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ORO O O LATTA: QUESTO È IL PROBLEMA

 Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.

I TRIGOTTI

-Figura_aquila

 And the winner is …….

Ecco il vincitore della prossima Aquila d’oro:

Uno studio di profonda erudizione, piacevolmente scorrevole, ed estremamente attuale e necessario, sulle molteplici e deleterie eresie di Karl Rahner, ad opera dell’insigne teologo Padre Giovanni Cavalcoli.

Segue una recensione di Emilio Biagini

 

CAVALCOLI G. (2017) Karl Rahner. Il Concilio tradito, Verona, Fede & Cultura

 

 

 Ecco un libro che spiega in modo scorrevole e accessibile anche ai profani il groviglio di assurdità e di eresie del pensiero di Karl Rahner, purtroppo oggi molto influente presso un gran numero di teologi, meno tra i fedeli illuminati dallo Spirito Santo. Con prudenza e carità, profonda erudizione e dottrina, Padre Cavalcoli mette a nudo le false premesse e le disastrose conclusioni di Rahner, avvelenato dall’idealismo hegeliano e heideggeriano che lo porta a scivolare nel panteismo e nel protestantesimo, intossicato dal naturalismo massonico e da un buonismo insensato che nega l’eternità della pena per i peccatori impenitenti. La conclusione inevitabile è che il Magistero ha il dovere di attaccare frontalmente simili follie, sia pure con prudente gradualità, in modo da contrastare con decisione la deriva rahneriana.

Rahner porta alla dissoluzione della Verità evangelica, distorcendo il Magistero e tradendo il Concilio Vaticano II. Questo è stato un concilio essenzialmente pastorale che, non avendo promulgato alcun dogma, ma prodotto soprattutto estesi documenti di ricapitolazione delle verità già definite, è privo del rigore definitorio degli altri concili, e quindi si presta a varie e contrastanti interpretazioni. Se fosse stata accolta la supplica rivolta a Roncalli all’inizio del Concilio da numerosi illustri prelati per la proclamazione dei dogmi della Madonna Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie, le cose sarebbero con ogni probabilità andate in modo diverso, perché si sarebbero posti immediatamente dei paletti inamovibili di sacrosanta devozione per Maria Santissima, nemica dell’errore e vittoriosa sul serpente.

Purtroppo il “papa buono”, nella sua bizzarra persuasione che “la Chiesa non ha più nemici”, preferì accantonare la proposta, evidentemente per non turbare il mirabile dialogo ecumenico coi protestanti, aprendo la strada ad ulteriori cedimenti. La meritoria opera di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, nell’interpretare il Concilio in chiave ermeneutica di continuità, ha subito un netto capovolgimento nel presente pontificato, che tende piuttosto ad accettare le dubbie e contraddittorie proposte rahneriane.

Il testo di Padre Cavalcoli è comunque atto a fornire la base concettuale per l’indispensabile confutazione delle pericolose idee di Rahner, e dovrebbe essere letto e meditato in ogni seminario. È un libro che provocherà inevitabili reazioni da parte degli infatuati rahneriani, che si crogiolano nell’approvazione del mondo: il mondo sviolinante estatico dalle pagine delle gazzette, deliziato dall’idea rahneriana della salvezza universale, senza rischi di ustioni all’inferno, senza fastidiose rinunce ai propri vizi, senza neppure più l’idea di peccato. Contro gli infatuati occorre costantemente aver presente l’esempio di Cristo, che non ha mai cercato compromessi col mondo, fino alla morte di croce.

EMILIO BIAGINI


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