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LA ZAPPA SUI PIEDI

È difficile tradurre l’espressivo termine inglese backfiring. Si potrebbe renderlo con “controproducente”, che tuttavia non rispecchia esattamente il concetto di qualcosa che “spara all’indietro” ottenendo un risultato esattamente opposto al desiderato. Più efficace è l’espressione “darsi la zappa sui piedi”.

La sorte di certe parole è una istruttiva illustrazione di questo fatto. Può accadere che si cominci col coniare un’espressione derisoria, di fatto un insulto, e quella parola si trasformi in titolo di ammirazione e di lode.  I detrattori si danno la zappa sui piedi. Vediamo qualche esempio.

Robert Gosseteste (vescovo di Lincoln, 1163.1253, iniziatore dell’applicazione della matematica alla fisica))

MEDIOEVO

Durante l’infelice secolo dei cosiddetti “lumi”, che preparò la macelleria della rivoluzione francese e tutte le successive macellerie e tutti i successivi deliri ideologici, la presunta età oscura tra gli “splendori” dell’antichità e quelli del rinascimento fu sprezzantemente etichettata “medioevo”, un’età di transizione e arretratezza, e perciò trascurabile.

Era invece un’epoca di fede, di sublimi creazioni intellettuali e artistiche, di progresso tecnologico e agrario che pose le basi di quanto c’è di meglio nel mondo moderno, un’epoca di società organiche non avvelenate da un disgregante egoismo e dalla speculazione usuraia, non marce di relativismo e di amoralismo, un’epoca durante la quale la Chiesa creò le università e gli ospedali e fondò la scienza moderna. Sebbene vi siano tuttora coloro che, specialmente negli deragliati paesi nordici non più cristiani, si attardano a conservare pregiudizi sulla grande epoca della Fede, l’espressione “medioevo” ha smesso di essere sinonimo di generale decadenza e arretratezza.

GOTICO

La parola “gotico” era un termine spregiativo per la civiltà artistica medievale, coniato da Giorgio Vasari, dal nome dei Goti, popolazione germanica che invase l’Impero Romano nella tarda antichità. L’intento era assolutamente spregiativo, intendendo che si trattava di un’arte “barbara” e “rozza”. Oggi il medesimo termine contrassegna un’arte universalmente ammirata e giustamente considerata sublime.

BIG BANG

Ed eccoci al big bang, un termine spregiativo adottato dagli atei, dopo che era stato lanciato, come derisione, dall’astrofisico britannico Fred Hoyle. Gli atei odiano il big bang che segna la nascita dell’universo conosciuto da un’esplosione di luce. Fin dall’Illuminismo la volgata laicista politicamente corretta per negare e deridere la Creazione era la barzelletta dell’universo “eterno”, che non aveva appunto bisogno di alcuna Creazione. Con innata raffinatezza da vera materialista, la comunista Margherita Hack (che, in nome della mitica “par condicio” veniva sempre fatta parlare in televisione invece dei numerosi fisici credenti), chiamava il big bang “una scorreggia dell’universo”.

Ma c’è di più. Alla conversione dell’energia in materia ha presieduto una particella scoperta di recente, un bosoneprevisto dal modello standard del big bang. I bosoni sono risultato della condensazione del campo tachionico, così detto perché formato dai tachioni, che sono particelle teoriche in grado di “decollare” la materia dell’universo o il contatto di vuoto con essa, lasciando tutto libero dalle influenze dell’universo circostante. Michio Kaku, professore di fisica teorica al City College di New York, ha analizzato il comportamento della materia a scala subatomica mediante un “semi-radio primitivo di tachioni”, che simula l’effetto del reale tachione. Ha così ottenuto un piccolo punto nello spazio totalmente libero da ogni influenza dell’universo, il caos assoluto. Una volta che il campo tachionico ha raggiunto il potenziale minimo, cioè ha subito il processo di condensazione, i suoi quanti non sono più tachioni ma bosoni di Higgs, che hanno massa positiva e ne consegue la transizione dal caos all’ordine, una transizione che presuppone necessariamente un’intelligenza. La conclusione di Michio Kaku è che “tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato caso, non avrà alcun significato, per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create. (…) Dio è un grande matematico.”

Il bosone di Higgs è portatore di forza del campo di Higgs, che permea l’universo e conferisce la massa alle particelle elementari. Se il bosone di Higgs avesse un valore appena lievemente minore, la materia non avrebbe potuto nascere, e l’universo sarebbe costituito esclusivamente di energia, mentre con un valore appena lievemente superiore la materia sarebbe divenuta stabile e indistruttibile. La scoperta di questo bosone, oltre a confermare ulteriormente la nascita e l’evoluzione dell’universo secondo il modello standard, rappresenta pure un’ulteriore conferma del fatto che l’universo, fatto di materia non stabile, è destinato a finire, e che il suo sviluppo si svolge a senso unico secondo una sottile logica matematica. Principio e fine, dunque, e perfetto ordine, con tanti saluti alla barzelletta dell’universo “eterno” e “governato dal caso”. La teoria del big bang è saldamente stabilita, confermata com’è anche dalla scoperta della radiazione di fondo, dalla conta dei quasar e dall’alta percentuale di elio nell’universo, e il termine stesso, spogliato di ogni connotazione ironica, è entrato a pieno titolo nella terminologia scientifica, ed esprime un concetto ormai ritenuto fondamentale.

Di più, c’è chi, come l’astrofisico Marcello Gasperini, traduce il racconto della Creazione (“In principio creò Dio il cielo e la terra, e la terra era informe e vuota, e lo Spirito di Dio si librava sulle acque”, Genesi 1, 1) in questi termini fisici: “In principio Dio creò i campi e le sorgenti. Le sorgenti erano incoerenti e immerse nel vuoto e questa materia aveva interazioni nulle. E il dilatone fluttuava sul vuoto perturbativo di stringa”. Il momento successivo, quando Dio dice “Sia fatta la luce”, corrisponde al big bang. Le stringhe sono forme filamentose che la materia assumerebbe ad altissima energia. Il vuoto perturbativo è un regime molto piatto, vuoto, freddo e instabile assunto dall’universo in un’epoca remota anteriore al big bang. In queste condizioni non valevano le leggi fisiche a noi note. La teoria delle stringhe ci dà equazioni gravitazionali diverse da quelle della relatività generale, ed ecco perché è stata introdotta la nuova forza gravitazionale repulsiva del dilatone. Con la crescita del dilatone aumentava la costante gravitazionale, l’universo tendeva a contrarsi e crescevano perciò sia la curvatura sia lo spazio-tempo.

Man mano che la curvatura cresceva, l’orizzonte degli eventi (massima distanza entro la quale sono consentite le interazioni fra punti diversi dello spazio) si restringeva. Quando una stringa si trovava ad essere più lunga dell’orizzonte, la parte rimasta fuori smetteva di oscillare e seguiva passivamente l’evoluzione della geometria circostante. L’insieme dei segmenti di stringa così “congelati” si comportava come un gas dotato di pressione negativa e tendeva ad accelerare la crescita della curvatura e del dilatone e a far restringere ulteriormente l’orizzonte, restringendo lo spazio-tempo dell’universo. La crescita della curvatura portò l’universo ad addensarsi e a diventare sempre più caldo, finché la radiazione prodotta a livello microscopico divenne dominante, con tutto l’universo concentrato in uno spazio di un centesimo di millimetro cubo. La densità arrivava ad essere 1080 volte più grande di quella di un nucleo atomico: la densità limite planckiana (così detta perché postulata dal fisico Max Planck), al di sopra della quale la densità è così elevata che lo spazio, il tempo e la materia non seguono le leggi della meccanica quantistica, ossia della meccanica basata su particelle elementari.

L’universo multidimensionale ma estremamente compatto, doveva essere popolato da un denso gas di stringhe prodotte in seguito alle altissime energie. Le stringhe si muovevano ad enorme velocità e si attorcigliavano intorno a tutte le dimensioni spaziali compatte, formando una “rete” che impediva all’universo di espandersi. Infatti, non appena aumentava l’espansione, cresceva l’energia delle stringhe attorcigliate, che è proporzionale al raggio dello spazio-tempo, controbilanciando e annullando la forza di espansione. Ad altissima temperatura esistevano in pari quantità stringhe attorcigliate in un senso e nel senso opposto che, scontrandosi, reciprocamente si annullavano. Scomparso un numero sufficiente di stringhe, la rete si ruppe e permise all’universo di espandersi. Abbiamo quindi un’evoluzione dell’universo in due fasi simmetriche: la prima di contrazione, la seconda di espansione. Il confine tra le due fasi è costituito dal big bang. La fisica ridicolizza l’ateismo.

REVISIONISTA, COMPLOTTISTA, NEGAZIONISTA

Altri termini sono invece tuttora considerati negativi, specie quelli che vengono usati per squalificare chi non accetta la versione ufficiale dei fatti ammannita al colto pubblico dai poteri forti che controllano in modo ferreo i mass media. Eccoli: revisionista (colui che vuole riscrivere in modo più accettabile la storia, che è notoriamente scritta dai vincitori), complottista (colui che non si accontenta della versione ufficiale dei fatti, ma sospetta l’esistenza di azioni segrete da parte di chi ha interesse a guadagnarci qualcosa), negazionista (chi nega la versione ufficiale degli avvenimenti, propinata al colto pubblico da “scienziati” di regime, dalla televisione e dai giornali).

Coloro che appioppano etichette simili sono persone di due tipi: coloro che hanno interesse a difendere la versione ufficiale perché sono su qualche libro paga del regime, oppure i poveretti che sono talmente ingenui da credere a tutto quello che propinano televisione e giornali, ignorando che non esiste stampa indipendente, e tanto meno canali televisivi indipendenti. Fanno eccezione possibilmente solo qualche piccolo giornale e piccole stazioni televisive in mano a gente onesta. Ma su ciò che esce dai grandi giornali e dalle stazioni televisive importanti è bene fare la tara. Ancor meglio è gettare via la televisione ed astenersi dal comprare i giornali, se non per usarli come stracci per pulire i vetri o come base per il taglio del melone quando, in estate, si prepara “prosciutto e melone”.

A proposito di libri paga del regime ne ho avuto esperienza diretta come professore di Geografia: per ottenere finanziamenti per le ricerche niente di più efficace che inserire nella proposta la parolina “ambiente”, dato che sta molto a cuore al totalitarismo antiumano mondialista: si tratta di uno dei corni del programma mondialista di genocidio dell’umanità. Da dichiarazioni pubbliche degli usurai mondiali risulta che vorrebbero ridurre la popolazione mondiale a un miliardo o anche meno, qualcuno è sceso fino a 400 milioni. Hitler e Stalin, con le loro poche decine di milioni di vittime, erano semplici scolaretti al confronto. L’altro corno del programma mondialista di genocidio è naturalmente il terrorismo mediatico-sanitario, che serve a bloccare l’economia, gettare sul lastrico milioni di persone e aumentare a dismisura le ricchezze già enormi di filantropi come Bill Gates, George Soros, Mark Zuckerberg, le dinastie Rothschild e Rockefeller, e simili benefattori dell’umanità.

Le informazioni necessarie e i commenti arrivano ugualmente tramite internet, che va anch’essa trattata con le molle, sia per timore di notizie false sia perché è soggetta a censure dei poteri forti. Tuttavia internet è certo più completa degli altri mass media e permette una discussione più libera. Ebbene, da internet, e dai libri che si vengono a conoscere grazie alla rete, si viene a sapere, ad esempio, documenti alla mano, quale infamia sia stato il risorgimento, tanto esaltato dai liberali come dai fascisti. Come scrive la grande storica Angela Pellicciari, la storia del risorgimento è “da riscrivere”. Analogamente gonfiate e distorte sono le storie riguardanti la “riforma” protestante, la Rivoluzione americana, quella francese, la nascita della “democrazia”, la “resistenza”, e così via. Revisionare queste storie scritte dai vincitori è un compito di eccezionale valore sia scientifico che morale, e revisionista dovrebbe essere un titolo di onore di cui andare orgogliosi.

Se non si deve accettare acriticamente la versione ufficiale della storia, perché dovremmo accettare quella della cronaca? Siamo certi che non vi siano interessi costituiti che cercano di nascondere la verità? Ad esempio, l’epidemia di Covid non giova forse a qualcuno? Si sa ormai benissimo che le cifre dei contagi vengono enormemente dilatate con trucchi d’ogni genere. Si sa che in meno di un anno dall’inizio dell’allarmismo mediatico-sanitario, i 400 uomini più ricchi del mondo, fra cui i sullodati filantropi, hanno guadagnato cifre favolose e milioni di famiglie di lavoratori e dei ceti medi sono sprofondati nella povertà. E i piani di questa catastrofe sono stati ben studiati e neppure nascosti; il genocidio dell’umanità da ridurre a un miliardo di persone o anche meno: il controllo assoluto della popolazione per via elettronica, la distruzione dei ceti medi, delle nazioni e degli Stati con l’immigrazionismo incontrollato, in modo da ottenere una massa amorfa di schiavi impoveriti sui quali le élites contano di dominare in modo assoluto. E non è forse un sacrosanto dovere negare assolutamente la versione ufficiale che pretende di dare ad intendere che le “autorità” stanno operando al meglio per il nostro bene? Il titolo di “negazionista” è dunque titolo di onore del quale andare fieri.

Anche del titolo di “complottista” è bene essere lieti e orgogliosi. Ma chi è così deficiente da credere che i filantropi e benefattori dell’umanità agiscano davvero per il nostro bene? E i condottieri del passato? Robespierre, Hitler, Stalin: tutti buoni, tutti aperti, tutti che parlavano col cuore in mano e non avevano nessun piccolo innocente trucco? E i leader delle grandi democrazie anglosassoni, tutti puri e onesti sostenitori della libertà e della democrazia? È nozione comune che questi benefattori dell’umanità sono aggregati a sette sataniche (i Rockefeller hanno addirittura fondato una loggia 666), e che promuovono attivamente il satanismo: non a caso, l’improvvisa ondata di odio contro Cristoforo Colombo è accompagnata, negli USA, da una diffusione sempre più invadente del satanismo. Questo si manifesta con erezione di statue al maligno, messe nere in luoghi pubblici, preghiere a satana in assemblee statali, divieto di esibire segni cristiani e di pregare a scuola, vendita su Amazon ed altri colossi del commercio online di oggetti satanici che vilipendono Cristo, programmi televisivi di contenuto satanico offensivi per le Persone sacre. Tutto questo per venire incontro ad istanze democratiche e per il bene del mondo, naturalmente. Del resto è ben noto come USA, Inghilterra e Francia (ed altri paesi) sono totalmente in mano alla massoneria, e che i massoni, inizialmente attirati ad entrare nella setta con ipocrite chiacchiere buoniste, ai più alti livelli di iniziazione rendono atti di culto a satana, il che è davvero garanzia di libertà, eguaglianza, fraternità e ricerca della felicità.

Due uomini politici di punta, in qualche momento di sincerità, hanno sollevato il velo sulla trasparenza delle loro operazioni. Benjamin Disraeli (1804-1881), di origine ebraica, fu primo ministro inglese nel 1868 e nel 1874 e condusse una feroce politica colonialista, consolidando il dominio sull’India e impadronendosi del canale di Suez. Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), di padre protestante e madre ebraica, fu presidente degli Stati Uniti dal 1933 al 1945, e svolse una politica duramente bellicista. Aveva fatto preparare piani di invasione dell’Europa fin dal 1937. Non è necessario precisare che sia Disraeli che Roosevelt erano iniziati al livello supremo della massoneria scozzese e coinvolti nei circoli più esclusivi di “pianificazione” politica. In base alle loro esperienze, dissero: “Il mondo è governato da personaggi diversi da quelli che immaginano coloro che non gettano lo sguardo dietro le quinte.” (Disraeli, nel 1844, proprio quando la massoneria stava tessendo le trame del “risorgimento” italiano); e “In politica nulla accade a caso. Ogni volta che si verifica un avvenimento, si può essere certi che esso è stato previsto affinché si svolga così.” (Roosevelt, una delle sue massime favorite). È fuori di dubbio che questi due potenti parlavano con cognizione di causa.

Complottista? Negazionista? Revisionista? Sì, e orgoglioso di esserlo. Se vi ostinate a credere che tutto, in politica, in economia, nella cultura, si svolga alla luce del sole delle due l’una. O siete in malafede perché mangiate le briciole che cadono dalla tavola dei mondialisti assassini. O siete in letargo, per non dire di peggio. Evviva il complottismo, evviva il negazionismo, evviva il revisionismo, e voi, morti di sonno, cercate di svegliarvi.

EMILIO BIAGINI


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