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La Valtorta vi abitò dal 23 ottobre 1924 al 12 ottobre 1961, giorno della sua morte, assistita da Padre Innocenzo Maria Rovetti, dei Servi di Maria. Vi abitò in continuità, eccetto il periodo dello sfollamento a S. Andrea di Còmpito, decretato dal Comune, dal 24 aprile al 23 dicembre 1944. La casa restò miracolosamente intatta sebbene quelle vicine fossero tutte colpite.

Maria Valtorta amava moltissimo la casa per le apparizioni celesti che vi aveva avuto, mentre durante il soggiorno a Còmpito si trovò malissimo, non solo per la scomodità, ma per il terribile periodo di “oscurità” spirituale durato quaranta giorni, quando credette di essere abbandonata dal suo amore, Cristo.

Commovente la lettera a Padre Migliorini (erroneamente datata 19/4/1944, mentre è di due mesi dopo: 19/6/1944):

 

Tuteli, Padre, il ricordo di me nei cuori e faccia che essi mi diano dei suffragi. Tuteli, se resta in piedi la casa, il rispetto alla mia stanza in cui tanta vita celeste si è svolta. Quelle pareti sono santificate dallo sguardo di Dio, di Maria e dei Santi di Dio. Oh! Non potrò mai dimenticare che esse pareti si sono annullate per farmi vedere il cielo e il Padre Santo e il Figlio trionfante, che si sono empite del raggiare della Colomba e delle armonie celesti e che l’alito di Maria e la sua voce hanno carezzato quelle mura! Non potrò mai dimenticare che esse sono impregnate dal suono della parola del Verbo! Più che una chiesa esse erano per me, perché qui il Sacerdote eterno aveva predicato la sua dotrina e mi aveva fatto assistere alla sua Messa: la Passione.

 

Nei quaderni autografi, in data 24 giugno 1944, la grande veggente riferisce: “… quando ricevevo la Comunione dal Padre Migliorini egli scompariva e mi appariva Gesù comunicante. Quasi sempre. Oppure era a fianco del Padre e ci benediceva.” In data 11 luglio 1944, ella annota: “La Comunione mi diventa solenne per la presenza visibile di Gesù, bianco-vestito a fianco del Padre, e nel ringraziamento mi appare anche Maria bianco-vestita, che segue con un sorriso e a mani giunte il mio ringraziamento.” Purtroppo, col deteriorarsi del rapporto con Padre Migliorini, le manifestazioni celesti cessarono, Cristo era irato per il trattamento inflitto a Maria Valtorta e non voleva più mostrarsi a fianco del direttore spirituale che così gravemente aveva disobbedito, diffondendo i dettati che dovevano restare inizialmente segreti.

Sui registri dei visitatori che si recano in pellegrinaggio a Casa Valtorta ricorrono spesso invocazioni a lei come Santa, prova evidente della fama di santità di lei tra il popolo. La fama di santità è appunto uno dei criteri preliminari in una causa di beatificazione, di cui il processo dovrà tener conto, quando la gerarchia si sarà finalmente decisa ad aprire la causa.

EMILIO BIAGINI

 


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