In quell’istante, di ritorno da scuola, giunse Paolo. Sapeva che l’appartamento di fronte aveva cambiato proprietario e non si meravigliò scorgendo l’autotreno dell’impresa trasporti con i facchini che scaricavano. Salutò con timoroso rispetto i nuovi vicini, entrò nell’atrio e vide la “cosa”.
Il suo primo pensiero fu: “Che bella ragazza”. Si era voltata verso di lui, ed egli poté vedere il visino ovale, pallido, incorniciato dai capelli neri, le labbra rosee, gli occhi grandi, neri, tristi, che si abbassarono subito incontrando il suo sguardo. Fu allora che Paolo notò le stampelle e il resto.