Constatato che la precedente versione è troppo mite rispetto alle vertiginose trasformazioni/deformazioni in atto, abbiamo preparato questo nuovo testo più aggiornato rispetto all’attuale deriva vaticana.
Nell’anno 358 la Madonna apparve in sogno a Papa Liberio e gli chiese di costruire una chiesa a Lei dedicata. Quella stessa mattina nevicò proprio sul luogo dove ora sorge la Basilica di Santa Maria Maggiore: era il 5 agosto. Il Papa si affrettò a riconoscere il miracolo e senza indugio fece costruire la basilica sul luogo indicato dalla miracolosa neve.
Proviamo ora a immaginare cosa accadrebbe oggi.
5 agosto. Strano fenomeno su un’altura romana. Pare che durante la notte sia caduta neve fuori stagione.
9 agosto. Il “santo padre”, recitata la prescritta giaculatoria quotidiana maledicente contro gli sgranarosari, marci nel cuore, facce da sottaceto, signore e signora piagnistei, eccetera, e dopo aver preso a ceffoni una delegazione di cattolici cinesi che lo supplicava di intervenire presso il regime di Pechino, riceve il camerlengo, il quale domanda se sia il caso di inviare un meteorologo a investigare il fenomeno. Risposta infastidita del “santo padre”: “Caramba, en la pampa cade sempre nieve fora de stagion. e non me stia a raccontar stronzate porché esta es la hora della mia giornaliera genuflession alla Pachamama e al Priapo amazzonico.”
8 dicembre. Monsignor Farisìo Ravanante, conduttore della rubrica RAI “Il Vangelo spiegato da chi ha autorità”, risponde a un ascoltatore che gli chiede lumi sullo strano fenomeno della neve in agosto: “Per favore, parliamo di cose serie, per esempio del Vangelo come lo spiego io che ho autorità”.
14 dicembre. Viene firmato il contratto per la costruzione, sul luogo della cosiddetta “nevicata fuori stagione”, di un gigantesco garage a dieci piani sotterranei più altri dieci sopraterra. Ad ogni piano sarà costruita un’edicola contenente le immagini della Pachamama e del Priapo amazzonico col cazzo al vento, ad edificazione del popolo.
18 dicembre. Fra’ Fulgenzio della Grazia, al secolo Faccendino Arrampiconi, laureato alla Bocconi, che ha condotto le trattative con la società costruttrice del garage, comunica in una conferenza stampa che la Santa Sede, sempre attenta alle istanze sociali, ha voluto contribuire alla soluzione dei problemi di traffico della Città Eterna. Aggiunge che, per il sollievo dei fratelli zingari che usavano bivaccare nella zona, e in spirito di caritatevole condivisone, saranno loro concessi, a spese della cittadinanza festante, dieci parcheggi gratis nella megastruttura e uno speciale magazzino per l’immagazzinamento della refurtiva.
20 dicembre. Si nota uno strano silenzio nel quartiere, privo di decorazioni natalizie, e dove da qualche mese è iniziato l’esodo della popolazione, una notevole parte della quale ha cominciato a convertirsi al buddismo. Una parte piccola ma pugnace della popolazione ha aderito all’islam e minaccia di far saltare la megastruttura con la dinamite se l’area non sarà assegnata al locale imam per la costruzione di una gigantesca moschea. Le massime autorità civili, religiose e militari si recano dall’imam col capo coperto di cenere e lo supplicano di usare almeno esplosivo ecologico di colore verde per non alterare il delicato equilibrio ambientale.
25 dicembre. Dopo aver celebrato in San Pietro la Festa d’Inverno secondo il rituale druidico, il “santo padre” si reca nel quartiere a baciare le scarpe del locale imam.
Conclusione. La Chiesa procede sempre, in casi del genere, coi piedi di piombo, anzi i vertici sembra abbiano ormai anche la testa rivestita di piombo. I demoni, in impaziente attesa, sghignazzano e alimentano le fiamme.
I TRIGOTTI
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