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LA GRAMAGLIADE

ovvero

EPOPEA DI UNO SPIRITISTA NEMICO DI MARIA VALTORTA

 

 Cap. 7

Diabolus ridens

 

CAPITOLO SETTIMO

ALTRE RIVELATRICI IMPRESE

DELL’ILLUMINATO TUTTOLOGO

Prima puntata

 

Un così grande genio non poteva naturalmente limitarsi a un solo libro, per quanto di portata epocale, come quello sulla Valtorta. No, Ella, emerito PAG, ha donato al mondo moltissime altre prove del Suo non comune intelletto, che vado molto sinteticamente ad illustrare. Siccome tutti gli altri aiutanti commentatori a questo punto si sono defilati, recandosi in vacanza nei luoghi più remoti, e non potendo io commentare i vari capolavori gramaglieschi, essendo in cura per un serio caso di ipertricosi alla barba, per quest’ultimo capitolo ho dovuto chiedere l’assistenza di un amico che lavora in un circo ed è quindi ben qualificato per l’ingrato compito.

Ad esempio, vi è il suo studio Confronto con i Mormoni, pubblicato “con approvazione ecclesiastica”, approvazione che – se sbaglio mi corregga – non trovo in alcuna delle altre sue opere. Contiene una critica, per quanto non priva di inesattezze, in parte condivisibile del mormonismo. Questo non è altro che una manipolazione della Rivelazione cristiana a sostegno dell’identificazione degli Stati Uniti con la terra promessa dove si radunano gli eletti e di dove il regno teocratico dovrebbe espandersi nel resto del mondo. Al mito delle apparizioni del Cristo risorto nel Nordamerica si aggiungono il degrado teologico nel politeismo e l’assunzione dell’ideologia spiritistica nella concezione dell’aldilà. Il tutto è basato sul falso storico del Libro di Mormon, e serve da sostegno all’ideologia americana di dominio del mondo mascherata da fregola di libertà da esportazione.

Naturalmente il PAG se l’è presa col “rilancio mariano”, trovando pronto appoggio tra i fratellini separati protestanti. Infatti la casa editrice valdese Claudiana ha accolto il Suo Verso un “rilancio” mariano? Voci d’oltreterra, nel quale, Ella si degna di definire l’Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria come “finalizzato a scopi chiaramente revanscistici e aggressivi contro i movimenti di contestazione interni alla Chiesa e contro le manifestazioni critiche nei confronti del magistero e degli interventi papali” (p. 26). Oh, perbacco, chi osa opporsi alla contestazione interna alla Chiesa, così benefica per la pace e l’unità? Nel medesimo testo Ella, denuncia “l’anticomunismo isterico ed irrazionale tipico di molti movimenti mariani che si ricollegano a Fatima” (p. 22), esempio di “revanscismo clericale di cattivo gusto contro la storia, contro la cultura e contro il mondo” (p. 8). Ancora nello stesso testo, a proposito delle apparizioni mariane in genere e di Medjugorje in particolare, Ella osserva: “per principio, non ho difficoltà a credere alle apparizioni della Madonna; mi riservo solo di misurare il quoziente intellettuale dei suoi vari interventi, per vedere di volta in volta se progredisce (sic!). Non appena mi sarà possibile fare la mia apparizione (sic!) alla Santissima Vergine di Medjugorje, cercherò di spiegarle che io sono un cattolico (sic!) dell’Europa occidentale e che da queste parti non siamo poi così perversi come le hanno fatto credere da quando ha cominciato a bazzicare un po’ troppo con i popoli slavi, puri o ibridi” (p. 60). Un po’ di razzismo contro i “popoli slavi” non guasta, vero, illuminato tuttologo? E poi che antipatico quel San Giovanni Paolo II, di cui Ella denuncia “la demagogia” (G.I. Gurdjieff e la quarta via, p. 6). Perbacco, ha ragione, l’antipatico si è permesso di scardinare il dolce comunismo. E poi Ella sarebbe “un cattolico”? Grazie per la precisazione. Non si capiva proprio.

Nel volume su Esoterismo, magia e Cristianesimo, Ella sentenzia che, a Suo illuminato parere, l’esorcismo contro i demoni apparterrebbe alla magia e all’occultismo (sic!), e lo stesso vale per la “mediazione delle reliquie” (p. 13). Insomma, devozione cattolica e magia nera sarebbero la stessa cosa. Il disprezzo del PAG si scaglia non solo verso teosofia e spiritismo, condannati dalla Chiesa, ma anche verso il soprannaturale, incluso quello riconosciuto dalla Chiesa, in quanto inveisce contro “clericalismo e gesuitismo di bassa lega, capace soltanto di cincischiare con le apparizioni della Madonna, attribuendo nello stesso tempo tutti i prodigi extracattolici all’azione del Diavolo” (p. 124).

Il guru yogi Paramhansa Yogananda avrebbe diffuso “con dabbenaggine” il “mito” della beata Teresa Neumann (pp. 289-291). In un incontro, avvenuto nel 1935, con la beata, che “giaceva in delirio sul letto” [sic! estasi mistica e delirio sarebbero dunque la stessa cosa] il guru avrebbe visto anche lui la Passione di Cristo, “che la donna stava rivivendo nelle sue allucinazioni (sic!) con estrinsecazioni psicosomatiche (sic!) di sudorazione ematica”. È evidente che Ella, illuminato PAG, è del tutto incapace di distinguere fra misticismo e patologia psichiatrica. I suoi personali problemi La portano con ogni evidenza a vedere ovunque solo pazzi e allucinati. Naturalmente passa sotto silenzio il fatto che la beata Teresa Neumann viveva misticamente dell’Eucarestia, mentre paragona la beata cattolica al mito della yogiri indiana Giri Bala che “per oltre mezzo secolo non avrebbe mai mangiato né bevuto né avuto evacuazioni.” Sarà stata seduta nella torre come Lutero, immagino, in attesa dell’illuminazione. Ella, illuminato PAG, non ha bisogno della torre: è illuminato in permanenza, un vero lampadario ambulante.

Esoterismo, magia e Cristianesimo è un testo violentemente polemico, indisponente anche dove ha ragione, come quando demolisce i movimenti anticristiani come la teosofia (Helena Petrovna Blavatsky, Annie Besant), antroposofia teosofica (Rudolf Steiner), i deliri di René Guénon, la negazione assoluta di Dio e di tutte le religioni, unita a una totale sfrenatezza erotica ed edonistica (Bhagwan Shree Rajneesh). Ma la sua polemica, augusto PAG, è sempre sopra tutte le righe, esasperante per le continue ripetizioni, per i cervellotici termini di insulto che conia e ripete in modo maniacale fino alla nausea, come “panzanofora”, applicato in continuazione alla Blavatsky. Una vasta erudizione viene usata solo per dare addosso a tutto e a tutti, a ragione o a torto, non importa. Direi che di equilibrio non c’è proprio la minima traccia.

(continua)


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