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RUOLINO D’ONORE DELLE ONORIFICENZE REPUBBLICANE

 Merdaglia d’oro al valor civile alla compagna Pasionaria Firmaioli

Intrepida insegnante, animatrice della sessantottotardìa, firmataria di tutte le petizioni contro la meritocrazia, il nozionismo, la disciplina scolastica e l’uso eccessivo di acqua e sapone, si spingeva fin sul tetto della scuola nel lodevole intento di issarvi la bandiera arcobaleno e, colta da improvviso capogiro, si immolava gridando: “Meglio ignoranti che omofobi!” Fulgido esempio di coerenza didattica e di dedizione al dovere fino al supremo sacrificio.

 Merdaglia d’oro al valor civile al compagno Orvellino Ottantaquattro

Già distintosi sulle barricate sessantottarde in lotta contro la piatta logica e il borghese buon senso, partecipava con rinnovato vigore nella creazione della Neolingua, onde realizzare la società senza pensiero, dove falce e spinello cambiano il cervello. Avendo lo spinello completamente sostituito quanto restava del suo cerebro ed essendo quindi convinto che la realtà non esiste, ma che siamo noi che, parlandone, ce la costruiamo volta per volta, andò a passeggiare per aria; ma l’aria, con la borghese banalità delle cose reali, non lo sostenne, provocandone il decesso e rendendo necessario l’uso del cucchiaino per la raccolta dei miseri resti. Fulgido esempio di coraggiosa lotta alla banalità borghese, alla realtà e alla molesta verità.

Merdaglia d’oro al valor civile a Monsignor Monsignazzo Televisozzo

Erudito illustratore della Sacra Parola in lussuoso ambiente televisivo, si recava, per restare in carattere, a rilassarsi e udire “confessioni” in altrettanto lussuoso lupanare, dove veniva purtroppo disturbato sul più bello da una molesta irruzione della polizia. Imperterrito il giorno dopo si ripresentava nel lussuoso ambiente televisivo ad illustrare la Sacra Parola. Mirabile esempio di attaccamento al dovere e di supremo sprezzo del ridicolo.

 Merdaglia d’oro al valor civile a Don Misericordio Sagratino

Con sublime slancio di misericordia, al fine di togliere dalla strada un nutrito gruppo di viados, concedeva loro l’uso del sagrato della chiesa, dove i baldi giovinetti potevano in tutta sicurezza esercitare il loro proficuo mestiere, ricompensando il parroco con prestazioni gratuite. Mirabile episodio di caritatevole reciproca misericordievole scioglievolezza che si addita ad esempio di accoglienza e di costruzione di progrediti e progressisti ponti invece che di tradizionalisti e reazionari muri.

 Merdaglia d’oro al valor civile al compagno Firlefanzio Farfalloni

Giovane di provata fede nelle mistiche virtù del lattice espanso, già noto per le sue animose campagne per una sempre maggior diffusione del preservativo, ne dava fulgido esempio di uso quotidiano con amici e semplici conoscenti. Incurante della comparsa dei primi sintomi di immunodeficienza acquisita, intensificava senza sosta la sua meritoria attività per portare altri, nel maggior numero possibile, a condividere la sua sorte, finché eroicamente si spegneva al grido di “Morte agli omofobi”. Ammirevole esempio di sani princìpi e di costante attaccamento al dovere.

Merdaglia d’oro al valor civile al compagno Ecologionzo Beccamorti

Da sempre assiduo propagandista della necessità di sterminare l’umanità per liberare gli ecosistemi dal pesante fardello umano, colto da mistica ispirazione si gettava da un grattacielo per dare il buon esempio, lasciando scritto: “Spero proprio di cadere su qualcuno in modo da liberare la terra da due esseri umani invece di uno solo”. Splendido esempio di inflessibile dedizione alla causa ambientalista, che si auspica al più presto venga imitato, senza eccezione alcuna, da tutti gli altri ambientalisti.

 Merdaglia d’oro al valor civile al compagno Bestiozzo Scassacervello

Insegnante animato da profonda fede ambientalista, si dedicò ad in-kul-kare negli allievi il senso del più profondo rispetto della natura e della massima repulsione per qualunque attività umana che scalfisse l’amata terra. Il suo più cogente insegnamento era che non si poteva accettare il cristianesimo perché era rivolto solo all’uomo e non contemplava anche la redenzione delle scimmie, delle anatre, delle raganelle e dei pidocchi. Colto da profondi rimorsi per il fatto di occupare un posto sulla terra, si suicidava gettandosi in mare, in modo da servire almeno da mangime per i pesci. Brillevole esempio di coerenza ecologista spinta fino al supremo sacrificio.

 Merdaglia d’oro al valor civile al compagno preside Arcangelino Massimotti

Strenuo difensore dell’Istituzione dotata di codice e(me)tico, si gettava a testa bassa nella lotta contro un libro politicamente scorretto che minacciava di agitare le torbide acque della palude accademica. Colpito in testa dai sassi che aveva lanciato per aria, e costretto ad abbandonare l’amata poltrona, vinto ma non domo, stoicamente sopportava l’inaspettato rovescio di fortuna, andando solo a piagnucolare ogni tanto sulla spalla di qualche collega disposta a baciargli la pelata (bleah!). Memorabile esempio di romana fortezza e sprezzo del ridicolo.

 Merdaglia d’oro al valor civile al compagno Ambientino Bloccatutto

Già benemerito per la sua ferma opposizione a qualsiasi escavazione nel terreno e, subito dopo, a qualsiasi tentativo di riempire i buchi fatti, in occasione di lavori di ampliamento della rete elettrica, si arrampicava su un traliccio per impedire l’esecuzione del bieco progetto, restandovi fulminato in seguito all’eroico e pregnante gesto di orinare su un cavo dell’alta tensione. Ammirevole esempio di intelligente dedizione alla causa ambientalista.

 Merdaglia d’oro al valor civile alla compagna Abortina Pompetti

Già distintasi nella lotta per l’emancipazione femminile, avendo eseguito di propria mano, armata di pompa di bicicletta, ventitremiladuecentotrentasette interruzioni volontarie di gravidanza, vulgo aborti, rivulgo omicidi di bambini non nati, successivamente si prodigava con encomiabile slancio nel salvataggio di una femmina incinta di scorpione accidentalmente caduta in una roggia, riuscendo infine, dopo intensi sforzi, a trarre in salvo la cara bestiola, pur ricavandone numerose punture letali. Alle quali serenamente soccombeva fra atroci sofferenze, al grido di “viva l’ambiente, viva le lumache ermafrodite, abbasso gli omofobi”. Fulgido esempio di civismo, sprezzo del ridicolo e sensibilità ambientalista.


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