Appena conclusa la seconda guerra mondiale, Dio le concesse la visione del baratro in cui l’umanità stava precipitando e allora, il 9 febbraio 1946, lei scrisse il suo atto di offerta alla Giustizia e all’Amore divini. Dall’offerta all’Amore non vi è nulla da temere, ma terribile è invece quella alla Giustizia, perché con essa l’anima accetta di caricarsi dei peccati dell’umanità e dei castighi conseguenti: è quello che fece Cristo stesso per redimerci.
Nella sublime preghiera del Getsemani è contenuta una verità di capitale importanza: le anime vittime possono fare quello che neppure gli angeli possono, ossia soffrire e soffrendo redimere le anime dei peccatori; gli angeli non possono farlo, possono solo adorare.