Scrive il turchesco autore: “La prima tesi che espliciterò è (…..) la seguente: la ricerca regionale aumenta in modo sostanziale l’intelligibilità dell’organizzazione umana dello spazio; ciò perché la regione si configura come una formazione geografica che garantisce la realizzazione di obiettivi socialmente più rilevanti di quelli perseguibili a mezzo di formazioni geografiche che dirò genericamente elementari e/o di essi comprensivi”. Sulla nascita della regione, il Turco è altrettanto chiaro: essa nasce in quanto “la territorializzazione progressiva comporta una complessificazione dell’ambiente (…..) Con altre parole un attore sintagmatico (…..) nel mettere a punto strategie sull’uso del territorio (…..) opera in condizioni estremamente opache e, in particolare, non conosce esattamente né il ventaglio né la performatività delle sequenze operative capaci di assicurare congruenza tra le attese che lo inducono ad agire ed i risultati effettivamente conseguibili. Si colga correttamente l’accezione del termine complessità; esso designa in effetti una differenza tra potenzialità ed attualità nell’agire rendendo l’agire stesso consustanziale ad una ‘cogenza selettiva’. Nel dire dunque che la complessità è una funzione diretta della massa territoriale, penseremo alla territorializzazione come portatrice di un esito con doppio contenuto: da un lato, lo sganciamento degli attori dai condizionamenti fisico-naturali; dall’altro lato, l’assoggettamento degli attori all’imperativo costante e gravoso di scegliere, di prendere incessantemente decisioni in un ambiente incerto ed impresico” (Turco 1984, tutti i corsivi nel testo).

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