ORO O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA
Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.
I TRIGOTTI
And the winner is …….
Ecco il vincitore della prossima DOPPIA Vipera di latta:
IL TRADIMENTO DEL VANGELO A OBERAMMERGAU
Segue un commento su questa disgustosa violenza ai Vangeli, di Emilio Biagini:
Giuda aveva venduto Cristo per trenta denari, i responsabili del Passionspiel di Omerammergau l’hanno venduto per trenta milioni di dollari. Da atto di devozione popolare, la sacra rappresentazione è stata ridotta a macchina per fare soldi.
I nostri più vivi complimenti al Prof. Dr. Ludwig Möll, consigliere teologico del “Passionspiel” per conto sia dell’arcivescovo cattolico che di quello luterano.
Come riconosciuto perfino dal quotidiano di sinistra Süddeutsche Zeitung, la lobby ebraica americana ha gravemente pesato sulla regia di Christian Stückl, che ha profondamente alterato i testi di base del parroco Joseph Daisenberger (1799-1883), per togliere la presunta traccia di “antisemitismo”.
Gravissime le deviazioni dal testo evangelico per far apparire la responsabilità romana più grave di quanto non sia stata. Pilato ridotto a caricatura di Mussolini, si abbassa a frustare personalmente l’imputato non ancora condannato: un giudice romano che alza le mani su un imputato. Caifa vestito di bianco in sedia gestatoria, a suggerire il Papa Pio XII. Il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro equiparati, e si prega per Giuda che, chissà, potrebbe ancora “salvarsi”.
Nella realtà evangelica Cristo fu sballottato da un “giudice” all’altro, mentre nella rappresentazione i “giudici” sono tutti ammucchiati insieme.
Gravissimo, poi, è il fatto che la Madonna accusi Dio per la morte del figlio. Una madre qualunque poteva farlo, non la Madre di Dio. Questo reca lo stigma della miscredenza laicista: l’incapacità di comprendere che Maria non poteva pensare e comportarsi come una donna comune.
Vi è una grande insistenza sui collegamenti con l’Antico Testamento, ma presentata in modo che non sembri che Cristo fosse giunto a realizzare la Promessa e a fondare il Cristianesimo, ma solo a “rinnovare l’ebraismo” (sic).
In realtà un’insistenza del genere non fa che sottolineare il fatto che proprio Cristo era il Messia, atteso e profetizzato da tutta la storia sacra vetero-testamentaria: proprio la conclusione che portò il rabbino capo di Roma Eugenio Zolli alla conversione.
Inutile manipolare la storia: la verità salta sempre fuori.
Che gli ebrei siano ossessionati da Gesù? dal sospetto che dopotutto fosse proprio Lui il Messia? dal peso di aver condannato l’Uomo-Dio?
E allora non sarebbe più semplice dire la verità, e cioè che i sadducei che dominavano il Sinedrio e fecero condannare Gesù non erano veri ebrei? Non credevano neppure all’immortalità dell’anima. Che razza di credenti erano? Senza fede nell’immortalità dell’anima non si può essere né cristiani, né musulmani, né ebrei. E il libro dell’Apocalisse intende indicare proprio miscredenti del genere quando parla di “coloro che credono di essere ebrei e non lo sono”.
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