Categoria: Caeli enarrant gloriam Dei (Pagina 3 di 6)
Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.
I TRIGOTTI
And the winner is …….
Ben meritevole della triplice aquila d’oro, ecco a voi:
MAJ F. (2011) In cammino, pubbl. in proprio
Segue una recensione di Emilio Biagini:
In questa nuova edizione, il capolavoro di Francesco Maj si ripresenta arricchito di parti nuove efficacemente satiriche.
Abbiamo deciso di premiare con opportuni segni del nostro apprezzamento le opere letterarie e cinematografiche che hanno attratto il nostro interesse. Questa rubrica viene aggiornata quando ci pare e il nostro giudizio è inappellabile.
I TRIGOTTI
And the winner is …….
Ben meritevole della triplice aquila d’oro, ecco a voi:
ARIEL S. LEVI DI GUALDO (2020) L’aspirina dell’islam moderato. Quando l’Europa inventa ciò che non esiste e nega il pericolo reale, Roma, Edizioni L’Isola di Patmos
MATRIGNA NATURA
Il piagnisteo ambientalista politicamente corretto cerca di persuaderci che “madre Natura” è fragile, che siamo troppi, che ne siamo gli ingrati e scriteriati padroni, che la stiamo distruggendo, e via piagnucolando e accusando, sempre col dito puntato. La realtà è ben diversa. La natura potrebbe spazzarci via come un nonnulla, e di certo prima o poi lo farà, se prima non ci massacreremo fra noi da soli. Gli ambientalisti la presentano col mite volto un po’ assonnato del povero panda minacciato di estinzione, dimenticando che la natura spietata ha distrutto milioni di specie. La natura inquina (basti pensare alle gigantesche emissioni di gas velenosi dai vulcani), la natura è pericolosa, la natura minaccia l’uomo molto più di quanto l’uomo minacci la natura. Forse, più che “madre”, sarebbe il caso di chiamarla “matrigna”. Tanto per farla finita con le chiacchiere e ragionare con un po’ di realismo, vogliamo passare in rassegna alcuni dei possibili rischi che la matrigna ci prepara? Sono rischi che scaturiscono dall’autodistruttività della natura stessa.
“Se un’immensa sconfinata rosa, fatta di una luce rispetto alla quale quella di tutti gli astri e i pianeti è scintilla di focolare, smuovendo ad un vento d’amore i suoi petali desse suono, ecco qualcosa che potrebbe assomigliare a quanto vedo e odo, e che è il Paradiso tuffato nella luce d’oro della Trinità Ss. coi suoi abitanti di luce diamantina”.
L’autrice di questo brano è una mistica contemporanea, che appena adesso (e non senza opposizione da parte di chierici progressisti, come già si era verificato per San Padre Pio) si comincia a conoscere e ad apprezzare: Maria Valtorta (Caserta 1897-Viareggio 1961) (vedi ), una persona di limitata cultura, che aveva compiuto solo studi tecnici, il cui unico pregio intellettuale era quella di avere un’eccellente memoria, che le permise di riportare nei minimi dettagli ciò che vedeva. La Valtorta fu paralitica per gran parte della sua vita. Inchiodata a letto senza avere la possibilità di compiere alcuna ricerca, senza conoscere alcuna lingua orientale, senza aver mai lasciato l’Italia, descrisse in modo dettagliatissimo la vita del Salvatore, dimostrando di conoscere perfino la conformazione del territorio, incluse descrizioni di peculiari formazioni rocciose (confermato da un geologo che aveva lavorato in Palestina) e le minute differenze di pronuncia della lingua ebraica tra la Galilea e la Giudea. Costei più volte ebbe la visione della rosa paradisiaca e più volte la descrisse, anche in assai maggior dettaglio rispetto alle poche righe riportate sopra. La visione corrisponde esattamente all’immagine del Paradiso nella Divina Commedia come “candida rosa” (Canto XXXI, 1-3), oggetto di una delle più impressionanti tavole disegnate da Gustavo Doré nella grande edizione illustrata del Poema.
YouTube ha mostrato il cartellino giallo a “BASTA BUGIE”, intimando: smettete di ”diffondere odio” contro i gay o vi chiudiamo il canale. Allora dire la Verità significa seminare odio.
Sui teppisti che spaccavano Crocifissi su YouTube, i censori non hanno avuto niente da dire: quello evidentemente non era “diffondere odio”.
È bene far conoscere il più possibile l’articolo riportato qui sotto perché tutti sappiano. Per questo lo abbiamo ripreso da “BASTA BUGIE”. Del resto, niente di nuovo: da decenni i poteri forti e usurai, servi di satana, dopo aver brutalmente sottomesso giornali, radio, tv, università e scuole, stanno tentando di schiacciare con i loro scherani anche internet.
Eh, no, non è un accesso di pazzia.
Sappiamo bene quel che diciamo.
Leggete oltre e vedrete che abbiamo ragione.
Dà veramente fastidio sentir parlare di “famiglia tradizionale”, mentre si dovrebbe dire esclusivamente “famiglia naturale”. Le tradizioni si possono cambiare e possono andare soggette ad evoluzioni, la natura no, intendendo per “natura” non il feticcio degli ambientalisti, ma la Creazione divina, della quale il santo Creatore disse che “era molto buona”. La famiglia è un fatto naturale, sacro, fondante dell’intera umanità e voluto da Dio, non una semplice “tradizione”. Vi sono tante tradizioni, alcune serie e di lunga durata (come il canto gregoriano), altre fatue e passeggere (come il rock and roll). L’unica tradizione di importanza assoluta è la Tradizione cattolica, che non a caso sostiene e conforta l’istituto sacro della famiglia.
Vogliamo per una volta contravvenire alla consuetudine di inserire nel sito dei Trigotti solo materiale originale, e ci permettiamo di riprodurre il prezioso insegnamento di S.E.R. Mons. Arcivescovo Carlo Maria Viganò, fatta salva la doverosa citazione della fonte.
Da OPPORTUNE IMPORTUNE:
COSÌ PARLA UN VESCOVO CATTOLICO – LA SPLENDIDA INTERVISTA DI S.E.R. MONS. CARLO MARIA VIGANÒ SULLA PANDEMIA E LA CHIESA
L’Arcivescovo Mons. Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, ha concesso una lunga e interessante intervista a Michael J Matt, pubblicata su The Remnant (qui), nella quale egli individua nel Covid-19 una punizione per i peccati della società e degli uomini di Chiesa. Una disamina severa e condivisibile, dinanzi alla quale ognuno di noi è chiamato alla penitenza, alla conversione e alla preghiera.