In verità già vi sono nuovi evangelizzatori, anche se il mondo in parte li ignora e in parte li osteggia, e primi ad combatterli sono e saranno i nuovi farisei e dottori della Legge, gelosi del loro prestigio di unici interpreti autorizzati della Rivelazione, come dimostra l’indegno trattamento inflitto a Maria Valtorta. Ma i nuovi evangelizzatori saranno sempre più numerosi, e il mondo, dopo averli ignorati, scherniti, osteggiati, quando il terrore prenderà gli stolti che ora li deridono, si volgerà a loro, perché siano forza, speranza, luce nelle tenebre, nell’orrore, nella tempesta della persecuzione degli anticristi. Se è vero che alla fine dei tempi sorgeranno sempre più falsi profeti servi dell’anticristo, altrettanto vero è che il Cristo Signore opporrà ad essi sempre più numerosi suoi servi, suscitando nuovi apostoli dove meno lo si crede.
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Caro Papa Francesco,
ammiro moltissimo il modo nel quale reggi il timone della navicella e in particolare ti sono molto grato per la tua preoccupazione affinché la gente non venga spaventata prima del tempo. Così dai modo a me di terrorizzarla a tempo debito, quando sarà troppo tardi. Con profonda stima e simpatia. Un rovente abbraccio e a presto.
Firmato: Belzebù.
Papastro
disastro.
INNOVAZIONI CONCILIARI
Una signora un po’ anzianotta, non troppo abituata ad andare a Messa e del tutto ignorante delle brillanti innovazioni conciliari, andò a trovare per qualche giorno certi suoi parenti molto bigotti che non tardarono a portarla a Messa. Quando la celebrazione arrivò allo “Scambiatevi un segno di pace”, e tutti si misero a stringersi reciprocamente la mano, la signora si vide offrire la mano da un aitante giovanotto; gliela strinse con grande entusiasmo, gli strizzò l’occhio e gli sussurrò in confidenza: “Molto bene, poi ci vediamo fuori.”
“Papa” Francesco:
più donne nei posti di responsabilità nella Chiesa
Il pastore idolo venuto dalla pampa non vuole proprio farsi mancare niente.
Valenti custodi di strana dottrina,
intenti a filare la lana caprina,
godete, godete dei vostri successi,
la lode del mondo non è per i fessi;
intenti a schivare qualunque contrasto
appena si tocca sensibile tasto;
col mondo d’accordo andate sicuri,
convinti che il mondo a lungo ancor duri;
hosanna a chi sa due padroni servire,
in basso il demonio vi sta ad applaudire.
Ecco la faccia sorridente di un giuda.
A tutto pensano fuorché alla salvezza delle anime. I preti politicanti sono i peggiori giuda, e dopo il concilio spadroneggiano nella Chiesa, sostenendo il potere mondialista dei banchieri usurai.
I cattolici progressisti e postconciliari smaniano per andare d’accordo con tutti (purché non siano cattolici). Tanto gli slogan vuoti come “Andiamo tutti insieme incontro a Cristo”, “Cerchiamo ciò che unisce e non ciò che divide”, “Costruiamo ponti, non muri”, non costano nulla ed hanno un bel suono così buonista. Ma gli “altri” non pare proprio che si siamo mossi di un capello dalle loro posizioni. Fuori della Chiesa sono e fuori della Chiesa restano. Nemici erano e nemici restano. Calunniatori erano e calunniatori restano, e non c’è atrocità di cui non abbiano ingiustamente accusato la Chiesa (non per niente il diavolo è “colui che accusa”). Non c’è trucco per screditare la Chiesa che non abbiano adottato (vedi la squallida vicenda della datazione taroccata della Santa Sindone al radiocarbonio). Persecutori erano e persecutori restano.
“Mi dica, don Strapirio, cosa devo fare per non andare all’inferno?” “Macché inferno, l’inferno non esiste.”
“Ma don Strapirio, allora gli innocenti, quelli della strage, saranno in Paradiso insieme a Erode?” “Bisognerà pure che stiano da qualche parte, ammesso che siano esistiti.”
“Don Strapirio, quand’è che ci si deve pentire?” “Quando si sa qualcosa e si va alla polizia vuotare il sacco per avere una diminuzione di pena.” “Ma io volevo dire nel Sacramento della Confessione…” “Quale sacramento?”
TU ES PETRULUS
Profondamente convinto della necessità di cancellare dalla Chiesa ogni traccia di trionfalismo, l’AAPP (Altissimo Prelato) annotò nelle sue carte segrete la modifica da apportare al “Tu es Petrus”. Eccola: “Tu es Petrulus, et super hoc calculum edificabo ecclesiolam meam.” Nel dubbio che, dopo tante “riforme” della scuola, nessuno sapesse ormai il latino, aggiunse l’opportuna traduzione: “Tu sei Pierino, e su questa pietruzza edificherò la mia chiesucola.”