I Trigotti

Necessaria precisazione: e sia ben chiaro noi non siamo bigotti.

I Trigotti

Categoria: Aquile e vipere (Pagina 1 di 14)

RECENSIONE DI UN NUOVO IMPORTANTE SAGGIO SULL’OPERA DI TOLKIEN

PAOLO NARDI & NICOLA NANNERINI (2024) Guardare verso Occidente. Tempo, trascendenza e destino nell’opera di J.R.R. Tolkien, Verona, Fede & Cultura

Ho avuto occasione di occuparmi di Tolkien per qualche tempo (articolo “Geografia fantastica e interpretazione psicologica con riferimento a ‘The Lord of the Rings’ di J. R. Tolkien”, Atti Accademia Ligure di Scienze e Lettere, XXXIII, 1976, pp. 3-23) e alcuni altri articoli nel numero speciale della rivista Ipotesi (Anno 5, 1-8, 1979) dedicato a “Il mondo fantastico di J. R. R. Tolkien”, ma gli studi di Paolo Nardi, laureato in Lettere all’Università Ca’ Foscari di Venezia, appaiono indubbiamente più comprensivi, abbracciando l’intera gamma dei diversi livelli di lettura del capolavoro tolkieniano e bilanciando in maniera criticamente equilibrata il sottofondo cristiano e quanto vi è di nobile nel paganesimo nordico, esercitando in pari tempo una magistrale analisi dei caratteri e dei comportamenti dei personaggi. L’analisi di Paolo Nardi dei capolavori tolkieniani (Alla scoperta della Terra di Mezzo, Leggiamo insieme “Lo hobbit” e Leggiamo insieme “Il Signore degli Anelli”) è di grande profondità e precisione, appoggiandosi ad una cultura di eccezionale vastità, per cui tali saggi rappresentano indubbiamente un punto fermo fondamentale negli studi su Tolkien.

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LA STORIA CHE CI RACCONTANO È UNA BOIATA PAZZESCA

DANILO SACCO (2023) Le grandi cospirazioni, Città di Castello, Odoya.

Questo importante e documentatissimo saggio è un sacrosanto pugno nello stomaco agli sprovveduti che insistono a chiamare “complottista” chiunque affermi che gli eventi storici NON sono come li racconta la storia ufficiale. L’Autore si limita ad esporre solo casi di cospirazioni criminali da parte del potere che sono stati scoperti e ben documentati, ma ve ne sarebbero naturalmente moltissimi altri, che il potere tuttora, bene o male, nasconde.

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UN CAPOLAVORO CHE TUTTI DOVREBBERO LEGGERE

RINO CAMMILLERI (2023) Il manuale del diavolo, Siena, Cantagalli, € 23,00.

Uno splendido concentrato di umorismo ammanta e rende gradevole un argomento serissimo, addirittura tragico: le debolezze umane e gli infiniti modi mediante i quali i demoni le sfruttano per precipitare gli uomini nella dannazione.

Come avverte lo stesso Autore, questo testo si richiama alle Lettere di Berlicche del grande C. S. Lewis, ma di gran lunga lo supera in efficacia e incisività. I motivi? Anzitutto è più esaustivo: non si limita alla vicenda triangolare fra il demonio maestro, il demonio apprendista e la vittima designata, ma spazia su una vastissima gamma di casi, fornendo un panorama ricchissimo dell’operato demoniaco.

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ORO O LATTA (TINACCI MOSSELLO, POLITICA DELL’AMBIENTE)

ORO O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA

Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.

I TRIGOTTI

And the winner is …….

Ecco il vincitore della prossima Vipera di latta, anzi di una triplice Vipera di latta:

MARIA TINACCI MOSSELLO (2008) Politica dell’ambiente: analisi, azioni, progetti, Bologna, Il Mulino

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L’ANTICRISTO AVANZA

DIEGO BENEDETTO PANETTA (2022) Il cammino sinodale tedesco e il progetto di una nuova Chiesa, Roma, Tradizione Famiglia Proprietà

Partendo dagli scandali per gli abusi sessuali del clero, invece di condannarli e reprimerli, la Conferenza episcopale tedesca se ne serve come scusa per avviare l’inedita commedia di un “Cammino sinodale permanente”, che consiste nell’istituzione di un autoconvocato organo permanente, composto prevalentemente da laici, soprattutto donne, che dovrà “adattare” la Chiesa (o meglio la neochiesa) alle “necessità sociologiche del mondo globale”. In altre parole si tratta di distruggere il dogma con la scusa degli abusi, ed eliminare la verità in modo che gli sporcaccioni possano essere non certo emendati ma giustificati nei loro osceni comportamenti. Il documento base del “Cammino sinodale” proclama che “L’insegnamento della Chiesa sulle questioni etiche, soprattutto nel campo della giustizia di genere e della sessualità [sia] percepito come ostile alla vita”, e che secondo la “teologia contemporanea” non esiste una sola prospettiva, “una sola verità religiosa, morale o politica, una sola “forma di pensiero che possa rivendicare l’autorità ultima”, quindi la Chiesa dovrebbe favorire un processo di “inculturazione alla democrazia”. Il bel risultato di queste chiacchiere è un invito ad accettare il matrimonio dei preti, l’ammissione degli invertiti al sacerdozio e l’accettazione del delirio sul gender, vanificando perfino l’insegnamento della Genesi, “maschio e femmina Dio li creò”, in nome di presunti aggiornamenti scientifici.

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AUSTRIA CATTOLICA

IL TERZO LIBRO SULL’AUSTRIA CATTOLICA Dalle gloriose vittorie cattoliche sugli ottomani di Eugenio di Savoia fino agli orrori della Rivoluzione Francese e delle guerre napoleoniche di Rino Cammilleri

Ed eccoci all’atteso (almeno da me) terzo e ultimo volume de Il prato alto. III. Speranza (Solfanelli, pp. 290, €. 18) di Emilio & Maria Antonietta Biagini, che conclude la storia dell’Austria cattolica narrata nientemeno che a partire dalla preistoria. Con ricchezza di chicche e dettagli anche tecnici (uno degli autori è un geografo accademico) si dipana la vicenda degli Adler (aquila in tedesco), il tutto condito dalla benedetta virtù dell’umorismo che dovrebbe essere dote di ogni cattolico (san Tommaso d’Aquino biasimava chi ne era privo), come Chesterton, Tolkien e Waugh insegnano.
Si tratta di uno dei più bei romanzi che io abbia mai letto. In quest’ultimo ho appreso, per esempio, che il principe Eugenio di Savoia (che si firmava Eugenio von Savoie, usando le tre lingue del Sacro Romano Impero) alla decisiva battaglia di Zenta contro i turchi indossò una corazza in cui sul cuore stava la Magna Mater Austriae venerata nel santuario nazionale di Mariazell. Quel condottiero, ammiratissimo da Napoleone, con un pugno di uomini riuscì a liberare tutta l’Ungheria e pure Sarajevo, tanto che le truppe gli dedicarono il famoso canto Prinz Eugen, il cui testo trovate integrale a p. 29. Grazie a lui l’Impero raggiunse la massima estensione, mai più eguagliata. E a spese degli ottomani.
Ma venne Giuseppe II e abolì ogni forma di culto «puramente esteriore» o «a sfondo superstizioso». A decidere che cosa fosse esteriore e superstizioso, però, «erano i massoni che stavano intorno alla corona». Così, «ne fecero le spese i Passionspiele, quelle innocenti e commoventi rappresentazioni della Passione di Nostro Signore così amate specialmente nel Tirolo». Anticipando i decreti napoleonici quel sovrano «illuminato» ordinò il Begräbninsordnung, cioè la sepoltura in bare riciclabili che avrebbero fatto «la gioia dei moderni ambientalisti, beoti adoratori della natura invece che di Dio»: il fondo della bara si apriva, il morto cadeva nella fossa e la bara poteva essere riusata. Eh, difficilmente i novatori scansano il ridicolo.
E venne Napoleone, e fucilò un libraio di Norimberga reo di aver diffuso un libro contro l’occupazione francese: «Un altro trionfo della “liberté”». Come commenta uno degli Adler costretto a trasformare la sua locanda in un bordello per il ristoro degli occupanti, «non c’è nessun tradimento degli ideali rivoluzionari, perché gli ideali sono proprio quelli: sangue, morte, saccheggio, violenza, stupri. Non vogliono altro. Il resto è solo specchietti per le allodole».
E finalmente arrivò Waterloo. Ma, attenzione. Il fulcro della battaglia fu la fattoria «La Belle Allliance», nel Belgio francofono. Là si incontrarono i due comandanti della coalizione antinapoleonica Wellington, inglese, e Blücher, prussiano. Invece il fatale scontro prese il nome di Waterloo, un villaggio dei paraggi in cui non era successo assolutamente nulla. Solo che «quel nome fiammingo, pronunciato dagli inglesi “uoterluu”, suonava così inglese e oscurava il contributo decisivo dei prussiani. Evidentemente, nell’euforia della vittoria, gli snob britannici non si avvidero che «loo» nella loro lingua sta per «cesso» e «water» acqua. Insomma, lo sciacquone. Contenti loro… Be’ lo spazio ci impedisce di proseguire. Ma leggetelo, il libro dei Biagini, vi assicuro che ne vale la pena.

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ORO O LATTA (Francesco Maj, In cammino)

Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.

I TRIGOTTI

And the winner is …….

Ben meritevole della triplice aquila d’oro, ecco a voi:

MAJ F. (2011) In cammino, pubbl. in proprio

Segue una recensione di Emilio Biagini:

In questa nuova edizione, il capolavoro di Francesco Maj si ripresenta arricchito di parti nuove efficacemente satiriche.

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MALASCIENZA

Cliccare per la presentazione video:

Presentazione di MALASCIENZA copia 2

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ORO O LATTA (ARIEL LEVI DI GUALDO, ISLAM MODERATO)

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I TRIGOTTI

And the winner is …….

Ben meritevole della triplice aquila d’oro, ecco a voi:

ARIEL S. LEVI DI GUALDO (2020) L’aspirina dell’islam moderato. Quando l’Europa inventa ciò che non esiste e nega il pericolo reale, Roma, Edizioni L’Isola di Patmos

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ORO O LATTA? (ROBERTO DAL BOSCO, INCUBO A 5 STELLE) reloaded

ORO O O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA
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I TRIGOTTI

-Figura_aquila

And the winner is …….

Ecco il vincitore della prossima Aquila d’oro:

Un magnifico e coraggiosissimo studio che svela le atrocità sataniste di una setta dilagante:

DAL BOSCO, ROBERTO (2012) INCUBO A 5 STELLE. GRILLO; CASALEGGIO E LA CULTURA DELLA MORTE, Verona, Fede & Cultura

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