La nuova patologia si chiama PISANIFOBIA.
No, non è la nota antipatia dei livornesi verso i pisani: quella è una storia vecchia.
Questa nuova fobia colpisce i chierici, che prima rifiutano per anni di pubblicare un’Opera che potrebbe far bene alle anime (anche perché non vengono offerte loro adeguate mazzette per approvarne la pubblicazione), mentre perseguitano in ogni modo la veggente, fino a negarle la Comunione (era anche l’epoca delle infami persecuzioni a Padre Pio).
Poi l’Opera viene pubblicata da un animoso editore laico di nome PISANI e, senza alcuna promozione o pubblicità, vende milioni di copie e viene tradotta in una trentina di lingue. Allora ecco che l’Opera diventa appetitosa, ecco spuntare la brama clericale di riappropriarsene ma, non potendo ormai rimetterci le mani. il tutto sbocca nella PISANIFOBIA.
Ma guarda un po’ che cattivo! L’editore laico si è appropriato dell’Opera, che andrebbe invece “restituita” al clero che saprebbe certamente farla “fruttare nel migliore dei modi” (per la salvezza delle anime, s’intende).
Stiamo parlando, naturalmente, dell’Opera dettata dal Divino Maestro a Maria Valtorta. Altri personaggi della saga sono la Fondazione Eredi di Maria Valtorta, del Dott. Emilio Pisani, che meritoriamente cura in modo egregio la pubblicazione degli Scritti valtortiani, e Don Zucchini che non è evidentemente soddisfatto, perché lui sì saprebbe gestire meglio la faccenda.
Segue, per chi fosse interessato, una recensione dell’ultima eruzione pisanifobica.
ZUCCHINI E. (2021) La cattedrale di Maria Valtorta, Verona, Fede & Cultura
Il libro offre un’analisi erudita che mira a ricostruire la vita di Maria Valtorta anche oltre l’anno 1943, nel quale si conclude l’Autobiografia, e ad analizzare gli Scritti stessi. L’opera avrebbe un certo pregio se non fosse guastata da continue ed ossessive espressioni di livore contro la benemerita famiglia Pisani che ha salvato gli Scritti dall’oblio a cui li condannava il clero. Per l’intero libro non una sola occasione viene trascurata per mostrare il prezioso lavoro dei Pisani nella peggior luce possibile. Ne consegue che il dito costantemente puntato contro il Dott. Emilio Pisani e lo scomparso suo padre Michele, può vantare l’indubbio merito di avere permesso la scoperta di una nuova malattia finora sconosciuta alla scienza psichiatrica: la pisanifobia.