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Europa. Scozia. Glenfinnan. Monumento a Bonnie Prince Charlie

“Nella sua miope politica anglofila, il governo francese (…) voltò interamente le spalle alla causa degli Stuart, che dovettero cercare rifugio a Roma, dove nel 1719 Giacomo di Scozia sposò la principessa polacca Clementina Sobiesky, discendente del re Giovanni Sobiesky, che nel 1683 aveva salvato Vienna e l’Europa dall’invasione turca. Il 31 dicembre 1720, nel palazzo di Piazza Santi Apostoli occupato dagli Stuart, nacque il principe Charles Edward Louis Philippe Casimir Stuart, the Young Pretender (“il giovane pretendente”, secondo i propagandisti al servizio del regime tedesco degli Hannover), affettuosamente chiamato dalla gente delle Highlands Bonnie Prince Charlie (“il bel principe Carlo”). Nonostante gli iniziali successi, anche il nuovo tentativo condotto da Carlo fu sfortunato, anche perché assai mal condotto.

“Il principe era quanto mai sensibile alle adulazioni, e affidò la cura della logistica a un adulatore incompetente, l’irlandese John William O’Sullivan, col risultato che i rifornimenti alle sue forze risultarono inaffidabili. Dopo aver facilmente sconfitto le truppe nemiche in Scozia, Carlo, invece di sfruttare immediatamente il successo, sprecò sei preziose settimane in feste da ballo nel castello di Edimburgo. Quando finalmente iniziò la marcia verso Londra, i partigiani degli Hannover avevano avuto il tempo di riprendersi. Le forze giacobite, costituite in assoluta prevalenza da Highlanders, nella loro marcia verso sud raggiunsero Derby, ma tre eserciti nemici convergevano su di loro. Forse una rapida puntata verso Londra avrebbe potuto ancora salvare la situazione, ma venne invece presa la decisione di ritirarsi, e l’esercito giacobita si rifugiò nelle Highlands e finì per combattere la battaglia decisiva nel 1746 nella brughiera di Culloden, una distesa paludosa poco adatta all’unica tattica che i valorosi ma tecnicamente poco sofisticati Highlanders conoscessero: l’assalto frontale. Inoltre, per la cronica inefficienza logistica, i rifornimenti erano stati lasciati indietro ad Aberdeen, così che i giacobiti combatterono digiuni.”

 

(Da: EMILIO BIAGINI, Ambiente, conflitto e sviluppo. Le Isole Britanniche nel contesto globale, EGIG, Genova, 2007, 2a edizione; recensito in questo stesso blog da diversi colleghi. Si tratta di un testo che chiama le cose col loro nome, e quindi politicamente scorretto, per fortuna.)


 


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