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Nella sagra degli orrori abortisti ed eutanasici, la “culla della democrazia”, ripeto: la “culla della democrazia”, si distingue da autentica prima della classe.

In seguito ad un’indagine giornalistica, il Servizio Medico Nazionale del Regno Unito è stato costretto ad ammettere che i corpi di almeno 15.500 bambini abortiti erano stati trattati come generici “rifiuti ospedalieri”, in molti casi utilizzati come combustibile nelle fornaci degli stessi ospedali per riscaldamento e produzione di energia elettrica. Questo è accaduto all’insaputa dei genitori. Eliminato il consulto medico per le donne in procinto di abortire, dopo le direttive sempre più lassiste per le cliniche che perpetrano aborti selettivi in base al sesso del nascituro, nella “culla della democrazia” sembra ormai distrutta ogni traccia di umanità.

Se l’uomo non è che un pezzo di carne senz’anima, come predica il laicismo ateo, niente impedisce di assassinarlo se dà fastidio, se è giudicato troppo vecchio, troppo malato, o semplicemente da sopprimere per ereditare. L’ipocrisia laicista la chiama “la buona morte”, ossia “eutanasia”. Neppure i bambini vengono risparmiati. Anche se riescono a nascere, sono preda degli avvoltoi umani: medici incapaci di curarli quando sono malati e preferiscono sopprimerli. Anche qui risplende l’esempio della “democratica” Inghilterra.

Il caso del Baby Alfie è emblematico di questo sfacelo dell’umanità. Alfie Evans spirò il 28 aprile 2018 all’ospedale Alder Hey presso Liverpool, ufficialmente per una malattia degenerativa del cervello. In realtà fu assassinato dai medici incapaci di curarlo e dall’alta corte britannica che appoggiò l’inumana decisione di privarlo della ventilazione artificiale, dell’acqua e dell’alimentazione. I genitori lottarono per salvarlo, ma l’alta corte, in perfetto stile dei peggiori regimi totalitari, negò perfino il permesso di portare il bambino in Italia, dove avrebbe forse potuto essere curato. Nella “patria della democrazia”, il sacrosanto diritto dei genitori di curare i propri figli è dunque solo un “privilegio” alla mercé del regime. È lo schiacciamento della famiglia: la sconfitta della civiltà e dell’umanità. Contro i genitori, vi furono intimidazioni dei magistrati, che inventarono l’accusa che volessero “intimidire” i medici.

Per ordine dei magistrati “democratici”, l’ospedale fu circondato da una settantina di atletici poliziotti per impedire che il bambino (il quale, fra l’altro, era divenuto cittadino italiano) fosse portato via con l’elicottero già pronto al decollo alla volta dell’Italia. Erano forze di polizia che sarebbero state molto più utili a pattugliare le strade e a prevenire i sempre più frequenti stupri degli immigrati pakistani ai danni della “spazzatura bianca”, come gli stessi immigrati chiamano le ragazze britanniche. Ma su questo piccolo problema di ordine pubblico, la vigliacca parola d’ordine del regime “democratico” britannico è “minimizzare”, mentre tutto il peso della forza pubblica viene fatto gravare sugli innocenti.


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