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LA SFIDA

“Chissà quanto starà male quel disgraziato, con tutti quegli articoli e quelle interviste a capestro inquisitorio;” pensava il preside che aveva promesso (e mantenuto) di scatenare i mass media “peggio per lui; avrebbe dovuto darmi retta, gli avevo proposto di ritirare quel suo maledetto testo che aborro e non avrebbe avuto altre conseguenze; invece ha voluto sfidare la mia suprema autorità, e adesso è sistemato. Se ne ricorderà per sempre della mia ira funesta, e della mia alta scienza giuridica.”
In quel momento, il presunto “disgraziato”, fumando la pipa in spiaggia, dettava un’ispirata poesia che riassumeva l’inizio della faida e ne prediceva la conclusione:

“Ti farò tremenda guerra,
sia per mare che per terra,
alla radio e sui giornali
lancerò tutti i miei strali,
e il tuo libro, proprio brutto,
finirà presto distrutto.
Che rispondi alla mia guerra?”
“Finirai col cul per terra”,
gli predisse quel collega,
e neppur fece una piega.
“Se m’insulti me la rido,
ed in satira ti sfido
e, alla fin della tenzone,
io, ben saldo sull’arcione,
guarderò dall’alto in basso
quel che resta del gradasso.”

MARIA ANTONIETTA NOVARA BIAGINI


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