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Si intende per “scientifico” ciò che i detentori del potere all’interno della comunità accademica ritengono che convenga sostenere. La frase “non è scientifico”, suona come una scomunica. A ciò che “non è scientifico” si nega il diritto di espressione e di esistenza. Questo equivale a dire che “la scienza è l’unica fonte di conoscenza”: tale è la proposizione basilare dello scientismo, che proprio nel mondo anglosassone ha trovato i sostegni più autorevoli, e vi è divenuto talmente di casa da non essere quasi neppure oggetto di discussione. Parallela allo scientismo è naturalmente la svalutazione della metafisica. Quest’ultima, ricordiamo, è la teoria dell’ente in quanto ente, visto nei suoi caratteri universali, e conduce all’intuizione dell’assoluto, ossia a Dio. La metafisica è creazione dell’antico pensiero greco: in via puramente intellettuale, senza alcun aiuto dalla Rivelazione, i Greci avevano elevato sull’acropoli di Atene il tempio “al Dio sconosciuto”, e la metafisica era tenuta in alto onore anche presso le menti più elette del mondo romano, come Cicerone e Seneca. Gli anglosassoni sembrano essere assai poco portati a ragionare in questi termini: lo scientismo positivista è infatti assai più congeniale alla loro mentalità pratica. Il grande filosofo Karl Popper (1963, 1968), emigrato in Gran Bretagna, per sottrarsi alla dittatura nazista, e divenuto professore all’università di Oxford, era il maggior specialista di epistemologia (filosofia della scienza) vissuto nel Novecento. A lui dobbiamo la demolizione più efficace ed incontrovertibile dello scientismo, che evidentemente, però, non è stata recepita dai prestigiosi colleghi del grande epistemologo, o almeno non da tutti. La proposizione basilare stessa dello scientismo è miseramente contraddittoria: infatti non è possibile dimostrare scientificamente che la scienza sia l’unica fonte di conoscenza, per cui tale proposizione non è scientifica. Dunque, se la proposizione è vera, significa che almeno una proposizione non scientifica è vera, e dunque siamo di fronte ad un’insanabile autocontraddizione, ad una difficoltà logica irrisolvibile, e che in termine tecnico si chiama aporìa. Il Popper categorizza tale tipo di contradditorietà come un caso di “paradosso del cretese”, ben noto alla logica classica (Un cretese dice: “Tutti i cretesi mentono”, ma se l’affermazione è vera, significa proprio il contrario, ossia che non tutti i cretesi mentono, perché almeno uno ha detto la verità). I falsi dogmi scientisti, di evidente ascendenza gnostica, sono un gravissimo ostacolo alla scienza autentica: “i positivisti, nella loro ansia di annichilire la metafisica, annichiliscono anche la scienza naturale”, scrisse il Popper (1968). Ma infatti allo scientista la scienza non importa nulla se non come arma contro la religione. Lo scientista è prima di tutto un settario ateo, e in definitiva un poveretto guidato più dal proprio orgoglio, dalla propria ridicola presunzione, che non vuole ammettere un Dio al sopra di sé, dominato dalla voglia di non sottostare ad una “fastidiosa” legge morale trascendente e non dalla sete di verità. Recentemente si è affacciato alla ribalta un nuovo scientismo, ancor più strettamente legato alla gnosi (Valenti 2001). L’assunto di base di tale nuovo scientismo è la rivendicazione alla scienza di un campo di indagine illimitato. La scienza stessa si propone cioè come filosofia onnicomprensiva in progressiva espansione. Ciò presuppone quindi che non vi sia niente al di fuori della scienza se non l’ignoto. Si tratta di una forma più insidiosa di quella tradizionale, a suo tempo demolita dal Popper. Ma anche questa forma di scientismo è contraddittoria. Infatti, anche la nozione secondo cui al di fuori della scienza non vi sarebbe che l’ignoto non è scientificamente dimostrabile, e ricade quindi nell’ambito dell’ignoto, con evidente circolarità. La presunzione scientista spinge quindi la scienza, una scienza concepita come “sapere totale”, ad appoggiarsi all’ignoto, con evidente aporìa autodistruttiva.

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE
POPPER K. (1963) The open society and its enemies, 2 voll., London, Routledge & Kegan Paul
POPPER K. (1968) The logic of scientific discovery, London, Oxford University Press
VALENTI A. (2001) “Gnosi e nuovo scientismo”, Studi Cattolici, 481, pp. 198-204


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