Nel “paradiso dei lavoratori” il divario di paghe e stipendi fra dirigenti e operai era molto più forte che negli USA, e addirittura ancora più forte di quanto non fosse nella Russia zarista. Negli anni antecedenti alla seconda guerra mondiale un operaio sovietico “lavorante a catena” [di montaggio, si spera] era pagato 125 rubli al mese (circa 50 dollari), ossia 1500 rubli all’anno, ma i dirigenti sovietici dell’azienda (direttore, ingegnere capo, amministratore generale, direttore di produzione) ricevevano fra i 24.000 e i 36.000 rubli annui se la produzione dell’officina era buona.