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Ecco, dai Quaderni dettati a Maria Valtorta, alcuni giudizi di Cristo sui preti:

Il livore dei sacerdoti contro Maria Valtorta non è che un motivo umano che si cela sotto una bugiarda veste di zelo (27 maggio 1944).

Nel prescrivere alla Valtorta le intenzioni per le quali deve soffrire, Cristo le dice che soffrirà da domenica a martedì per i sacerdoti. Sono solo tre giorni, ma per il bisogno che ne hanno non basterebbero tutti e sette i giorni della settimana, infatti il sacerdozio è necessario alla vita dello spirito come luce, acqua, aria e fuoco alla terra. Ma è spento, arido, asfittico, gelo. Le anime diventano sempre più deboli perché vengono a mancare loro aria, luce, calore e acqua. Gesù esprime sdegno e ribrezzo verso i sacerdoti che non vogliono adempiere alla loro missione, perché preferiscono il loro utile e il disperdere ciò che Cristo ha radunato. Cristo chiederà loro conto con viso tremendo per le greggi disperse e sbranate dai quattro nemici dell’uomo: la carne, la scienza, il potere, il demonio. Accecati, feriti, disperati, affamati, assetati, ignudi, analfabeti nello spirito, perseguitati, abbandonati, gridano: “Dio non c’è, non lo vediamo, non lo sentiamo, non lo conosciamo attraverso l’opera dei sacerdoti.” E i migliori di loro hanno perseguitato, affiliandosi a Satana, servi presuntuosi e infingardi, che non vogliono accettare la salutare umiliazione di vedersi sorpassati in eroismo dai servi fedeli che Cristo stringe al cuore (29 maggio 1944).

I sacerdoti sono impuri, idolatri e atei, vogliono porre limiti all’onnipotenza divina, negano il miracolo, come fare di un nulla il “portavoce”. Sono spiritualmente limitati perché hanno perduto l’innocenza dello spirito, che è condizione necessaria per possedere il Regno. Vi sono tuttavia alcuni pochi sacerdoti formati, che meritano di leggere gli Scritti della Valtorta (14 novembre 1944).

Il clero è il maggior colpevole della crisi della Fede, dice Gesù. Mancando le luci maggiori, Dio suscita piccole voci fra i laici che tengano viva la fede, mentre chi va gridando “fede! fede!” lo fa meccanicamente e freddamente perché è il suo mestiere. Avrà più potere una piccola voce, anche se le sfugge qualche sgrammaticatura ma dice parole venute da Dio di tanto agire utilitaristico e poco convinto di troppa parte del clero (19 dicembre 1945).

È più che naturale che un clero indegno come questo perseguitasse Maria Valtorta, come aveva perseguitato Marie Calvat de La Salette, colpevole di aver profetizzato: “Roma perderà la fede e diverrà la sede dell’anticristo”.

E dovevano ancora venire gli orrori del Vaticano II, del post-concilio, dello sbavare satanico di “medicina della misericordia invece di imbracciare l’arma della severità”, della Messa devastata con la convivenza papale dal diabolico massone Bugnini, della presa di potere massonica in Vaticano, dell’idolo satanico della Pachamama, della resa al genocidio pseudopandemico dei falsi vaccini, del vizio contronatura sdoganato, delle blaterazioni eretiche dell’usurpatore venuto dalla fine del mondo.


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