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Uno studio megagalattico, con arcate dorate e un enorme numero di libri dall’aspetto incombente e minaccioso.

Personaggi:
Il SUPERACCADEMICO;
VOCE maschile al telefono (si sente grazie ad un altoparlante incorporato nell’apparecchio).

SUPERACCADEMICO (intento a meditare sulle sudate carte) — Adunque, quale sarà il principio incomputabile, che manifestasi attraverso la metafora gentile del vero? Quale la pregnanza trascendente ingenita nel …….
(Squilla il telefono.)
SUPERACCADEMICO — ……. cavolo ……. chi osa turbare le mie trascendentali meditazioni? (solleva la cornetta) Pronto.
VOCE — Mi chiamo Lampadio Illuminoni. Parlo col professor Federico Maria De Bellis?
SUPERACCADEMICO (sussurrando) — Son io quel desso.
VOCE — Non la sento bene.
SUPERACCADEMICO (con voce tonante) — Sono il Professor Federico Maria De Bellis, ordinario di Estetica extraterrestre all’Università di Tremezzicastelli, presidente dell’Accademia Aurea di Teologia Metafisica Cultural-Scientifico-Umanistica-Oceanica-Termonucleare.
VOCE — Ah, adesso la sento bene. Gradirei ringraziarla per le sue cortesi osservazioni circa il mio romanzo La lampadina, sponsorizzato dall’Enel.
SUPERACCADEMICO (sforzandosi di dissipare un banco di nebbia cerebrale) — Ah, sì? Di che trattasi?
VOCE — Non rammemora le sue cortesi parole in merito a tal opra?
SUPERACCADEMICO (sempre lottando con la nebbia cerebrale) — Veramente ……. ah, sì, ora rammemoro.
VOCE — Ella ebbe la bontà di osservare, in un suo aureo biglietto a me indirizzato, che ella inclinava a continuare a pensare ……. Ma se continua a far ciò, vuol dir forse che ella ha anche, in qualche punto dello spazio-tempo, cominciato a pensare? e come? dove? quando?
SUPERACCADEMICO — Che comporta codesta dimanda?
VOCE — Comporta l’esigenza di acclarare in qual modo ella sia pervenuto alla conclusione che chi ha scelto di fare il bravo prete debba continuare a fare il bravo prete per sempre.
SUPERACCADEMICO — Come!? Non dovrebbe esser ciò per natural disegno di ferreo dovere di tener fede ai pronunciati voti per il conseguimento della spiritual salute? Ella forse dissente, e con inopinata animadversione inclina forse al rio libertinaggio?
VOCE — Non è questo il punto. Volevo solo capire il suo ragionamento. Del resto, guardi che io sono delle medesime idee sulla fedeltà ai voti liberamente assunti.
SUPERACCADEMICO — Me ne rallegro assai. Senza la sana spiritualità perduto è l’uman genere.
VOCE — E anche mia moglie è della stessa idea.
SUPERACCADEMICO — Moglie!? Ella è dunque un prete sposato? Oh, qual orrore! Ebbe una special dispensa perché convertito da eretica chiesa protestante?
VOCE — A dire il vero non sono prete di nessuna chiesa, né lo sono mai stato.
SUPERACCADEMICO (con subitaneo sbalordimento) — Ma come? non è prete?
VOCE — Ma quando mai? ma chi gliel’ha messo in testa?
SUPERACCADEMICO — Me ne avevano parlato come di un prete.
VOCE — Chi?
SUPERACCADEMICO — In questo istante ho la mente immersa nelle morbide ed avvolgenti tenebre dell’oblio.
VOCE — Ah, mi pareva …….
SUPERACCADEMICO — Ingarbugliata parmi la matassa.
VOCE — E non capisco da che cosa crede di poter dedurre che io avrei “una deroga sull’insegnamento”, visto l’alto Modello (in maiuscole) cui, secondo lei, io mi ispiro. E conclude: “Non me ne abbia, Reverendissimo (in maiuscole).” Io non gliene ho, anche se non sono Reverendissimo, né in maiuscole né in minuscole.
SUPERACCADEMICO — Ma io credevo che ella fosse un prete.
VOCE — Questo l’ho capito. Non mi resta che ringraziarla per l’alta dignità di cui ha voluto rivestirmi. Già che c’era, poteva farmi vescovo. Ma, alla fine della storia, il libro le è piaciuto o no?
SUPERACCADEMICO — Ripeto: non me ne voglia il Reverendissimo autore se mi sono leggiadramente avvolto nella tenue nebbia di una leggera confusione.
VOCE — Ma anche se fossi prete, che importa? Ci vuol tanto a dire se il libro le è piaciuto o no? Non ha mai sentito dire: “Il vostro parlare sia sì sì no no: tutto il resto viene dal maligno”? Comunque, quando sarò papa la farò mio segretario di Stato. Contento?
SUPERACCADEMICO — Signore, ciò non è cosa da pigliarsi a gabbo. Inoltre parmi che ella si diletti in antiestetiche illazioni sui miei reconditi pensieri a lei ignoti. Illazioni, peraltro, da veruna sostanza suffragate. Ed ella sappia che la mia non fu avventata deduzione.
VOCE — Non fu? E che fu?
SUPERACCADEMICO — A ciò fui portato anche dalla grande moralità che avvertii percorrendo il Suo libro: un animus vi trovai che normalmente si ha solo in un gran buon vecchio prete. E anche le molte meditazioni fanno pensare a un uomo molto spirituale, e la spiritualità, rara a trovarsi oggigiorno, è l’anima della moralità e del bene. Si conservi così e mi si feliciti con la famiglia.
VOCE — Ho i brividi dall’emozione. Quale penetrazione psicologica! Un pensier mi trafigge: è forse lei un vecchio ottimo prete?
SUPERACCADEMICO — Ma che dice?
VOCE — Deduco ciò dalla vibrante altezza del suo eletto pensiero.
SUPERACCADEMICO — Troppo buono, troppo buono.
VOCE — Strano, tutti mi hanno sempre detto che sono la malignità in persona. Ma se lo dice lei che sono buono …….
SUPERACCADEMICO — Orsù, giovanotto, non sia troppo modesto.
VOCE — Prima ero un vecchio prete, adesso sono diventato un giovanotto.
SUPERACCADEMICO — E come faccio a saper s’ella è giovane o vecchio, se giammai l’incontrai?
VOCE — È appunto cotal dimanda ch’io volea rivolgerle, perocché di quel che s’ignora è ben tacere. Ma se fra noi v’è alcuno che merita il clerical titolo e la nera tonaca, per l’alto suo sentire, questi è proprio lei.
SUPERACCADEMICO — Ne son non poco lusingato. Ma occor prudenza nel giudicare, poiché l’umano essere, ella ben consideri, è complesso, è un vero microcosmo.
VOCE — Proprio così, e qualche volta è pure un vero microcefalo.
SUPERACCADEMICO — Che intende ella?
VOCE — Chi ha orecchie per intendere intenda. Buona notte, Professor Federico Maria De Bellis, ordinario di Estetica extraterrestre all’Università di Tremezzicastelli, presidente dell’Accademia Aurea di Teologia Metafisica Cultural-Scientifico-Umanistica-Oceanica-Termonucleare, e si riguardi dalle correnti d’aria.
(Click di telefono riattaccato.)
SUPERACCADEMICO (scuotendo il capo) — Questi giovani preti! Non havvi più religione.


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