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La nemesi. La rivoluzione francese tagliava la testa ai marchesi (forse non abbastanza). Il marchese a Genova taglia la testa ai lavoratori.

 Milano Marittima. Negli stand della Lega si offrono banane a prezzi di saldo, tanto la Kyenge non viene.

 

Saggezza antica. Il premier Renzi promette di abbassare le tasse? (ih!ih!ih!ih!ih!). Timeo Toscos et dona promittentes.

 

Ad Arenzano i condomini salvano due tassi precipitati in un’intercapedine e si tassano per farli curare. Ma se fossero state tasse il femminicidio sarebbe stato assicurato.

 

A mio marito piace il cabaret viennese, a me un bel cabaret di paste.

 

La parola “Negromante” non è politicamente corretta. Bisogna dire “Afroamericante”.

 

Piove, governo ladro. Ma da rubare è rimasta solo l’acqua caduta dal cielo.

 

Marina di Pietrasanta. Finalmente! Dopo aver messo in mutande gli italiani, anche le ministre sono rimaste in mutande.

 

Ci hanno rubato i peccati! Prima avevamo l’adulterio, il peccato contro natura, l’aborto, l’assassinio dei vecchi per ereditare; adesso che è tutto lecito, per fare un peccato non resta che mettere la spazzatura metallica nel contenitore della carta.

 

Relativismo. Dato che siamo quello che pensiamo di essere, ho deciso di essere un gatto.

 

– Qual è la differenza tra un concorso universitario e un premio letterario?

– Nessuna. Tutti e due funzionano a pastette.

 

– Hai visto il libro che ha vinto l’ultimo premio letterario?

– Loggia-letto.

– L’hai già letto?

– No. Il marito dell’autrice e il grande editore sono nella stessa loggia massonica e l’autrice è andata letto col presidente della giuria.

 

Domanda imbarazzante: come mai i martiri dei cristiani sono vittime, mentre quelli degli islamici sono assassini?

 

Il buon samaritano. Un uomo viaggiava per affari quando incappò in una banda di briganti che lo spogliarono, lo percossero e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Passò di lì un sacerdote ma andava di fretta; aveva un appuntamento in Curia per discutere delle sistemazione della nuova ondata di migranti. Passò poi il dirigente di una Ong ma non aveva tempo di fermarsi; aveva un incontro con la autorità per discutere la concessione dei fondi necessari per  riparare per riparare il centro di accoglienza devastato dall’ennesima rivolta degli ospiti. Passò infine un piccolo imprenditore; era assorto in mille pensieri: le tasse sempre crescenti, i crediti verso la Stato che non venivano mai rimborsati, la preoccupazione per la sorte dei suoi dipendenti minacciati dalla crisi della sua azienda; quando vide il poveretto ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite; chiamò i soccorsi e l’accompagnò  sull’ambulanza all’ospedale, lasciando detto che per qualunque necessità si rivolgessero a lui. Chi ha avuto più carità per il prossimo? A voi il giudizio.

 


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