LE RAPALLIADI
QUADRO PRIMO
NELL’AMENA CITTADINA
Nell’amena cittadina
che somiglia a una vetrina,
il cui nome inizia in “Rap”
proprio come il ballo rap
e che fa rima con “gallo”
(capirete senza fallo,
ma provate a indovinare,
certo mal non vi può fare)
moglie qui si può cambiare,
sesso o “genere” mutare,
e si può cambiar marito
come cambiasi un vestito,
e il politico sinistro
diventare può ministro
e, passato con la destra,
poi restare alla finestra,
ma se tu mai nasci albergo
non potrai cambiare usbergo.
Sempre albergo resterai.
Fin della condanna: MAI.
Ragni e topi allegramente
si fan beffe della gente,
e con valzer e minuetti
danzan dentro agli “alberghetti”.
(continua)
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