•  
  •  
  •  

Accecata, devastata dall’incredulità, dal clero traditore, dalla massoneria, dai vizi, la Francia, come sempre all’avanguardia nella gloriosa civiltà occidentale, mostra la via, o meglio il pozzo nero in cui stiamo andando a cacciarci.
Le pressioni dei cardinali francesi costrinsero il grande e santo cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, intransigente difensore della Fede, a rinunciare all’elezione papale. Era stato regolarmente eletto in conclave il 26 ottobre 1958, ma i cardinali francesi, di tendenze accesamente moderniste (che si sarebbero poi scatenati a picconare la Chiesa durante il Concilio Vaticano II), minacciarono lo scisma e insistettero che la sua elezione sarebbe stata “inopportuna”, perché avrebbe scatenato persecuzioni nei paesi sotto il tallone comunista.
Lo rivela un dossier dell’FBI del 10 aprile 1961, desecretato il 28 febbraio 1994. Giuseppe Siri non desiderava affatto diventare Papa, e non dovette essergli difficile cedere alle insistenze di quelli che non lo volevano sul soglio di Pietro; tuttavia, come ricorda l’ultimo confessore del Cardinale, Padre Candido Capponi, nel libro-testimonianza Magna cum parvis componere (Genova, ECIG, 2006, p. 39):
Negli ultimi tempi era tormentato dallo scrupolo per aver fatto quanto era in suo potere per non essere eletto Papa. Posso garantire che temeva anche per questo il giudizio di Dio. Vedendo come stavano andando le cose nella Chiesa, se ne sentiva, in certa misura, responsabile. A motivo di quel suo ipotetico rifiuto, frutto — pensava — anche di superbia e di vigliaccheria. Tanto mi ripeté ancora sul letto di morte e dovetti usare la mia autorità di suo padre spirituale per tranquillizzarlo.
Venne quindi temerariamente annullata l’elezione valida, che Giuseppe Siri aveva comunque accettato, per obbedienza, scegliendo il nome di Gregorio, diciassettesimo di quel nome, collegandosi idealmente a san Gregorio Magno, l’intrepido difensore della Chiesa al tempo della lotta per le investiture.
Dopo ciò fu eletto, in base a ragionamenti puramente politici e mondani, quello che era considerato un candidato di ripiego, un “papa di transizione”, Roncalli, col quale ebbe inizio la disastrosa marcia per “andare incontro al mondo”, usando la “medicina della misericordia” invece di imbracciare l’ “arma della severità”, dato che “la Chiesa non aveva più nemici”, cosi che i lupi non ebbero difficoltà a penetrare nell’ovile. Con i cardinali francesi prevalse dunque, a parole, la “prudenza” che doveva servire ad evitare persecuzioni.
Il risultato è che oggi il Cristianesimo è perseguitato ovunque in modo spaventoso, perfino nei paesi di più antica cristianizzazione, come appunto in quella Francia che era una volta “la figlia primogenita della Chiesa”, e da tempo giace sotto il dominio suicida del laicismo massonico. Significativa la testimonianza di Simona Abbate, (https://ilfarodeisogni.forumfree.it/; https://www.gloria.tv/post/), del 29 settembre 2019:

 

Ho vissuto due anni in Francia. Sono rientrata in Italia nel 2019 ma torno spesso in Provenza. In tutto il territorio francese la situazione è gravissima. L’islamizzazione si sta espandendo a macchia d’olio e si sta ormai radicando. Non c’è stato argine. Il laicismo anticristiano ha promosso l’islam che ha riempito uno spazio lasciato drammaticamente vuoto.

Oggi i Cristiani sono una minoranza ad alto rischio. Macron sostiene e spinge l’attacco all’identità della sua nazione così come supporta le lobbies che attaccano la famiglia naturale. La perdita valoriale è sconvolgente: droga, alcol, suicidi, depressione infantile.

C’è ormai un’insicurezza diffusa. Ci sono bande afroislamiche che dettano legge in molti territori. In molte zone le donne hanno modificato il loro abbigliamento, non escono dopo il tramonto e hanno perso la loro libertà. Gli stupri non si contano più ma molte hanno paura di denunciare perché gli aggressori non vengono puniti. Viene detto che questi non possono sapere che lo stupro è un reato perché nella loro “cultura” le donne non hanno volontà e questi uomini non sanno che bisogna rispettarle, soprattutto se poi son considerate infedeli.

Sono aumentati gli sgozzamenti e gli accoltellamenti ma gli islamici che li compiono vengono considerati depressi o psicolabili e giustificati dallo Stato. Sono aumentati i bambini e gli adolescenti che scompaiono ma tutto tace sulla pedofilia diffusa e senza freni. Ci sono bande che si sparano con i kalashnikov per lo spaccio della droga e che non risparmiano la vita neanche a ragazzini e a turisti.

La poligamia è ovunque diffusa e tollerata. Dalle case islamiche io stessa ho sentito provenire molto spesso urla e pianti di donne e di bambini anche di notte. Parlai anche con il sindaco del paese in cui vivevo. Mi fu detto che nulla si poteva fare per aiutarli perché le loro donne non denunciano le violenze. Un senso di impotenza incredibile.

Quando i francesi organizzano eventi, anche piccoli, tipo mercatini, alzano alte gabbia di metallo per circondare lo spazio da rendere sicuro. Poi montano i varchi d’ingresso dove il controllo di chi entra viene fatto da poliziotti con il metal detector. Sulle strade a monte vengono posti grossi blocchi di cemento. Se l’evento è diffuso in una zona più ampia, tutto il quartiere viene blindato. Per eventi più importanti viene schierato direttamente l’esercito.

La polizia viene spesso attaccata anche in caserma, al grido di “Allah Akbar” così come accade anche ai sacerdoti e ai Vigili del Fuoco. Andare a Messa significa porsi in una situazione rischiosa. Quando i sacerdoti decidono di fare piccole e brevi processioni, interviene a protezione la polizia nazionale.

Le chiese che vengono profanate, vandalizzate e incendiate, non si contano più. Le chiese chiuse o trasformate in altro sono tantissime. Le moschee invece aumentano sempre più e l’assassinio di Notre Dame non ha suscitato in me stupore. Nei luoghi pubblici non si possono indossare segni cristiani. Se gli studenti li indossano, anche se in modo rispettoso e nascosto, e anche se frequentano scuole cattoliche ma con insegnanti pagati dallo Stato, vengono puniti severamente se sono scoperti. Non possono essere esposti presepi, neanche in luoghi pubblici interni personali, se sono stati benedetti.

Ovviamente agli islamici è permesso tutto: indossare il velo, interrompere le attività lavorative per la preghiera, mettere a rischio i colleghi durante il digiuno per il Ramadan. E così via. Un mio amico pompiere mi ha raccontato che dovevano partire per una missione particolare e che non potevano portare con sé uomini debilitati dal digiuno. La situazione si è risolta solo con l’intervento di un imam.

In realtà il laicismo non è nato super partes. È anticristiano. L’Europa ha deciso di suicidarsi. E la colpa è nostra perché non abbiamo difeso le nostre radici, la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, non abbiamo saputo custodire ciò che siamo e la nostra identità.


  •  
  •  
  •