Nella repubblica pecoresca i sudditi erano singolarmente disabituati a difendersi. La lunga notte dello statalismo li aveva abituati a un atteggiamento passivo. Guai a sfiorare un ladro entrato in casa, guai a detenere una qualsiasi arma e doppio guai a usarla. Da quando il Grande Pazurko del centro di comando pecoresco si avvide che negli altri ovili imperversavano le dottrine dell’ambientalismo e della bandiera arcobaleno, si impegnò a propagandarle tra il pecorume del proprio ovile, usando a tutto spiano il feticcio parlante presente in ogni casa e vomitante spazzatura da cento canali a colori. “L’ha detto la televisione”, belavano le pecore, ad indicare che aveva parlato l’Oracolo.
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FALLITO UN CRIMINE
SE NE INVENTA UN ALTRO:
DAL TERRORISMO AMBIENTALISTA
A QUELLO MEDIATICO-SANITARIO
Dopo i ripetuti falsi allarmi andati a vuoto, il terrorismo ambientalista, smentito dai fatti, stava cadendo nel ridicolo. Ma i talebani mondialisti non hanno certo disarmato: ecco la pandemia che apre la strada ad un altro crimine: la tirannide mediatico-sanitaria. Uno degli attivisti di punta, Peter Fox-Penner, professore all’Università di Boston, esulta il 19 aprile 2020: “Questa crisi fornisce un’opportunità molto verde. Possiamo accelerate il progresso climatico [sic!?!] per ricostruire la società e l’economia.” Il segretario generale della (massonica) ONU, Antonio Gutierrez (11 giugno), dichiara “la pandemia potrebbe creare un’opportunità per ricostruire l’economia globale su linee più sostenibili”. E il capo della politica ambientale dell’ONU, Inger Andersen (25 marzo) ribadisce: “Non lasciamo disperdere questa occasione. Il Coronavirus offre l’opportunità di gestire il capitalismo in modo diverso. Il governo adesso è in posizione dominante; deve afferrare il momento propizio.” L’editorialista Simon Kuper, sul (massonico) Financial Times (16 aprile), esprime concetti analoghi: “Il Coronavirus ha ottenuto qualcosa che né le politiche governative né il risveglio morale hanno potuto ottenere: sta spingendoci verso il vivere verde (…) guarderemo al dicembre 2019 come il picco più alto di tutti i tempi delle emissioni di anidride carbonica (…) bisogna che i governi facciano buon uso dell’attuale pandemia.” Il sinistrorso giornale Guardian di Manchester (11 aprile), in un editoriale, chiarisce ancor più brutalmente i piani delle élites: “La chiusura di massa in cui ci troviamo a vivere, evidentemente necessaria in una pandemia, potrebbe fornire un modello per imporre dure condizioni per abbattere le emissioni di anidride carbonica che gli attivisti considerano una minaccia uguale o ancora più grave dello stesso virus.”