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Attesa di che cosa? Attesa della luce che dissiperà le tenebre di questa epoca malvagia. Troppi sacerdoti sono complici del mondo. Gli eletti “filantropi”, servi del principe di questo mondo, non hanno alcun interesse alla pace, né alla scomparsa delle malattie e della droga. Già ricchissimi, traggono infatti ancor più oscene ricchezze dalla guerra, dalla droga, dalle malattie covate in laboratorio.

Impossibile scuotere il loro dominio? È fondato sulla sabbia. Saranno essi stessi a scatenare guerre che porteranno alla loro rovina. Pretendono di dominare il mondo e di trasferire la loro preziosa personalità su elaboratori elettronici, così da rendersi “immortali”. Sperano forse di persuadere almeno se stessi? Ma le macchine mai potranno avere coscienza di sé, mai diventeranno umane.

Dopo aver decimato l’umanità con l’ipocrita genocidio noto come ideologia ambientalista e mondo “sostenibile”, gli eletti pensano di poter restare in eterno a regnare su una terra desertificata, circondati da docili schiavi privi di anima. Gli arroganti zerbini accademici che propagano tali infamie sperano di riuscire a raccogliere qualche briciola caduta dalla tavola dei potenti.

Ma sugli eletti si abbatterà il Giudizio. Essi confidano nella censura, nella tecnocrazia, nel transumanesimo di un mondo senza Dio. Passa la figura di questo mondo e rinasce la speranza. Il nome degli eletti non sarà ricordato neppure per esecrarlo. Un solo Nome resterà in eterno, per tutti i secoli dei secoli, un Nome sacro che non siamo neppure degni di pronunciare.


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