “una sovrastruttura”, non contano. I geni che pontificano dalle più prestigiose cattedre, i baroni, i figli di baroni, i generi dei baroni, hanno parlato. I conflitti sono solo una conseguenza della povertà e dell’“imperialismo” (americano, ovviamente). Già, ora che ci penso, hai ragione: Caino ha ammazzato Abele perché era povero e sobillato dalla CIA.
Ma sì, confessa che quella tale cultura anticristiana in fondo non ti dispiace, proprio perché è anticristiana. E il solo pensiero che qualcuno possa proporre di limitarne l’immigrazione ti fa venire la dispepsia. Più nemici del Cristianesimo, più bella è la vita, per quelli che hanno dichiarato guerra ai Dieci Comandamenti. Non a caso, tutte le profezie, a partire dall’Apocalisse (confermata da numerose rivelazioni private), dicono che l’ultima persecuzione contro Cristo sarà la peggiore di tutte.
Noi siamo qui per soffrire e perdere. Il cristiano è un perdente? Apparentemente. Morire, e di morte orribile sulla croce, è una sconfitta? No, se dopo viene la Resurrezione. No, se alla venuta in humilitate, in mezzo ai rifiuti, ai dileggi, alle persecuzioni, segue la venuta in majestate, a giudicare i vivi e i morti.
Non so se la cosa possa interessarti, ma chi perseguita la Chiesa perseguita Cristo, cioè Dio, e con lui dovrà vedersela alla fine, Apparendo a Saulo, il futuro San Paolo, sulla via di Damasco, Cristo non disse: “Saulo, Saulo, perché perseguiti i miei seguaci?” come sarebbe stato più logico. Più logico secondo la logica umana. Ma i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, Come il cielo sovrasta la terra, così i pensieri di Dio sovrastano i nostri. Cristo disse: “Saulo, Saulo, perché Mi perseguiti?”
C’è un piccolo particolare che i saccenti ignoranti non sanno e, se ne hanno qualche vaga idea, non vogliono sentir nominare. L’esistenza umana su questa terra durerà finché non sarà “completo il numero dei martiri” (anche questo dice l’Apocalisse). Ogni martire, ogni membro del Corpo mistico di Cristo martirizzato, avvicina l’ora della fine.
La nostra sofferenza, la nostra sconfitta, è solo il preludio alla fine del tempo, alla fine del mondo, alla fine del dominio del principe di questo mondo. La nostra sofferenza è il preludio all’eternità. “Quando veneris iudicare saeculum per ignem”, dice la Messa funebre more antiquo, “quando verrai a giudicare il mondo col fuoco”.
È un caso se cresce l’ansietà per un possibile impatto di asteroide? L’impatto che ha posto fine all’era mesozoica (65 milioni d’anni fa), distruggendo i dinosauri e moltissime specie di altri organismi, è stato causato da un asteroide del diametro di soli dieci chilometri, in seguito al quale la superficie delle terre emerse è stata letteralmente divorata dal fuoco, e poi congelata. Sono state scoperte tracce indubitabili di ciò: il cratere meteorico di Chicxulub, nello Yucatan, di oltre centottanta chilometri di diametro, e segni di immensi incendi e tsunami: tutte tracce risalenti esattamente all’epoca della grande estinzione. La scoperta, dovuta a ricerche di fisici, soprattutto i due Alvarez, padre e figlio, ha suscitato vivaci polemiche da parte dei paleontologi, ossia di coloro che studiano i fossili degli organismi del passato, molti dei quali sostengono ancora la vecchia idea secondo cui le tutte estinzioni sarebbero l’effetto di processi graduali.
Infatti i paleontologi sono pesantemente condizionati dall’approccio filosofico dell’attualismo, secondo il quale i grandi rivolgimenti geologici del passato non sono il risultato di catastrofi improvvise, ma delle medesime cause attuali che hanno operato per lunghissimo tempo. In molti casi ciò non è sbagliato, ma lo diventa se eretto acriticamente a dogma. Dirai: cosa c’entra questa disquisizione scientifica? C’entra, c’entra. Perché è nato l’attualismo? Lasciamo stare i dettagli e limitiamoci a ricordare l’essenziale: esso nasce nell’Edimburgo settecentesca, illuminista e massonica, in aspra polemica contro il Cristianesimo, per dimostrare che la Bibbia sarebbe “sbagliata”. Niente Creazione (la terra sarebbe “eterna”), niente diluvio universale. Più che altro è sbagliata l’interpretazione letterale data alla Bibbia dai protestanti, ma l’attualismo ha comunque massicciamente pompato l’ateismo.
Le catastrofi sono difficili da interpretare scientificamente, sono fonti di paura e indicano la precarietà della vita umana sulla terra, minando il precario senso di sicurezza che serve all’ateo per dimenticare la realtà. Ecco il perché delle polemiche da parte dei paleontologi. Fisici ed astronomi, invece, non hanno più dubbi sulla grande catastrofe, la quale non ha lasciato in vita alcun animale del peso superiore ai venticinque chili (le piante se la cavarono meglio, grazie a semi e spore, capaci di resistere a condizioni estreme).
Tutta la nostra mirabile tecnologia non ci salverebbe da un simile evento. Vi sono migliaia di asteroidi del genere nel sistema solare, ed anche più grandi. Alcuni di essi passano pericolosamente vicini al nostro pianeta. Impatti ve ne sono stati molti, anche di corpi più grandi, sulla terra (e su altri corpi solidi del sistema solare). Nei film di fantascienza gli asteroidi pericolosi per la terra vengono disintegrati o deviati, dopo svariate eroiche gesta, da un pugno di intrepidi attori di Hollywood, con l’aiuto di spettacolari effetti speciali. La realtà sarebbe alquanto diversa.
Simulazioni al computer hanno dimostrato che un asteroide del diametro di un solo chilometro e mezzo non si lascia deviare da alcuna misura di difesa, incluso il bombardamento termonucleare. E non è tutto.
Fino a poco tempo fa si credeva che la grande estinzione alla fine dell’era paleozoica (251 milioni d’anni fa), ancor più radicale di quella che ha posto fine al mesozoico, fosse avvenuta gradualmente. Si tratta di un’ipotesi plausibile, perché il paleozoico terminò durante una fase tettonica compressiva globale, tale da causare la formazione di un unico gigantesco continente (Pangea), con due gravi conseguenze: l’aridità (le nubi portatrici di pioggia penetravano con difficoltà nell’enorme estensione di terra) e la riduzione della piattaforme continentali (con drastico restringimento delle zone biologicamente produttive marine). Al contrario, l’estinzione alla fine del mesozoico si era verificata in condizioni di tettonica distensiva.
Ma anche al termine del paleozoico si è avuto un impatto catastrofico. Di recente, sulla piattaforma continentale al largo dell’Australia occidentale, è stato scoperto un cratere ancor più grande di quello di Chicxulub: si può ben immaginare che l’effetto del relativo asteroide sia stato ancor più grave.
Dio può servirsi di un fenomeno naturale per fare giustizia, e non vale dire che Egli è misericordia e non può punire. La punizione arriva. È il male che punisce se stesso. Conseguenza e retribuzione del male è la morte. E la cultura senza Dio, ossia senza Cristo, è cultura di morte, che si regge in equilibrio su un filo di rasoio. Nevrosi, depressione, droga, suicidio, divorzi, aborti, famiglie in pezzi, e per unica cura le chiacchiere dei Dulcamara della psicanalisi.
Non vi sarebbe bisogno d’altro, ma considera ancora questi piccoli dettagli. L’universo ha avuto un inizio ed avrà una fine: non può avere esistenza autonoma, non è eterno, non è infinito. Lo dice l’astrofisica, almeno quella svincolata dalla superstizione atea. La superstizione atea, che rimette sempre tutto in discussione, dato che i risultati attuali non coincidono con i pregiudizi del materialismo ateo. Basta pensare ai tre paradossi cosmologici fondamentali. Un universo infinito emetterebbe infinita luce (paradosso di Olbers), e il cielo sarebbe sempre accecante, senza distinzione tra giorno e notte. Un universo infinito produrrebbe infinita forza di gravità ed ogni movimento sarebbe impossibile (paradosso di Mach), quindi niente rivoluzioni di pianeti e satelliti, rotazioni, nutazioni, e così via. Un universo infinito emetterebbe inifinite radiazioni ionizzanti (paradosso biologico), che renderebbero la vita impossibile.
Ma che bello l’universo infinito sognato dagli atei, perché non avrebbe bisogno di Dio: uno gnocco informe, assurdo, accecante, immobile, morto. Ma se l’universo è spazialmente finito, allora è anche un sistema isolato. I sistemi isolati sono soggetti a decadere in modo irreversibile. Ricadono sotto la seconda legge della termodinamica, come già affermava, inascoltato, il grande fisico Boltzmann alla fine del secolo XIX. L’universo, col tempo, è quindi condannato a finire, per aumento irreversibile dell’entropia. Chissà perché, tra i fisici, soprattutto fra i più grandi, non si contano molti atei?
Ma noi il concetto di infinito lo abbiamo, eccome. Anzi, è importantissimo in matematica. È alla base della geometria euclidea, di quella analitica e dell’analisi infinitesimale. La geometria che meglio si adatta a descrivere l’universo, tuttavia, è quella dello spazio curvo di Riemann, in cui non esistono “rette” ma ellissi. Lo spazio è generato dalla gravitazione dei corpi celesti, per cui non ha senso chiedere cosa ci sia “all’esterno”. Non si può neppure dire che non ci sia nulla. L’“esterno” dell’universo semplicemente non esiste.
La terra descrive un’orbita ellittica perché segue la curvatura dello spazio generata dalla gravitazione solare, e lo stesso vale per l’orbita di qualsiasi altro pianeta o satellite, parola di Einstein (ancora un altro fisico tutt’altro che ateo, che soleva dire: “mi rifiuto di credere che il buon Dio giochi ai dadi con l’universo”). Ma se da una parte il mondo materiale non comprende e non ammette l’infinito, e d’altra parte la nostra mente giunge ugualmente a concepirlo, questo avrà pure un significato.
Di dove ci viene un concetto del genere? Pochi scienziati si pongono questo problema e tentano di trarne qualche conclusione. Ci vuole un certo coraggio per dire la verità, e cioè che la mente umana trascende il mondo materiale in modo analogo alla trascendenza divina. Di quale Essere siamo stati creati a immagine e somiglianza?
Ma non si deve legare la religione alla scienza, tu dici, e con te dicono tantissimi, anche preti e fior di prelati, anche perché la scienza potrebbe cambiare le proprie teorie.
Ho cominciato dicendo che sei scemo, ed è evidente che non sei solo in questo, ma hai tanta buona compagnia. Molte scienze vanno a mode, specie quelle biologiche, per non parlare di quelle sociali, ma non la fisica e l’astronomia. Queste hanno conosciuto una crescita cumulativa per l’intera loro storia. E chi ha mai parlato di legare scienza e religione? Ma se si trovano d’accordo, perché negarlo?
Ma sull’evoluzionismo, tu dici, l’idillio fra Cristianesimo e scienza si infrange miseramente. Non c’è Creazione, gli esseri viventi evolvono e l’evoluzione spiega tutto. A parte che l’evoluzione presuppone comunque un inizio, l’evoluzionismo, ossia l’interpretazione materialista dell’evoluzione, cozza contro almeno due scogli enormi, che non ha mai sormontato.
Il primo è il principio della complessità irriducibile: una struttura complessa funziona solo se è perfettamente organizzata, non c’è spazio per tentativi incipienti, parziali, imperfetti: e tutte le strutture biologiche, senza eccezione, sono strutture complesse, perfino le “ciglia” e i “flagelli” dei Ciliati e dei Flagellati unicellulari.
Il secondo è il principio dell’inflazione statistica: mutazioni genetiche favorevoli alla vita (di solito una mutazione porta prole deforme se colpisce una cellula sessuale e cancro se si verifica in una cellula somatica) e capaci di far nascere una nuova specie, se lasciate al cieco caso materialista, sono tanto improbabili da essere a tutti gli effetti impossibili. A parte il fatto che nessuno ha mai assistito alla nascita di una nuova specie.
Perché dunque l’evoluzionismo continua ad essere presentato come “dogma” scientifico? C’è gente che diventa isterica al sentirlo mettere in dubbio, e si mette a blaterare di “oscurantismo medievale”. A parere degli evoluzionisti, l’Homo sapiens sarebbe apparso qualche decina di migliaia d’anni fa al culmine di una linea evolutiva che partirebbe da “antenati scimmieschi”. Ma sono stati scoperti fossili umani del tutto identici all’uomo contemporaneo aventi un’età fino a tre milioni di anni fa, che non si inseriscono in alcuna cosiddetta “sequenza evolutiva”.
Che fare? Niente paura: si inventano nuovi nomi “scientifici” per non ammettere che l’Homo sapiens esisteva già. Mirabile esempio di onestà scientifica.
L’evoluzionismo è “dogma” per le medesime ragioni che impediscono di riconoscere che l’universo materiale non può essersi fatto da solo ed ha avuto bisogno di un atto creativo per esistere. Le ragioni sono le solite: la superbia e gli altri vizi capitali.
Verrà il giorno in cui i vizi non potranno più nascondersi sotto il manto dello scientismo: la farneticante idea che la scienza sia l’unica fonte di conoscenza.
A te piace lo scientismo. Soddisfa quel desiderio di comprensione totalizzante che l’ateismo lascia insoddisfatto. Non si ammettono “cadute” nella metafisica e nelle spiegazioni che facciano capo al soprannaturale, tu dici.
Bravo: e la proposizione “la scienza è l’unica fonte di conoscenza” è dimostrabile scientificamente? No?
E se non lo è, non crolla forse l’intero castello di carte scientista?
Comunque, come ho già detto, questi sono punti secondari. Come pure sono punti secondari i miracoli, molti dei quali immensi e inspiegabili (la Sindone, Guadalupe, Calanda, Lourdes).
La Chiesa non ne ha bisogno. È bene che avvengano. Sono grandiose grazie divine, ma la Fede non dipende da reliquie e miracoli.
Se la Sindone fosse davvero un falso, o una semplice icona, e l’evoluzionismo fosse autentica scienza, vorrebbe dire che Dio ha permesso certe cose piuttosto che certe altre.
Le critiche all’evoluzionismo da parte cattolica non hanno niente a che fare con un qualsiasi tentativo di prendere alla lettera la Bibbia. Se mai, a prendere alla lettera la Bibbia sono i protestanti, che oltretutto l’hanno ampiamente mutilata. Semplicemente i cattolici usano la propria libertà di pensiero (sono loro i veri liberi pensatori) per discernere e respingere la spazzatura intellettuale dei presuntuosi che pretendono di fare a meno di Dio.
Naturalmente sono proprio gli atei a sbavare per l’evoluzionismo e per la presunta “falsità” della Sindone, come se si trattasse di questioni vitali, I motivi sono fin troppo ovvi: di fronte alla scienza autentica, quella libera da pregiudizi atei, i “dogmi” dell’ateismo sprofondano nel ridicolo. Ma non è su questo che mi preme soffermarmi.
La prova principale contro di te e contro l’ateismo di cui sei tanto orgoglioso, sei tu stesso, la vanità della tua ribellione. Quindi, caro amico, c’è poco da fare: sei scemo. Pur essendo anche tu una creatura ad immagine e somiglianza di Dio e, potenzialmente, destinata a far parte del Corpo mistico di Cristo, preferisci essere un animale, ed essere parte dell’unico corpo mistico possibile: quello del principe di questo mondo.
Ecco il risultato di volersi elevare al vertice assoluto, di voler fare a meno del Creatore, di voler giocare al Dio. Nell’assurda ipotesi che tu avessi ragione, saresti uno dei tanti prodotti di un cieco processo naturale, saresti solo una delle tante bestie di un piccolo pianeta; destinati a scomparire tutti e due, sia tu, sia il pianeta.
Di te, bestia, resterà un’anima immortale, eternamente assetata dell’unico Essere che l’avrebbe resa felice, condannata a non vederLo più per l’eternità, ed eternamente alla mercé del suo peggior nemico. Non ci sono parole per esprimere la pena che mi fai. Sei un traditore, traditore della Fede che hai ricevuto, ma soprattutto traditore di te stesso. Stai segando il ramo sul quale stai seduto e un giorno cadrai, e sarà troppo tardi per il pentimento. E allora piantala di fare il superuomo. Non hai proprio niente da guadagnare e tutto da perdere.
Spero di poter avere una migliore opinione di te in futuro, perché la speranza è sempre l’ultima a morire. Ho detto all’inizio che non mi considero superiore a te. Non sono migliore di te. Anch’io sono un peccatore. Solo, io me ne rendo conto, ne sono pentito e me ne vergogno. In attesa, e nella speranza, che un barlume di luce si faccia strada anche nella tua annima, resto con (poca) stima (per il momento), tuo
Trigotto


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